Il consumo come costruzione dell’identità

Nella società contemporanea, gli acquisti hanno assunto una funzione profondamente simbolica: non servono più solo a soddisfare bisogni materiali, ma diventano un modo per raccontare chi siamo.
Nella società contemporanea, gli acquisti hanno assunto una funzione profondamente simbolica: non servono più solo a soddisfare bisogni materiali, ma diventano un modo per raccontare chi siamo.
L’anomalia umana rispetto alle altre specie è la ricerca della massimizzazione del profitto. Cambiare la prospettiva si può senza rinunciare a quasi niente.
Vestirsi per soddisfare un bisogno o per rispondere e a una finalità di prestigio sociale? Gli oggetti come status sociale sono sentiti come esigenze infinite e generatrici di insoddisfazione e di malessere per il Pianeta.
Dove c’è grande disponibilità di prodotti fisici o digitali, la scelta diventa più difficile. Se pensiamo agli anni della scarsità che fino a un secolo fa l’uomo ha attraversato, ci troviamo a vivere un paradosso.
Millennials e GenZ sembrano essersi convertiti. Quando fanno acquisti cercano di essere informati e razionali, leggono le etichette e privilegiano la convenienza, almeno stando ai dati dell'Osservatorio GenerationShip realizzato da Gruppo Unipol in collaborazione con Kienn.
Il 54% dei giovani italiani dichiara di non essere consumista. Convenienza e sicurezza muovono gli acquisti che sono ragionati e responsabili. I risultati della ricerca Unipol Changes realizzata da Kkienn su un campione di Millennials e Generazione Z.