I paradossi del mondo del lavoro: più abbiamo, meno siamo
Non abbiamo mai avuto così tanti strumenti di smart working, e non siamo mai stati così poco smart.
Non abbiamo mai avuto così tanti strumenti di smart working, e non siamo mai stati così poco smart.
Di persona e in digitale: la fusione tra le due dimensioni è la formula di organizzazione ibrida del lavoro che si sta affermando post pandemia ma non è nata oggi.
Nuove competenze, empatia, riqualificazione, gap di genere. Dopo un anno di pandemia, quali sono gli strumenti a nostra disposizione per i prossimi 5 anni?
Dallo smart working al near working, il lavoro di prossimità è una delle eredità della pandemia. L’obiettivo è continuare a fidelizzare la forza lavoro, soprattutto i giovani.
Il 60% dei giovani impiegati nelle piccole e medie imprese sostiene che il lavoro da remoto ha migliorato la produttività e se ben organizzato consente anche di raggiungere un buon work life balance.
La parola chiave per cercare di stare bene in un mondo digitale è consapevolezza. Cosa accade nel cervello quando si passano ore attaccati allo schermo di smartphone e pc.
La routine dell’incontro fisico tra le persone manca da più di un anno. Il lavoro a distanza è una grande sfida dal punto di vista organizzativo e del racconto dell’azienda.
Il virus incide sulle nostre performance lavorative. Conservare l’equilibrio tra tempi e spazi e tenere stretta la creatività che nasce fuori dai nostri contatti abituali è la vera sfida.
L’ufficio è al centro della scena. Il suo svuotamento mette in crisi l’economia che ci gira intorno, e la sua riorganizzazione interna sarà decisiva per tornare a viverlo. Ma con quali regole e spazi?
Le statistiche di Eurostat e dell'Ocse che misurano il tempo passato al lavoro e i risultati prodotti rivelano il paradosso italiano. Changes ne ha parlato con Luciano Floridi.
Non solo per liberi professionisti. I luoghi di lavoro condiviso sono scelti sempre più anche dalle aziende che ne sfruttano la tendenza alla contaminazione culturale e la propensione al cambiamento.
Non più solo viaggi di affari: aumentano i dipendenti che “attaccano” giorni di svago ad appuntamenti di lavoro. Ecco perché questa tendenza di viaggio il bleisure rende il dipendente più felice.
Il nuovo verbo nel mercato del lavoro 4.0? Work life balance. Per avere più tempo libero da dedicare a se stessi, ai propri interessi e alla famiglia. E per le aziende può diventare un bonus intangibile.
La legge sullo smart working, approvata in via definitiva lo scorso 10 maggio dopo un iter di 15 mesi, sta per compiere un anno. L’impianto della norma risulta adeguato perché enuncia principi e non inserisce vincoli troppo stretti.
Notifiche, chatbot, pianificazioni, social aziendali, il vivere costantemente in un “altrove digitale”, hanno modificato le abitudini con un impatto diretto sulla produttività.