Inclusione e digital divide: accessibilità come diritto digitale

L’inclusione digitale è una sfida urgente: il digital divide non è solo tecnologico, ma riguarda equità, accessibilità e partecipazione alla vita online.
L’inclusione digitale è una sfida urgente: il digital divide non è solo tecnologico, ma riguarda equità, accessibilità e partecipazione alla vita online.
Le aziende si avvicinano all’attestazione del sistema di gestione per la parità di genere spesso per necessità legate al business e solo successivamente si accorgono delle opportunità che questa porta con sé.
Nell’Unione europea sono 30 milioni le persone che hanno una condizione di disabilità riconosciuta. Uniformare le regole a livello comunitario è un passo importante. Cosa c’è da sapere.
Sempre più frequentemente mi capita di imbattermi in un’espressione e domandarmi se si tratta di un ossimoro o di uno scorretto, o addirittura forzato, accostamento. E questo capita sempre più spesso quando c’è da dimostrare di essere inclusivi.
Come si legano in modo virtuoso questi tre temi? Ne abbiamo parlato con Chris Richmond Nzi, fondatore di Mygrants, e ospite di INKlusion, il progetto educativo del Gruppo Unipol.
Questa parola dovrebbe entrare con priorità assoluta in ogni azione educativa e culturale del Paese. Solo così si può creare una società inclusiva e gentile. L’iniziativa del Gruppo Unipol su Diversity, Equity and Inclusion.
Incontrando il diverso c’è il rischio di riconoscersi. E di essere trascinati fuori dalla confortevole schiera, ripiombando nella cosiddetta solitudine. Cosa sta accadendo sul lavoro.
Nell’era della complessità sulla bocca di tutti e delle interconnessioni come materia del mondo, il saggio L’alba di tutto di David Graeber e David Grengow rompe gli schemi del passato e ci porta a riflettere sul nostro futuro.
Pandemia e guerra hanno alimentato nuove fragilità. Occorre rendere possibili nuovi comportamenti alimentando i paradigmi del futuro: sostenibilità e cooperazione.
La solution factory del Gruppo Unipol in ambito Data Science e Computer Science si è avvalsa della collaborazione dei consulenti IT di Auticon Italia, tutte persone nello spettro autistico, con ottimi risultati.
La tecnologia ha delle falle che provocano sessismo e razzismo. Ma siamo in tempo per cambiare rotta. C’è chi sta provando a mutare le cose, come Joy Buolamwini, la poetessa dei codici del MIT.
Con un'economia globale in rapido cambiamento, responsabilità sociale ed etica sono fattori imperativi. L’esperienza del Gruppo Unipol all’evento “Global Inclusion – Generazioni senza frontiere” a Bologna.