Quando la salute passa dai social

La connessione crea tre indiscutibili vantaggi che non sarebbero altrettanto replicabili con metodi tradizionali. Ma quali sono i limiti?
La connessione crea tre indiscutibili vantaggi che non sarebbero altrettanto replicabili con metodi tradizionali. Ma quali sono i limiti?
La vulnerabilità condivisa crea ambienti di lavoro psicologicamente sicuri, dove le persone non hanno bisogno di nascondersi né temono le conseguenze di condividere idee e prospettive, ma anzi esprimono con più risolutezza la loro personalità.
L’unica certezza è che non ci sono certezze. Questa frase ben rappresenta il tempo che stiamo vivendo. Partiamo da qui per esplorare la gestione della sensazione di incertezza che molti vivono.
L’indicatore della salute dei prodotti alimentari sta dividendo i Paesi europei. Come funziona e perché fa tanto discutere.
Siamo tra i popoli più sedentari e pigri d’Europa. La ragione? Una scarsa educazione al movimento ma anche la mancanza di infrastrutture. Changes ne ha parlato con Nico Bortoletto.
Una celebre frase del gastronomo settecentesco Jean-Anthelme Brillant Savarin recita: «Dimmi cosa mangi e ti dirò chi sei». Oggi grazie alle ricerche della psicologia possiamo rovesciare l’assunto in: «Dimmi chi sei e ti dirò cosa mangi». Perché serve una comunicazione nutrizionale personalizzata.
Malattie infettive e cambiamento climatico sono strettamente connessi. Quali sono le armi a nostra disposizione per battere virus e parassiti animali? Changes ne ha parlato con Carlo Contini, professore ordinario di Malattie infettive e tropicali.
Nell’era dell’economia dell’attenzione ogni piattaforma o servizio digitale che usiamo combatte per catturare qualche secondo della nostra consapevolezza. Come si fa a capire cosa è necessario.
Spesso il valore del nostro lavoro viene associato alla dose di fatica che ne scaturisce. C’è un delicato equilibrio tra un’occupazione faticosa e divertimento. Trovare il cocktail ideale tra questi due ingredienti fa funzionare al meglio la nostra vita.
In mancanza di un’adeguata istruzione affettiva, aumentano i giovani che vivono relazioni dominate da un senso del possesso che sfocia in violenze e sopraffazioni. Changes ne ha parlato con Mario Puiatti, presidente dell’Associazione Italiana per l’Educazione Demografica.