Dieci azioni quotidiane per proteggere il mare

Il mare copre oltre il 70% della superficie terrestre e ospita milioni di specie, ma è sempre più minacciato dall’inquinamento, dalla plastica e dal cambiamento climatico. Anch
Dall’eccesso di alloggi privati ad uso turistico fino alle destinazioni a numero chiuso, perché il turismo deve cambiare e cosa possiamo fare.
Il turismo rappresenta una delle industrie più importanti al mondo, capace di generare ricchezza e promuovere lo scambio culturale. Tuttavia, quando il flusso di visitatori supera la capacità di accoglienza di una destinazione, si innescano meccanismi distruttivi per l’ambiente, la società e l’economia locale. È in questo contesto che si parla di overtourism, un fenomeno sempre più diffuso che riguarda non solo le mete turistiche più famose ma anche luoghi una volta considerati “nascosti”. In questo articolo analizzeremo il significato dell’overtourism, le sue cause, i suoi effetti e le possibili soluzioni per un turismo più sostenibile.
Il termine overtourism, o sovra-turismo, indica la situazione in cui una località turistica riceve un numero di visitatori superiore alla propria capacità di sostenere tale presenza in modo equilibrato e sostenibile. Questo squilibrio provoca conseguenze negative a vari livelli: ambientale, economico, sociale e culturale.
Tra i principali impatti dell’overtourism troviamo:
Luoghi come Venezia, Barcellona o Dubrovnik sono diventati emblemi di questo fenomeno, attirando milioni di visitatori ogni anno e vedendo compromessa la qualità della vita degli abitanti.
Le cause dell’overtourism sono molteplici e si intrecciano con fattori economici, tecnologici e culturali:
L’effetto combinato di questi fattori ha portato a una crescita esplosiva del turismo in città che non erano pronte a gestire una tale pressione. Venezia, ad esempio, ha raggiunto un impressionante rapporto di 73,8 turisti per abitante tra centro storico e terraferma.
L’overtourism genera impatti tangibili sulla vita quotidiana dei residenti e sull’integrità delle città e un impatto sulla crisi climatica:
L’overtourism non è un problema che riguarda solo il settore turistico. Ha ricadute significative anche su:
Affrontare il problema significa ripensare l’intero modello di sviluppo urbano e turistico, ponendo al centro le comunità locali e la sostenibilità a lungo termine.
Fermare o invertire la tendenza dell’overtourism è una sfida complessa, ma non impossibile. Servono interventi coordinati a più livelli:
Molte città stanno introducendo limiti al numero di visitatori, biglietti d’ingresso o prenotazioni obbligatorie per regolare gli accessi nei periodi più critici. Esempio emblematico è Venezia, che ha introdotto un sistema di ticketing per i turisti giornalieri.
Diversi comuni stanno intervenendo per limitare l’uso residenziale trasformato in turistico, come nel caso di New York, Firenze o Amsterdam, imponendo vincoli e registrazioni obbligatorie per gli affitti brevi.
Promuovere mete alternative e meno conosciute può alleggerire la pressione sulle località più affollate. Incentivare il turismo nelle basse stagioni aiuta a distribuire meglio il flusso di visitatori.
Valorizzare esperienze autentiche, rispettose del territorio e delle persone, significa proporre un modello di turismo responsabile che favorisca la qualità rispetto alla quantità.
I turisti devono essere consapevoli dell’impatto delle proprie scelte. Campagne informative e una maggiore sensibilizzazione possono favorire comportamenti più etici e sostenibili.
Le decisioni devono essere prese in collaborazione con i residenti, garantendo che il turismo non intacchi i servizi essenziali e porti benefici reali a chi vive nel territorio.
L’overtourism è una sfida urgente che richiede una visione lungimirante e un impegno condiviso tra istituzioni, operatori turistici e cittadini. Solo attraverso un turismo più equilibrato, sostenibile e rispettoso potremo continuare a viaggiare senza distruggere ciò che rende un luogo speciale: la sua autenticità, la sua gente, il suo ecosistema.
*Articolo pubblicato il 18 dicembre 2023 e sottoposto a successive revisioni