2025: dove va il clima?

Anche questa volta a Cop29 non è successo quello che doveva. Adesso abbiamo due prospettive: continuare a credere ai negoziati oppure ancorarci al mondo reale e agire.
Anche questa volta a Cop29 non è successo quello che doveva. Adesso abbiamo due prospettive: continuare a credere ai negoziati oppure ancorarci al mondo reale e agire.
Arriveremo a un aumento di 1,5°C delle temperature globali rispetto ai livelli preindustriali entro il 2030. Ne è convinto Jim Skea, fisico scozzese e presidente dell'Intergovernmental Panel on Climate Change, che ha indicato otto soluzioni possibili.
Nella serie di eventi che scandiscono il nostro anno, insieme a Natale, Capodanno e Dichiarazione dei Redditi, ormai c’è anche l’annuncio di nuovi massimi raggiunti dalle temperature. Non ci facciamo più caso. Forse perché non ci chiediamo cosa significa davvero.
Cosa c’è dietro il fenomeno del Climate Quitters, giovani che lasciano l’impiego per questioni legate al clima e cercano aziende e professioni che aiutano il Pianeta.
La pressione per troncare il rapporto tra università e industria fossile prende di mira due ambiti: il sostegno alla ricerca su crisi climatica e transizione energetica ad ecologica e il recruitment. Cosa sta accadendo.
Cosa dice e cosa non dice l’ultimo rapporto del Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico (IPCC) delle Nazioni Unite.
Il negoziato climatico è circondato dallo scetticismo verso un’umanità incapace di rinunciare a immediate comodità anche a costo di correre verso il disastro. Eppure, la sfida del buco nella fascia di ozono sembra raccontare una storia diversa. Le due cose sono connesse in molti modi. Perché non ci riusciamo?
Se le aree urbane sono oggi in prima linea ad affrontare l’offensiva portata dal cambiamento climatico, come possono individuare e organizzare una riposta di sistema?
Ecologica o sostenibile? La strada per il cambiamento e la salvaguardia del Pianeta è aperta. Ma la partita va giocata tutti insieme.
Dalla Mesopotamia a oggi, lo straordinario viaggio all’interno della scienza del clima raccontato da Gianluca Lentini. Un percorso di conoscenza anche di noi Sapiens.
Luci e ombre di quella che doveva essere la COP del millennio, decisiva per salvare il Pianeta. Forse era troppo presto per rivoltare il sistema ma si sono tre novità fondamentali.
Le scelte del singolo possono generare un effetto a catena per stimolare l’opinione pubblica e spingere il cambiamento. La rivoluzione green cominciar dai bambini con libri e giochi.
A Cop26 le nuove generazioni sono presenti per discutere su diversi tavoli. Ecco quali sono le questioni più importanti.
COP26 è un vertice critico per il futuro del clima: ce la faremo a tenere l’aumento medio di temperatura entro 1,5 gradi centigradi? Dipende tutto dagli NDC.
Dopo la dichiarazione dei ministri competenti di 42 Stati dell’Unione del Mediterraneo ora ci sono obiettivi chiari per salvare un patrimonio che ha 7000 anni di storia e valori condivisi.