Luci e ombre della rivoluzione IoT

L’Internet of Things connette milioni di oggetti smart nelle nostre case, nelle città e nelle aziende, che portano in dote nuovi servizi ma anche nuove vulnerabilità e minacce informatiche. Che fare?
L’Internet of Things connette milioni di oggetti smart nelle nostre case, nelle città e nelle aziende, che portano in dote nuovi servizi ma anche nuove vulnerabilità e minacce informatiche. Che fare?
La parola d'ordine per le città del futuro è sostenibilità sociale. Entro il 2030 i centri urbani dovranno ospitare un miliardo di nuovi cittadini. Un flusso inarrestabile che va dove c'è più lavoro, più ricchezza e più vita sociale.
Le principali metropoli del mondo stanno affidando ai chief resilient officer il compito di preparare le città a resistere a shock di natura climatica e sociale. Il caso di Milano.
La Passenger economy descrive uno scenario dove i guidatori di automobili sono retrocessi a passeggeri perché a trasportarli c’è un sistema di intelligenza artificiale. Ma siamo solo all’inizio.
Il processo di digitalizzazione delle città si concentra in energia e trasporti. Ma senza un buon sistema sanitario integrato e alti livelli di formazione, la magia non si compie.
Si chiamano Masdar, Neom, Sidewalk le nuove smart city che stanno ridisegnando il modo di abitare e di vivere. Changes ne ha parlato con Gloria Pignatta, ricercatrice italiana dello SMART Centre di Singapore, polo d’eccellenza del MIT di Boston.
Altro che atmosfere lugubri e opprimenti, tipiche di molte descrizioni cinematografiche: la smart city è progettata per essere connessa, sostenibile e condivisa con al centro l’uomo e le sue esigenze.
Carlo Ratti spiega a Changes come le nuove automobili abbiano il potere di ridefinire le aree urbane del ventunesimo secolo. Rimettendo al centro l’uomo e aprendo l'era della tecnologia calma.