I segnali del burnout digitale

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I segnali del burnout digitale

Perché è importante capire in anticipo se l’iperconnessione sta diventando una malattia. Come riconoscere i sintomi per proteggere la salute mentale

Il burnout digitale è una condizione sempre più diffusa nel nostro mondo iperconnesso, spesso sottovalutata fino a quando non si manifesta in modo evidente. Non colpisce solo la produttività, ma anche la salute mentale e fisica, compromettendo la qualità della vita. Riconoscere i segnali in anticipo può fare la differenza nel prevenire conseguenze gravi.

Un caso reale: Luca, il consulente in crisi

Luca, un talentuoso consulente freelance nell’ambito della comunicazione e marketing, si è rivolto a me dopo mesi di crescente malessere. Lavorava spesso fino a tarda notte, rispondendo a e-mail e notifiche anche durante i fine settimana. Aveva iniziato a provare ansia costante, difficoltà a concentrarsi e una stanchezza che non passava nemmeno con il riposo. Quando ci siamo incontrati, Luca mi ha confessato di sentirsi “esaurito” e di non provare più piacere nel suo lavoro, nonostante fosse la sua passione.
Insieme abbiamo esplorato le sue abitudini digitali e scoperto che non si concedeva mai vere pause dal lavoro, era perennemente connesso e incapace di staccare mentalmente. Attraverso un percorso di consapevolezza e tecniche di disconnessione, come l’introduzione di tempi senza schermi e la pratica di mindfulness, Luca ha progressivamente ritrovato energia e creatività, riducendo significativamente i sintomi di burnout.

I segnali d’allarme del burnout digitale

Ecco alcuni campanelli d’allarme che possono indicare un burnout digitale imminente:

  1. Affaticamento mentale costante: sensazione di esaurimento anche dopo il riposo.
  2. Irritabilità e sbalzi d’umore: reazioni emotive sproporzionate a stimoli minori.
  3. Riduzione della concentrazione: difficoltà a mantenere l’attenzione su un compito.
  4. Disturbi del sonno: difficoltà ad addormentarsi o sonno disturbato.
  5. Calo della motivazione: perdita di interesse per attività solitamente piacevoli.

Dati scientifici sul burnout digitale

  • Il burnout come fenomeno occupazionale. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha riconosciuto il burnout come una sindrome derivante da stress cronico sul luogo di lavoro non gestito con successo. 
  • Tecnologie digitali e rischi psicosociali. L’Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro (EU-OSHA) ha sottolineato che l’uso crescente delle tecnologie digitali sul lavoro comporta vari rischi per la salute mentale e il benessere dei lavoratori. 
  • Stress lavorativo: la nuova pandemia europea. Lo stress occupazionale sta diventando endemico, danneggiando i lavoratori, le loro famiglie, le imprese e le economie, ciò non riguarda solo il burnout digitale ma sicuramente ne è influenzato.
  • Diritto alla disconnessione dal lavoro. Il diritto alla disconnessione è essenziale per salvaguardare il benessere dei lavoratori nell’era digitale, e sia le istituzioni europee che i singoli stati membri stanno adottando misure per garantirne l’effettiva applicazione.

Strategie per prevenire il burnout digitale

Prevenire il burnout digitale richiede consapevolezza e azioni concrete, ecco qui alcuni spunti da cui iniziare:

  • Stabilire confini chiari: definisci orari specifici per il lavoro e per il riposo.
  • Creare momenti di disconnessione: dedica almeno 30 minuti al giorno senza schermi.
  • Praticare la mindfulness: la meditazione aiuta a gestire lo stress e l’iperstimolazione.
  • Riorganizzare le notifiche: disattiva quelle non essenziali.
  • Attività offline: riserva del tempo per hobby e attività fisiche.

In questo articolo hai trovato degli spunti generali ma è da considerare la necessità di valutare ogni singolo caso con le sue specificità.Il burnout digitale è un fenomeno reale e pericoloso, ma può essere prevenuto con consapevolezza e strategie mirate. Se ti rivedi nei segnali descritti o conosci qualcuno che potrebbe essere a rischio, è importante intervenire tempestivamente. La salute mentale è una priorità, e prendersene cura significa anche imparare a gestire il rapporto con la tecnologia in modo equilibrato e consapevole.

Digital wellness coach, mindfulness trainer e psicologa. Aiuta le persone a costruire e coltivare il proprio equilibrio interiore nell’era dell’iper-connessione digitale. Nei suoi percorsi e masterclass guida in particolare professioniste e professionisti a migliorare le proprie abitudini per avere più focus, tempo e benessere mentale. Organizza anche ritiri digital detox in cui accompagna gruppi di persone a disconnettersi per riconnettersi a sé.