Fininfluencer: sono davvero il futuro?
I fininfluencer, ovvero gli influencer che si occupano di finanza sui social media dando consigli sugli investimenti, sono un fenomeno interessante da osservare, da conoscere, da u
Dopo lo stop della pandemia, la mobilità condivisa è ripartita da monopattini e scooter. Così cambia il codice della strada e le app puntano sulla sostenibilità.
La Sharing Mobility in Italia continua a crescere in particolar modo grazie all’offerta diffusa e variegata delle soluzioni di micromobilità. La condivisione dei mezzi di locomozione aveva preso il via da pochi anni quando nell’inverno 2020 è scoppiata la pandemia. Lo stop fisiologico dato dal lockdown e dalle zone rosse si è rivelato però un passaggio momentaneo.
Secondo i dati diffusi durante la quinta Conferenza Nazionale sulla Sharing Mobility 2021, emerge come i servizi di Sharing Mobility nelle città italiane abbiano superato lo shock della pandemia. Oggi sono ben 49 le città italiane (il triplo del 2015) con almeno un servizio di sharing mobility. La “capitale dello sharing”? Ad oggi è Milano seguita da Roma e Torino.
Regina indiscussa di tale nuova forma di trasporto è la micromobilità che monopolizza l’offerta con il 91% dei veicoli in condivisione. Tra il 2019 e il 2020 c’è stato un vero e proprio boom dei monopattini (+65%) e degli scooter (+45%) in sharing.
Perché le persone scelgono sempre di più mezzi di mobilità leggera
Secondo i dati riportati dall’Osservatorio Nazionale sulla Sharing Mobility, negli ultimi 5 anni il peso medio di un veicolo in sharing è sceso, passando da 400 kg a 120 kg. Il 91% dei veicoli in condivisione in Italia oggi sono di micromobilità ovvero monopattini, biciclette e scooter. Le chiavi vincenti di tali mezzi sono da riscontrare nei minori problemi di parcheggio e nella riduzione tempi di percorrenza, per ciò che riguarda l’usabilità. Vi è poi una questione ambientale tenuta da conto dagli utenti più green: si azzerano o riducono fortemente gli impatti ambientali in fase di utilizzo perché sono veicoli senza motore o con alimentazione elettrica, aspetto fondamentale se si pensa al fatto che tali veicoli si utilizzano in città, ove è fondamentale lavorare per ridurre le emissioni che in buona parte dipendono dai mezzi di trasporto.
La crescita nell’utilizzo dei mezzi di trasporto leggeri è stata talmente repentina da far sorgere numerosi interrogativi sull’adeguatezza delle infrastrutture disponibili ma anche in relazione alla normativa preesistente. Vi sono comuni che creano ciclabili, che delimitano la velocità in alcune aree. Ma si registrano un numero crescente di incidenti legati in particolar modo ai monopattini. Tanto da spingere il legislatore a prendere provvedimenti.
Da novembre 2021 è cambiato il Codice della Strada: diverse le novità importanti introdotte con le nuove norme che, in particolare, hanno riguardato per l’appunto anche l’utilizzo dei monopattini elettrici.
Le principali novità riguardano la riduzione del limite di velocità da 25km/h (come precedentemente previsto) a 20 e l’entrata in vigore del divieto di circolare e parcheggiare sui marciapiedi, fatta eccezione per le aree appositamente individuate dai Comuni a tal scopo. La velocità nelle aree pedonali o ciclopedonali deve essere di massimo 6 km/h.
Viene poi fissata l’età minima di 14 anni per guidare tale tipo di mezzi di locomozione e l’obbligo per i ragazzi tra i 14 e i 17 anni di indossare il casco. Un altro dei problemi affrontati riguarda la sosta selvaggia. Per i servizi di sharing, viene introdotto l’obbligo di acquisire la foto al termine di ogni noleggio per verificarne la corretta posizione sulla strada.
A cambiare non saranno solo i comportamenti ma anche i veicoli stessi. A partire dal 1 luglio 2022 i nuovi monopattini motorizzati dovranno essere dotati di frecce direzionali, stop, segnalatore acustico e di un regolatore di velocità, mentre per quelli già in circolazione la data per adeguare i mezzi è fissata al 1 gennaio 2024. Per tutte le novità del codice della strada vi invitiamo a consultare la normativa completa.
Uno strumento indispensabile per usufruire di un servizio di sharing è lo smartphone (ovviamente non mentre si guida!). Infatti, le app sono il mezzo attraverso cui prenotare e pagare gran parte dei servizi a noleggio. Non è possibile citarle tutte perché (per fortuna) sono tante e sempre di più. Proviamo in via esemplificativa a citarne alcune lasciando a voi di verificare le disponibilità nei luoghi ove vivete e lavorate.
Nel caso vi serva un’auto e la vostra zona sia raggiunta dal servizio potreste provare ShareNow ed Enjoy sono alcuni dei servizi di noleggio di auto o furgoncini a breve termine dotati di omonima app. Se aveste bisogno di un veicolo con conducente, potreste ricorrere a Mytaxi per i taxi o Uber per gli NCC. Se invece voleste condividere un veicolo con un privato, potreste provare le auto di car pooling. Tra esse la più nota è sicuramente Blablacar. Per i lavoratori delle aziende che cercano di favorire il car pooling aziendale mediante Jojob, vi è la app Jojob Real Time Carpooling che consente di visualizzare colleghi e dipendenti di aziende limitrofe che abbiano un tragitto compatibile, e consentire loro di mettersi facilmente in contatto. Peraltro, per ogni viaggio effettuato è possibile ottenere un calcolo esatto della CO2 risparmiata.
Vi sono poi app multiservizio come SIXT che racchiude autonoleggio, carsharing e trasporto con conducente. Con Helbiz è possibile scegliere con che veicolo percorrere l’ultimo miglio: bici, motorino o scooter. Tra le diverse forme di pagamento vi sono anche gli abbonamenti giornalieri, settimanali e mensili. Similmente con Lime per monopattini e bike, con possibilità di pass giornalieri o mensili. Per i monopattini, scaricatissime come app e quindi molto utilizzati come servizi sono Link e Bird. Se voleste saltare in sella a una bici, potreste scaricare RideMovi e Bicincittà verificando la copertura nel vostro comune e quartiere.
Per uno scooter c’è spesso l’imbarazzo della scelta come ad esempio Cooltra, Acciona, Scooterino o Zig zag Sharing. Se vi muovete con mezzi differenti, l’applicazione da scaricare assolutamente sarà URBI. Questa infatti riunisce i principali sistemi di mobilità urbana e condivisa – come car, bike, scooter sharing, ma anche il trasporto pubblico! Tutto ciò riesce a semplificare la vita all’utente consentendogli una migliore fruizione dei servizi di urban mobility.