Quanto pesano i voti per il clima
La contesa fra Biden e Trump per entrare alla Casa Bianca quattro anni fa, fu uno dei primissimi casi in cui Greta Thunberg si espose politicamente in modo netto, affermando che ne
Le scelte del singolo possono generare un effetto a catena per stimolare l’opinione pubblica e spingere il cambiamento. La rivoluzione green cominciar dai bambini con libri e giochi.
Quanto conta, in materia di ecologia, il comportamento individuale? È una delle domande del nostro tempo, su cui s’interrogano studiosi, governi, ambientalisti e cittadini. Ha senso impegnarsi personalmente, cercare di ridurre il proprio impatto ambientale e di adottare uno stile di vita circolare, quando sono “solo” venti le aziende che hanno immesso in atmosfera il 35 per cento di tutte le emissioni di combustibili fossili e cemento del mondo dal 1965 al 2018? (report 2020 del Climate Accountability Institute). È lecito chiederselo anche alla luce della Cop26 di Glasgow, la conferenza delle Nazioni Unite sul cambiamento climatico, e del primo Youth4Climate, una conferenza di 400 giovani dai 15 ai 29 anni, che si sono riuniti a Milano per redigere un documento di obiettivi per il clima da discutere con i rappresentanti dei governi che parteciperanno all’appuntamento di Glasgow. Non bisogna caricare Youth4Cimate di troppe aspettative sull’effettivo recepimento delle proposte – cosa che in primis Greta Thunberg ha denunciato nel suo discorso durante la manifestazione. Ma è un dato di fatto che un coinvolgimento di questo tipo e così ad ampio raggio, nei giovani e non solo, non si vedeva da decenni: forse dai movimenti di protesta per la guerra in Vietnam.
Dà speranza che, per ognuno degli attivisti presenti a Youth4Climate, il percorso a favore dell’ecologia sia iniziato da una piccola azione individuale. Lo diceva bene già Gianni Rodari con la metafora del sasso nello stagno:
«Un sasso gettato in uno stagno suscita onde concentriche che si allargano sulla sua superficie, coinvolgendo nel loro moto, a distanze diverse, con diversi effetti, la ninfea e la canna, la barchetta di carta e il galleggiante del pescatore. Oggetti che se ne stavano ciascuno per conto proprio, nella sua pace o nel suo sonno, sono come richiamati in vita, obbligati a reagire, a entrare in rapporto tra loro (…). Non diversamente una parola, gettata nella mente a caso, produce onde di superficie e di profondità, provoca una serie infinita di reazioni a catena, coinvolgendo nella sua caduta suoni e immagini, analogie e ricordi, significati e sogni, in un movimento che interessa l’esperienza e la memoria, la fantasia e l’inconscio».
Gianni Rodari (Grammatica della Fantasia)
Di certo le scelte del singolo sono ininfluenti sul conto globale delle emissioni, ma possono generare un effetto a catena capace di innescare reazioni di emulazione, che a loro volta diventano tendenze, prese di posizione da parte di una platea sempre più ampia e più facilmente possono tradursi in regolamenti e leggi riguardanti l’ecologia. Intraprendere questo percorso da piccoli vuol dire imparare a fare scelte informate e consapevoli senza grossi sforzi perché non c’è da “disimparare”, innescando fin da subito un circolo virtuoso di azioni quotidiane a tutela di tutto ciò che vive sul Pianeta. Se la reintroduzione nell’anno scolastico 2020 dell’Educazione Civica fra le materie curriculari – divisa in tre percorsi: costituzione, sviluppo sostenibile e cittadinanza digitale – è un primissimo passo in questa direzione, vi si possono affiancare libri e giochi che insegnano senza pedanteria, stimolando un coinvolgimento attivo e fattivo nell’ecologia.
Il manuale delle 50 (piccole) rivoluzioni per cambiare il mondo di Pierdomenico Baccalario e Federico Taddia, edito da Il Castoro, parte proprio da azioni semplici come augurare buona giornata a un vicino, ricordarsi di portare sempre con sé una borraccia invece della bottiglietta di plastica o fare bene la raccolta differenziata. Il libro imposta un dialogo con il lettore, ogni capitolo presenta una piccola (o meno) rivoluzione, insieme a spunti e materiali per metterla in pratica e per approfondire la tematica, magari con altre letture o con un film. È un percorso che si può intraprendere da soli, ma fra le pagine s’insiste molto sull’importanza della condivisione di questo percorso con famiglia e amici, per renderlo “contagioso”.
Green Girls di Christiana Ruggeri, edito da Giunti, ricorda nell’impianto il bestseller Storie della buonanotte per bambine ribelli (diventato anche uno spettacolo teatrale) e raccoglie i profili e le storie di 32 storie di giovani attiviste per l’ambiente, provenienti da tutto il mondo e da culture diversissime. Oltre a Greta Thunberg, c’è l’olandese Lilly Platt, 9 anni, che nel tragitto casa-scuola vede così tanta plastica abbandonata che decide di impegnarsi in prima persona, raccogliendola e condividendo i video online, che poi diventano virali. C’è Autumn Peltier, nativa canadese, parte della nazione autoctona canadese Wikwemikong, che a 15 anni diventa il capo della Commissione acqua della nazione Aniishnabek, nel nord-est dell’Ontario. C’è l’italiana Alice Imbastari, classe 2009, che ha partecipato al Primo Sciopero Globale per il clima di Roma nel 2019 tenendo il discorso di apertura, e all’appuntamento con i Fridays for Future alterna la raccolta di rifiuti sulla spiaggia di Nettuno, alle porte di Roma. Da ogni singola storia emerge l’importanza della rete di supporto che si è creata attorno alle 32 protagoniste, fondamentale per moltiplicare, diffondere e rafforzare il messaggio.
ZeroCo2 è una startup italiana che si occupa di riforestazione ad alto impatto sociale, permettendo a cittadini e aziende di compensare Co2 attraverso l’acquisto di alberi che verranno poi piantumati in varie zone del pianeta, dal Guatemala all’Italia, e affidati a comunità di contadini che se ne prenderanno cura e da questi ricaveranno un sostegno economico. Per allargare il suo pubblico e sperimentare nuove vie di comunicazione, ha ideato con altri partner Pachamama, un gioco collaborativo che mette i partecipanti di fronte agli scenari della crisi climatica. Ogni giocatore governa un’area geografica attraverso delle azioni strategiche che avranno effetti sia economici sia ambientali sulla Terra, con un aumento della temperatura ad ogni turno. Obiettivo: tenere la temperatura media del Pianeta sotto i 18 gradi e provare in prima persona a trovare strategie per combattere il cambiamento climatico e le sue conseguenze.
Dai 15 anni in su, ma ottimo anche come attività di team building fra colleghi, In the Loop (si acquista sul sito intheloopgame.com) porta i giocatori in un viaggio di 90 minuti dentro il mondo della supply chain e dell’economia circolare. Ogni partecipante è a capo di un’industria manifatturiera, in un mondo come quello odierno toccato dal cambiamento climatico e dall’incertezza economica, sociale e politica. Quali saranno le decisioni migliori da prendere in fatto di approvvigionamento di materiali, ideazione di nuovi prodotti o modello di business?
Gli SDG sono i 17 obiettivi di sviluppo sostenibile che gli stati membri delle Nazioni Unite si sono impegnati a raggiungere entro il 2030. Per farli conoscere nel dettaglio e trasformare l’apprendimento in una sfida, l’azienda Umbra TeamDev ha ideato SDGgame, un quiz interattivo che si gioca online sul sito con domande che vanno a toccare tutti i 17 sdg e un punteggio finale che incide sulla media del “territorio” in cui si è scelto di partecipare: regionale, nazionale o mondiale.