VUCA: abitare il cambiamento senza esserne travolti

I nostri tempi sono VUCA: volatili, uncertain (incerti), complessi, ambigui. Per modificare il nostro destino abbiamo ancora un’ultima possibilità: cambiare.
I nostri tempi sono VUCA: volatili, uncertain (incerti), complessi, ambigui. Per modificare il nostro destino abbiamo ancora un’ultima possibilità: cambiare.
Si può smontare un mantra del management per sbloccare i meccanismi di analisi/paralisi? In un mercato altamente competitivo, la ricerca della perfezione sembra essere l’unico modo per avere successo. E se invece non fosse così?
L’intelligenza artificiale è in grado di lavorare in ogni direzione. Eccetto quella della coscienza. È di questa che innanzitutto dobbiamo munirci per essere davvero insostituibili.
La vulnerabilità condivisa crea ambienti di lavoro psicologicamente sicuri, dove le persone non hanno bisogno di nascondersi né temono le conseguenze di condividere idee e prospettive, ma anzi esprimono con più risolutezza la loro personalità.
Con i creator abbiamo stipulato un patto con la nostra razionalità lasciandoci coinvolgere emotivamente per anni. Ora questo meccanismo è saltato ma siamo di nuovo pronti a credere in qualcosa di diverso.
Nel contesto lavorativo italiano rappresenta un ostacolo alla crescita di un’azienda. Attualmente, infatti, i residenti con 65 anni e più nel nostro Paese sono 14,6 milioni e rappresentano il 24,7% della popolazione totale.
In una ipotetica partita tra noi e l’intelligenza artificiale vinciamo ancora 1 a 0. Ma il futuro sarà un pareggio. Ecco perché.
Nell’ultimo anno, sembra che le aziende facciamo sempre più fatica trovare il giusto focus su diversità e inclusione. E lo specchio del mondo diviso in due in cui viviamo oggi.
L'emigrazione dei giovani italiani (18-34 anni) è ripresa ai più alti ritmi pre-pandemici, sia nelle uscite sia nel saldo migratorio. Le ragioni di questa scelta.
Una lista di “do’s” e “don’ts” utile in ogni circostanza per affrontare con un approccio positivo quelli che sembrano problemi insormontabili.
“Vendimi questa penna” è una delle battute più iconiche della storia del cinema contemporaneo e il mantra di ogni commerciale.
Perché staccare aumenta la produttività e il benessere. Le buone pratiche e alcuni consigli pratici per riuscire nell’impresa.
Viviamo in una società dove l’idea di carriera è in continua evoluzione, dove i ragazzi intraprendono corsi di studio che non sempre corrispondono a quello che faranno di mestiere. È cambiato tutto?
Sempre più frequentemente mi capita di imbattermi in un’espressione e domandarmi se si tratta di un ossimoro o di uno scorretto, o addirittura forzato, accostamento. E questo capita sempre più spesso quando c’è da dimostrare di essere inclusivi.
Quali sono le competenze del leader del futuro? Dal cinema ai libri la narrazione sta cambiando. Vincono l’ascolto e la comunicazione costante.
Ma chi l’ha detto che dobbiamo fare più di una cosa alla volta? Non è solo un elogio alla lentezza, ma una necessità di fare le cose per bene e senza distrazioni.
Affidarsi a un’altra persona, anche al punto di correre qualche rischio, perché riteniamo sia in grado di fare la cosa giusta. In che modo possiamo coltivarla al lavoro? Sfumature e segreti dell’ingrediente chiave di ogni organizzazione e relazione.
La parola è composta da (to) feed ovvero “alimentare”, e back “indietro” o “all’indietro”: quando lo diamo, stiamo essenzialmente “nutrendo” l’altro, offrendogli la nostra opinione come fonte di arricchimento e crescita.
La connessione crea tre indiscutibili vantaggi che non sarebbero altrettanto replicabili con metodi tradizionali. Ma quali sono i limiti?
Miti, fiabe, sogni sono un magazzino di pensieri che ci aiutano a percepire la realtà. Un’eredità genetica che ci aiuta anche sul lavoro.
Incontrando il diverso c’è il rischio di riconoscersi. E di essere trascinati fuori dalla confortevole schiera, ripiombando nella cosiddetta solitudine. Cosa sta accadendo sul lavoro.
Nell’interminabile dibattito sui danni subiti dalla cultura nella rivoluzione digitale e tecnologica, è necessario proporre soluzioni affinché la tecnologia diventi uno strumento culturale.
L’umanità, di fronte all’intelligenza artificiale sembra dividersi in Consu-vittime inconsapevoli e ultra-umani illuminati. Chiamiamola co-evoluzione della condivisione
Crisi climatica, business e altri perché della sostenibilità ci pongono spesso di fronte a una visione leopardiana del mondo. Ma è esattamente il contrario.
Il digitale facilita la nostra vita, assumendosi l’onere di pensare, parlare e agire per noi. Una delle principali funzioni umane oggi è affidata a dispositivi esterni, ad archivi immateriali, a motori di ricerca.
Alcune parole sembrano segnate da un anatema senza possibilità di riscatto. La morte, la rinascita e la metamorfosi delle ideologie.
Tornare non è sempre come morire. I nostri nostoi non sono semplici: scontrarsi con il cambiamento, non lo è mai. Una piccola guida per non perdersi.
Per ottenere un risultato concreto dobbiamo accettare la complessità che si può solo conquistare aggiungendo una “i” alla nostra vita.
Imperfezione è una parola da risemantizzare: l’esclusione da una “serie” è un’occasione di unicità e diventa un’occasione di riscatto.
Siamo diventati consumatori seriali non solo di beni, ma anche di persone. La copertura del rischio della solitudine è però una condanna alla solitudine.