Vivere il presente: una competenza per non perdersi nel futuro

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Vivere il presente: una competenza per non perdersi nel futuro

Hai presente una scimmia che salta da un albero all’altro senza stare mai ferma? In questo modo funziona la nostra mente: monkey mind appunto. Come allenare la mente a restare ferma sul ramo e godersi la vita.

Ogni volta che la mente va al passato o al futuro, seguendo un pensiero che arriva, si comporta come una scimmia che salta da un ramo all’altro. È una tendenza comune, profondamente umana, ma spesso fonte di sofferenza. Rimuginare continuamente su situazioni passate o preoccuparsi per il futuro ci distoglie dal piacere e dal benessere di vivere il presente.

In un’epoca come la nostra, densa di informazioni e attività da fare, la mente è raramente nel momento presente. Tende piuttosto a vagare di continuo, rendendo difficile vivere il momento. All’opposto, la mindfulness è la pratica che allena la mente a restare nel qui ed ora. Non nel passato, né nel futuro, ma esattamente dove siamo. In altre parole, chiediamo alla nostra “monkey mind” di restare ferma sul ramo su cui si trova.

Perché è difficile stare nel qui e ora

Stare nel presente oggi è un’impresa. L’ansia per ciò che deve accadere, le distrazioni digitali continue, il multitasking, rendono complicato avere una mente presente. Il rimuginio mentale è diventato lo sfondo abituale delle nostre giornate. Eppure, essere consapevoli del momento attuale è una capacità che può essere allenata.

Viviamo in un tempo iper-stimolato, dove la soglia di attenzione è bassa e la concentrazione diventa sempre più rara. Ma non è impossibile: serve solo un po’ di esercizio e, soprattutto, intenzione. Perché stare nel presente è una scelta, prima ancora che una tecnica.

I benefici del vivere pienamente il presente

Numerosi studi, molti dei quali condotti dalla Cornell University, hanno evidenziato i benefici della mindfulness e quindi del concentrarsi sul presente nella vita quotidiana. Vivere pienamente il presente porta miglioramenti significativi in molte aree:

  • Calma la mente
  • Migliora la memoria
  • Aumenta l’attenzione e la concentrazione
  • Aumenta la produttività
  • Riduce lo stress
  • Migliora il sonno

In un momento storico in cui siamo continuamente sollecitati, questi benefici diventano fondamentali. Vivere pienamente significa vivere meglio, con maggiore lucidità, equilibrio emotivo e relazioni più autentiche.

Cos’è la mindfulness

La mindfulness è una pratica che allena la mente a restare nel momento presente, sviluppando attenzione e consapevolezza. Non si tratta semplicemente di “stare fermi”, ma di un esercizio attivo in cui si impara a osservare ciò che accade senza giudicare e senza farsi trascinare dai pensieri.

Ogni volta che ci accorgiamo che la mente si è allontanata, la riportiamo gentilmente all’oggetto su cui volevamo concentrarci. Questo è l’allenamento di base della mindfulness: tornare, ogni volta, con gentilezza.

Cos’è e cosa non è la mindfulness

C’è un equivoco diffuso secondo cui la mindfulness sarebbe una pratica passiva, un non-fare o una forma di chiusura al mondo. In realtà è il contrario: è un processo attivo, che consiste nel concentrarsi su una cosa alla volta, notando quando la mente si distrae e riportandola gentilmente all’oggetto dell’attenzione.

Non serve sedersi in silenzio per ore: qualsiasi attività può diventare un esercizio di presenza. L’importante è allenare la mente a ritornare ogni volta al presente, con delicatezza, senza giudizio.

Mindfulness e neuroplasticità

Praticare la mindfulness in modo costante rende il cervello sempre più efficiente nel rifocalizzarsi e nel restare presente. È un vero e proprio allenamento mentale. Possiamo immaginare il nostro cervello come un muscolo: più lo usiamo in un certo modo, più si rafforza.

Se passiamo le giornate a saltare da un pensiero all’altro, sarà difficile restare focalizzati sul respiro o sulle sensazioni corporee. Semplicemente, non abbiamo l’abitudine. Ma, come accade per i muscoli, anche per il cervello valgono gli stessi principi: costanza e allenamento producono risultati.

È questo il senso della neuroplasticità: a seconda di come usiamo la mente, rafforziamo determinati circuiti neurali e ne indeboliamo altri. Le reti neurali non sono rigide, ma plastiche, modificabili. E noi possiamo scegliere come allenarle.

Cosa significa fare mindfulness nel pratico

La pratica della mindfulness può assumere molte forme. Il punto centrale, in ogni caso, è mantenere la consapevolezza sul momento presente. Ecco alcuni esempi concreti per iniziare:

  • Ascolta con attenzione i rumori intorno a te
  • Cammina con consapevolezza, percependo ogni passo
  • Presta attenzione alle sensazioni corporee mentre ti lavi i denti o fai la doccia
  • Ascolta il tuo respiro, l’inspiro e l’espiro
  • Cucina con concentrazione, notando suoni, odori e gesti

La lista potrebbe continuare all’infinito. Portare un approccio mindful nella propria vita quotidiana significa essere consapevoli delle azioni, anche le più semplici.

Anche solo 2-5 minuti di meditazione possono aiutare a calmare la mente e a sentirsi più centrati. E, come accade con ogni attività, più si pratica, più si raccolgono i benefici. Ma l’importante è iniziare, anche con brevi momenti di consapevolezza. Il resto verrà con il tempo.

*Articolo pubblicato il 9 maggio 2022 e sottoposto a successive revisioni

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Digital wellness coach, mindfulness trainer e psicologa. Aiuta le persone a costruire e coltivare il proprio equilibrio interiore nell’era dell’iper-connessione digitale. Nei suoi percorsi e masterclass guida in particolare professioniste e professionisti a migliorare le proprie abitudini per avere più focus, tempo e benessere mentale. Organizza anche ritiri digital detox in cui accompagna gruppi di persone a disconnettersi per riconnettersi a sé.