Come gestire il cambiamento?

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Come gestire il cambiamento?

L’unica certezza è che non ci sono certezze. Questa frase ben rappresenta il tempo che stiamo vivendo. Partiamo da qui per esplorare la gestione della sensazione di incertezza che molti vivono.

Partiamo dall’etimologia della parola cambiamento. Dal greco kàmbein, kàmptein «curvare», il cambiamento è proprio una curvatura rispetto alla direzione che ci si era prefigurati. E nelle curvature che la vita ci presenta, a volte stiamo scomodi, almeno all’inizio.

La velocità del cambiamento

Oggi l’evoluzione tecnologica che ci accompagna continua a ricordarci che il cambiamento oltre a essere sempre presente è anche sempre più veloce. In pochi mesi i device e software che usiamo devono essere aggiornati per non essere obsoleti. Pensiamo allo stravolgimento dell’intelligenza artificiale: un software come Chat-GPT può avere un impatto fortissimo nel mondo. Benché ora sia bloccato in Italia, resta comunque uno strumento che stravolgerà i piani di molti. E fino a qualche mese fa, nemmeno se ne sentiva parlare.

La fallacia della pianificazione

Tutta la velocità e il cambiamento del mondo intorno a noi si scontra con la tendenza a pianificare, che di fatto significa regolare, organizzare, progettare secondo un piano, una direzione che tracciamo di fronte a noi. Anche da un punto di vista visivo le parole cambiamento e pianificazione evocano livelli diversi: curve e piani.

È normale cercare di pianificare per l’essere umano, che sia nel lavoro o nella vita privata. Ci dà sicurezza, ci permette di vedere uno scenario davanti a noi e quindi la nostra ansia cala. Pianificare è un po’ come cercare di diradare la nebbia di fronte a noi tracciando un percorso. E questo aumenta la nostra sensazione di controllo. Il punto però è che oggi pianificare, specialmente a lungo termine, risulta difficile perché il mondo intorno a noi continua a cambiare molto in fretta.

Adottiamo un mindset più circolare e meno lineare

Quindi che possiamo fare in questo scenario? Semplicemente subire ciò che ci accade come fossimo in balìa degli eventi? Credo ci sia un’alternativa, almeno una. E quella che voglio proporre qui riguarda un cambio di mindset che ci può aiutare ad affrontare al meglio il perenne cambiamento evitando di soccombere agli eventi inaspettati.

Il cambio di prospettiva assomiglia visivamente più ad una curva che ad un piano lineare, appunto. In particolare, immaginiamo un cerchio fatto essenzialmente di tre passaggi. Avere un’ottica circolare nell’osservare ciò che ci accade e prendere decisioni della nostra vita significa attraversare i tre passaggi che spiego qui di seguito e che possiamo continuare a ripercorrere, circolarmente tornando dal terzo al primo e così via.

  1. Fermati a osservare la situazione. Che si tratti del lavoro o della tua vita privata, qui il punto è prendersi del tempo per analizzare cosa funziona e cosa no, per noi stessi.
  2. Individua un’azione da fare. Questo secondo passaggio è dedicato all’azione da provare a fare per far funzionare la situazione in un modo che per noi sia migliore. Qualcosa che puoi iniziare a fare da subito, senza guardare troppo in là nel tempo.
  3. Analizza e aggiusta quanto hai provato a fare. Prenditi del tempo per osservare com’è andato ciò che hai provato a fare ed eventualmente aggiusta il tiro.

Dopodiché, riparti dal punto uno e prosegui nuovamente in questi tre passaggi come se fosse un perenne circuito. In questo modo abbiamo uno sguardo molto più focalizzato sul presente e sul breve termine e meno sul lungo periodo. Questo mindset più circolare e meno pianificatore ci aiuta a navigare in contesti mutevoli perché man mano ci adattiamo senza vedere le nostre previsioni a cui abbiamo dedicato tanto sudore, sbaragliate in un attimo.

Digital wellness coach, mindfulness trainer e psicologa. Aiuta le persone a costruire e coltivare il proprio equilibrio interiore nell’era dell’iper-connessione digitale. Nei suoi percorsi e masterclass guida in particolare professioniste e professionisti a migliorare le proprie abitudini per avere più focus, tempo e benessere mentale. Organizza anche ritiri digital detox in cui accompagna gruppi di persone a disconnettersi per riconnettersi a sé.