Quando l’arte si «fonde» con l’attivismo ambientale

Artivismo è un neologismo che deriva dalla fusione tra arte e attivismo e di per sé non è un fenomeno nuovo. Al centro dell’artivismo c’è la figura dell’artista militante
Abbracciare principi di sostenibilità, equità e responsabilità, significa far parte di un movimento culturale che ha il potere di trasformare la società. Tutti possiamo contribuire a creare un mondo migliore per le generazioni presenti e future.
«Votare con il portafogli»… quante volte avete sentito questa espressione? Se non avete ben chiaro come si possa mettere in pratica questa scelta, ve lo spieghiamo oggi. Tale frase si riferisce al cosiddetto “consumo critico” ovverosia ad un approccio agli acquisti e, in generale, all’utilizzo del proprio danaro che va oltre il semplice approvvigionamento di beni e servizi, focalizzandosi sulla consapevolezza degli impatti economici, ambientali e sociali delle proprie scelte quotidiane. Questo tipo di consumo si basa su decisioni informate e consapevoli che mirano a promuovere pratiche di produzione e distribuzione più sostenibili ed eque. Il consumo critico rappresenta, a tutti gli effetti, una forma di cittadinanza attiva attraverso la quale i consumatori possono influenzare le dinamiche di mercato, incoraggiando comportamenti più responsabili da parte delle aziende.
Il consumo critico nasce dalla necessità di contrastare gli effetti negativi del consumismo indiscriminato che spesso comporta sfruttamento dei lavoratori, danni ambientali e disuguaglianze sociali. Attraverso scelte di acquisto ponderate, i consumatori possono esercitare una pressione diretta sui produttori inducendoli ad adottare standard maggiori di responsabilità sociale e ambientale.
Conoscere l’origine dei prodotti che acquistiamo, le condizioni di lavoro di chi li ha prodotti e l’impatto ambientale del loro ciclo di vita è fondamentale per poter scegliere in modo informato. Consumare criticamente significa educare sé stessi e gli altri sull’importanza di tali aspetti, promuovendo un cambiamento collettivo verso pratiche più sostenibili.
Il consumo critico non si limita solamente alla scelta di prodotti sostenibili o ecologici, ma si estende anche all’aspetto sociale, in particolare alla questione della retribuzione equa potendo così esercitare una significativa influenza sui modelli di business aziendali.
La retribuzione equa si riferisce al pagamento di salari sufficienti a coprire i bisogni essenziali dei lavoratori e delle loro famiglie, includendo un margine che permetta loro di partecipare economicamente alla società. Questo concetto va oltre il semplice rispetto dei minimi legali, cercando di garantire un salario che rispecchi il vero costo della vita e il valore del lavoro svolto.
Questo principio è fondamentale per garantire che i lavoratori lungo tutta la catena di fornitura siano compensati in modo giusto per il loro lavoro, contribuendo così a ridurre le disuguaglianze economiche e migliorare le condizioni di vita delle comunità meno privilegiate.
Per votare con il portafoglio è necessario conoscere e seguire alcuni criteri:
· Sostegno ai prodotti certificati: prodotti assistiti da certificazioni come Fair Trade o B Corporation sono spesso garanzia di pratiche di retribuzione equa. Queste certificazioni assicurano che i produttori ricevano un compenso adeguato contribuendo ad una distribuzione più equa della ricchezza e al sostegno di economie locali.
· Preferenza per aziende trasparenti: le aziende che divulgano apertamente le loro pratiche di retribuzione e le condizioni di lavoro lungo la loro catena di fornitura tendono a ricevere un maggiore supporto dai consumatori critici. La trasparenza è essenziale per costruire fiducia e permette ai consumatori di prendere decisioni informate.
Vediamo assieme alcuni esempi di settori.
Nel settore alimentare, il consumo critico si può esprimere attraverso la scelta di prodotti biologici e locali. Questi ultimi, noti anche come prodotti a “km 0”, riducono l’impatto ambientale legato ai trasporti e sostengono l’economia locale. Inoltre, gli operatori del settore biologico garantiscono che, durante la produzione, non siano stati utilizzati pesticidi o fertilizzanti chimici nocivi per l’ambiente e la salute.
Un esempio concreto è rappresentato dalle cooperative agricole che si basano su un sistema di agricoltura sostenibile e distribuiscono i loro prodotti direttamente ai consumatori locali, eliminando intermediari e riducendo l’impronta di carbonio dei loro prodotti.
Negli ultimi anni un esempio vincente è quello del caffè. Il modello fair trade nel caffè garantisce ai coltivatori un prezzo minimo per i loro prodotti, proteggendoli dalla volatilità delle quotazioni globali. Viene inoltre offerto un premio aggiuntivo che le comunità possono utilizzare per investire in progetti di sviluppo locale come scuole, strade o strutture sanitarie.
Nel mondo della moda, il consumo critico si manifesta attraverso il supporto a marchi che praticano il fair trade, assicurando condizioni di lavoro dignitose e salari equi ai lavoratori. Un altro aspetto è l’upcycling – ovverosia il processo di trasformazione di materiali o prodotti dismessi in nuovi articoli di qualità – che non solo riduce i rifiuti, ma stimola anche una moda più creativa e personale. Il maglione di ieri può diventare la sciarpa di domani o il vecchio jeans può essere trasformato in una bellissima borsa.
Anche nel settore tecnologico è possibile praticare il consumo critico. Esempi? L’acquisto di dispositivi ricondizionati o prodotti da aziende che si impegnano a ridurre l’impatto ambientale della produzione elettronica e a migliorare le condizioni lavorative nelle fabbriche.
Il settore del turismo offre numerose opportunità per praticare il consumo critico, soprattutto attraverso il turismo sostenibile che mira a minimizzare l’impatto ambientale e a massimizzare i benefici economici per le comunità locali.
Aumentano sempre più gli operatori turistici locali che offrono esperienze che educano i visitatori sull’importanza della conservazione, utilizzano risorse rinnovabili e investono in iniziative comunitarie. Non si tratta solo di importanti esperienze di ecoturismo. Solitamente si cerca di assicurare anche che i benefici economici siano condivisi con le comunità locali, supportando l’educazione, la sanità e lo sviluppo economico.
Il consumo critico non rappresenta solo una scelta individuale, ma un movimento culturale che ha il potere di trasformare la società. Abbracciando principi di sostenibilità, equità e responsabilità, possiamo contribuire a creare un mondo migliore per le generazioni presenti e future. Ogni acquisto è un voto per il tipo di mondo nel quale vogliamo vivere.
Scegliendo consapevolmente prodotti e servizi che supportano una retribuzione equa e che sono a ridotto impatto ambientale, i consumatori non solo migliorano la qualità della vita dei lavoratori, ma contribuiscono anche a costruire un mondo più giusto e sostenibile. Questo approccio richiede un cambiamento culturale ed una crescente sensibilizzazione, ma i benefici che ne derivano sono fondamentali per il futuro di società più eque e responsabili.
Crediti foto: Shelby Murphy Figueroa/Unplash