Il drone che salva la vita

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Il drone che salva la vita

Le difficoltà della campagna vaccinale di massa hanno messo in evidenza i problemi della logistica sanitaria. La storia di Tom Plummer che ha avuto un’idea che arriva dal cielo.

Chi avrebbe mai detto che un laureato in comunicazione sarebbe diventato uno dei pionieri tecnologici premiati al World economic Forum del 2020? Eppure è successo al tedesco Tom Plümmer, un 30enne laureato in gestione dei media al Media Campus Dieburg di Darmstadt che è il ceo di  Wingcopter, azienda specializzata nella realizzazione del drone, con 100 dipendenti. Finora i velivoli di Wingcopter sono stati utilizzati finora per estendere le prestazioni sanitarie (incluse la distribuzione di vaccini COVID-19) in zone difficilmente raggiungibili con mezzi più tradizionali. Come, per esempio, l’Isola di Pentecoste, una delle 83 isole del Pacifico meridionale che compongono la nazione di Vanuatu, dove gli infermieri devono affrontare spostamenti di diversi giorni quando devono vaccinare gli abitanti dei villaggi più remoti e dove i droni di Wingopter hanno ridotto i tempi di consegna di farmaci da 3 giorni a 20 minuti. Ma anche in alcune aree della apparentemente più civilizzata Irlanda, i malati di diabete spesso faticano a recuperare nelle farmacie locali l’insulina necessaria. Così alla fine del 2019 sull’isola europea Wingcopter ha inaugurato il progetto #DiabetesDrone BVLOS (beyond visual line of sight), la prima consegna di insulina via droni mai realizzata nel mondo.

L’idea di usare i droni per le medicine è venuta a Tom Plümmer. «Dopo un lungo soggiorno in Ghana come volontario, durante il quale ho sperimentato in prima persona l’impatto di filiere sanitarie poco sviluppate su tante persone. Ero lì per documentare la situazione nel Paese e cercavo il modo di migliorare le cose e ho visto che un bambino, vicino di casa della famiglia che mi ospitava, non è stato salvato perché le medicine non sono arrivate in tempo», ricorda. «Così, avendo già avuto sperimentato i droni per fare filmati e foto, mi è venuta l’idea di utilizzarli per fornire farmaci. Una volta rientrato, tramite amici comuni, mi sono messo in contatto con Jonathan Hesselbarth, che allora stava mettendo a punto un drone che poteva decollare e atterrare verticalmente, oltre a percorrere rapidamente lunghe distanze. Era  quello che stavo cercando. Insieme siamo riusciti a sviluppare un prodotto promettente e nel 2017 abbiamo finalmente fondato ufficialmente Wingcopter GmbH», che si è assicurata un finanziamento per 22 milioni di dollari (18 milioni di euro) da parte di da Xplorer Capital, investitore con sede nella Silicon Valley, e Futury Regio Growth Fund, un fondo tedesco.

​La storia di successo di Wingcopter, come quella di Apple, è iniziata in un garage. Perché per proteggere l’idea rivoluzionaria di Plümmer, i primi test furono effettuati nel garage di un amico e nel parcheggio sotterraneo di un dormitorio studentesco, fino al momento di effettuare test all’aperto, “alle quattro del mattino”, dice Plümmer. La novità dei suoi droni sta nel fatto di combinare i vantaggi di un elicottero che può decollare e atterrare verticalmente e librarsi nell’aria, e un aereo che copre lunghe distanze ad alta velocità. Il Wingcopter passa al volo in avanti pochi secondi dopo aver ultimato il decollo e possiede una forte resistenza al vento a differenza di altri droni che possono essere ribaltati da raffiche di vento. Per di più, solleva fino a 6 chili di peso e non inquina perché funziona a elettricità, riuscendo a coprire lunghe distanze al costo di 50 centesimi.

L’attuale modello di droni Wingcopter consente due diversi tipi di consegna: a destinazione, il drone può abbassare con precisione il suo carico o atterrare e tornare al punto di partenza con un nuovo carico. I velivoli possono coprire distanze di oltre 100 chilometri per volo arrivando a una velocità di 240 km all’ora, risultato per cui i droni made in Germany sono entrati nel Guinness dei primati.

In Malawi Wingcopter ha recentemente avviato un progetto di risposta COVID-19 a lungo termine denominato Drone + Data Aid per migliorare le catene di approvvigionamento sanitario. Inoltre, Wingcopter collabora con UNICEF’S African Drone e Data Academy per addestrare 160 giovani locali a operare in vario modo con i droni, dalla pianificazione della missione al pilotaggio. «La strategia a lungo termine di Wingcopter prevede lo sviluppo di una piattaforma educativa per i giovani che consenta loro di partecipare al mercato dei droni in rapida crescita, offrendo nuove opportunità di lavoro e di reddito e, in definitiva, migliorando la loro qualità di vita» precisa Plümmer. «Ma soprattutto, in una situazione sanitaria resa ancora più precaria dal COVID-19, stiamo compiendo un enorme passo avanti verso la realizzazione di soluzioni efficienti e sostenibili che migliorino e salvino vite, qui e ovunque su questo Pianeta».

«Puoi lavorare nel campo umanitario e allo stesso tempo avere successo commerciale», spiega Tom. A Wingcopter, i due si incontrano. In Africa, ad esempio, dove spesso esistono solo infrastrutture rudimentali, le catene di approvvigionamento medico sono spesso sottosviluppate.

Poco dopo, quando i due stavano già lavorando a tempo pieno alla loro idea aziendale, Ansgar Kadura è entrato in gioco come terzo co-fondatore, anche lui studiato alla TU Darmstadt. «Ho sentito parlare di un articolo sui social media su due fondatori che hanno dipinto un drone con oro a 24 carati e sono volati ad Abu Dhabi per presentarlo come un drone da un milione di dollari in una fiera. Ho pensato che fosse spaziato e folle, e il drone stesso mi ha ricordato Star Wars», dice Ansgar. Quella notte scrisse a Tom un’e-mail e voleva aiutarlo. Senza stipendio inizialmente e per sei mesi, fino a quando non ha organizzato il primo stipendio per tutti e tre attraverso la borsa di studio EXIST. «Dallo stagista al CFO, fino a quando qualcuno ci ha detto che hai bisogno di capelli grigi come CFO», scherza Ansgar. «Mentre Jonathan è il tipo di inventore e Tom il visionario e il networker, mi sono occupato del resto all’inizio», spiega Ansgar. «Ora abbiamo una squadra forte in cui possiamo distribuire bene la responsabilità e i compiti». «È qui che risiede il potenziale commerciale, ad esempio nella consegna di medicinali, pacchi o cibo – o nel controllo di linee elettriche, condutture, autostrade e tratte ferroviarie. Questi sono tutti compiti a lungo raggio per i quali il Wingcopter è l’ideale». Finora gli elicotteri sono stati utilizzati principalmente per questi scopi, il che è molto costoso e inquinante. In questo contesto, Wingcopter si posiziona come un prodotto sostenibile che vola completamente elettricamente come un cosiddetto eVTOL (Electric powered Vertical Take-Off and Landing).​​

Mantovana, giornalista da oltre 15 anni in Mondadori, collabora a numerose riviste nazionali su temi di attualità e stili di vita. Ha collaborato a una monografia sul cinema di Steven Spielberg e curato la traduzione dall’inglese di un saggio sul Welfare State. ​