Diete estreme: gli antidiabetici contro l’obesità

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Lottare con la paura del rifiuto o del conflitto non è mai sano. Quali sono le radici di questa difficoltà e gli strumenti per costruire confini più rispettosi di sé stessi.
Dire di no può sembrare una sfida impossibile per molte persone. Che si tratti di accettare un progetto lavorativo anche se siamo già sovraccarichi, o di partecipare a un evento che non ci entusiasma, dire “sì” contro la nostra volontà è un comportamento fin troppo comune. Ma perché succede? E come possiamo imparare a stabilire confini più sani, rispettosi di noi stessi?
La difficoltà di dire di no è spesso radicata in due paure principali: il rifiuto e il conflitto. Molti di noi crescono con l’idea che accontentare gli altri sia un modo per essere accettati e amati. Dire di no, al contrario, può farci sentire egoisti o temere di essere giudicati negativamente.
Uno studio condotto dalla psicologa Susan Newman, autrice del libro The Book of No, ha evidenziato come questa difficoltà sia amplificata in contesti sociali in cui il consenso è considerato un segno di cooperazione e buona educazione. Le persone che tendono a dire sempre di sì spesso percepiscono un legame diretto tra il proprio valore personale e la capacità di soddisfare le aspettative altrui. Questo meccanismo è particolarmente forte in coloro che cercano di evitare i conflitti a tutti i costi.
Le radici di questa difficoltà possono affondare in esperienze di infanzia, dove dire di no poteva essere percepito come una forma di ribellione o come un motivo per ricevere punizioni. Queste esperienze ci portano, da adulti, a evitare il rifiuto e a temere di essere esclusi o non apprezzati.
Inoltre, esiste un fenomeno noto come “people-pleasing”, ovvero l’impulso di compiacere gli altri a scapito di sé stessi. Questo comportamento è spesso associato a livelli elevati di ansia sociale e bassa autostima. Quando diciamo sì a tutto, in realtà stiamo cercando di guadagnare l’approvazione altrui, spesso sacrificando il nostro benessere.
Uno studio pubblicato sul Journal of Personality and Social Psychology ha esaminato la percezione delle conseguenze negative associate al rifiuto di inviti sociali. I partecipanti tendevano a sovrastimare l’impatto negativo del loro rifiuto, aspettandosi che gli invitanti provassero maggiore delusione o risentimento di quanto effettivamente riportato. Questa discrepanza suggerisce che l’ansia legata al declinare inviti potrebbe essere infondata, poiché gli invitanti sono generalmente più comprensivi di quanto si creda. Lo studio evidenzia l’importanza di riconoscere che dire “no” non comporta necessariamente conseguenze sociali negative significative.
Stabilire confini sani è fondamentale per il nostro benessere emotivo e mentale. Ecco alcuni suggerimenti pratici per iniziare.
I benefici di dire di no
Imparare a dire di no può sembrare difficile all’inizio, ma i benefici sono enormi. Stabilire confini sani ti permette di dedicare tempo ed energia a ciò che è veramente importante per te. Inoltre, rafforza la tua autostima e migliora la qualità delle tue relazioni, poiché agisci in modo autentico e rispettoso verso te stesso e gli altri.
Ricorda: dire di no non significa allontanarsi dagli altri, ma avvicinarsi a te stesso.