Cina-Equador: l’accordo della discordia
Il governo di Pechino ha stretto un patto commerciale con il Paese dell’America meridionale che è potenzialmente dannoso per l’ambiente. Ecco perché.
Il governo di Pechino ha stretto un patto commerciale con il Paese dell’America meridionale che è potenzialmente dannoso per l’ambiente. Ecco perché.
La lettura dei risultati dell’Edelman Trust Barometer 2024 si può sintetizzare con questa provocazione, poiché la gran parte degli indici mostra un Paese fermo e con notevoli resistenze all'innovazione. Perdono di centralità le istituzioni, i grandi movimenti popolari, e ci si rifugia nel privato, affidandosi soprattutto ai propri datori di lavoro.
La battaglia per arrivare a una legge che punisce le opere consapevoli di distruzione ambientale va avanti. Ed è decisiva per il nostro futuro.
Dove c’è grande disponibilità di prodotti fisici o digitali, la scelta diventa più difficile. Se pensiamo agli anni della scarsità che fino a un secolo fa l’uomo ha attraversato, ci troviamo a vivere un paradosso.
Cosa ci spinge ad agire in un contesto sociale che mostra persone in difficoltà e in evidente stato di bisogno? Cosa ci spinge a cambiare le cose che ci circondano? Un saggio della psicologa Catherin A. Sanderson risponde in maniera efficace.
Il 6% delle emissioni globali di gas serra e un terzo del consumo di materiali vengono dal settore delle costruzioni. Decarbonizzazione ed edilizia circolare sono il futuro.
Viviamo in una società dove l’idea di carriera è in continua evoluzione, dove i ragazzi intraprendono corsi di studio che non sempre corrispondono a quello che faranno di mestiere. È cambiato tutto?
Che ne è stato del progetto a cui nel 2013 l’Unione Europea destinava oltre 1 miliardo di euro? L’obiettivo di costruire una mappa digitale del cervello non è stato pienamente raggiunto, ma l’impegno della ricerca prosegue.
I risultati dell’Edelman Trust Barometer 2024 mettono in evidenza un problema di credibilità delle istituzioni nel governare la tecnologia. Instabilità sociale e polarizzazione politica sono rischi incombenti.
L’incidenza dei cristiani sulla popolazione cala man mano che si passa dalle generazioni più mature (Baby Boomers, Gen X) a quelle più giovani (Millennials, Generazione Z). Fra i 16 e i 22 anni oltre la metà non si dichiara cristiano. L’Osservatorio GenerationShip realizzato da Gruppo Unipol in collaborazione con Kienn scatta una fotografia di un Paese sempre più secolarizzato.