Relazioni online: quando il desiderio passa per lo schermo

Dalle chat alle app di dating, fino al metaverso, l’intimità si reinventa in forma digitale. In un tempo in cui l’esperienza del corpo, dell’incontro e della seduzione attra
Sogno tecnologico o rischio etico? Le auto a guida autonoma stanno diventando realtà. Esploriamo potenzialità, limiti e dilemmi morali.
Si sente parlare sempre più spesso di veicoli a guida autonoma: automobili capaci di trasportare persone o merci senza la necessaria presenza di un conducente umano. Si sale a bordo, si imposta la destinazione e il veicolo parte, affrontando traffico, ostacoli e parcheggi in completa autonomia. Sembra fantascienza, ma è una realtà che si avvicina ogni giorno di più.
Ma a che punto siamo davvero con la guida autonoma nel 2025? E quali sono le opportunità, i rischi e le sfide etiche che ci attendono lungo il percorso?
Quando si parla di guida autonoma ci si riferisce a una tecnologia capace di controllare completamente un veicolo, in alcuni o tutti gli aspetti della guida, senza l’intervento umano. È utile distinguere tra guida automatica e guida autonoma: la prima comprende tecnologie di assistenza (come il cruise control), la seconda fa riferimento a auto guida autonoma in grado di prendere decisioni complesse in tempo reale.
La Society of Automotive Engineers (SAE) ha definito sei livelli di automazione:
Oggi parliamo soprattutto di veicoli autonomi di livello 2 o, in alcuni Paesi, di livello 3.
Le auto a guida autonoma si basano su una combinazione avanzata di sensori (radar, LIDAR, telecamere), software di intelligenza artificiale e sistemi di navigazione GPS.
Il veicolo raccoglie continuamente dati dall’ambiente circostante, li elabora in tempo reale e prende decisioni autonome su sterzata, accelerazione, frenata e percorso.
Il cuore del sistema è rappresentato da algoritmi di machine learning che apprendono dai dati e simulazioni, migliorando nel tempo grazie agli aggiornamenti software da remoto.
Il risultato è un veicolo a guida automatica capace non solo di seguire una traiettoria, ma di interpretare il comportamento degli altri utenti della strada.
Nel 2025 la guida autonoma in Italia è ancora in fase sperimentale, ma i progressi sono evidenti. Le tecnologie di livello 2 sono ormai diffuse, soprattutto nei modelli premium, con sistemi come il Cruise Control Adattivo o il parcheggio semiautomatico.
In Europa, l’uso di veicoli a guida autonoma di livello 3 è consentito solo in contesti molto specifici, come la marcia in colonna sotto i 60 km/h. Le normative si stanno adattando, ma con prudenza.
Negli Stati Uniti e in Cina, invece, i test su robotaxi a livello 4 sono già realtà in alcune città. Aziende come Waymo, Cruise e Baidu offrono servizi di trasporto senza conducente, aprendo la strada a una mobilità urbana rivoluzionaria.
Nonostante gli sviluppi, restano sfide tecniche e normative da affrontare. Un veicolo autonomo per essere considerato sicuro dovrebbe avere una probabilità di incidente mortale inferiore di almeno 100 volte rispetto a quella umana.
Un obiettivo difficile da verificare su strada: per questo si ricorre a simulazioni, test su pista e certificazioni da parte dei costruttori.
In parallelo, la normativa richiede che ogni veicolo registri dati dettagliati, utili a stabilire eventuali responsabilità in caso di incidente.
Per approfondire i temi legati alla mobilità intelligente visita il tag: auto connessa
La guida autonoma apre anche scenari complessi che vanno oltre la tecnologia:
Opportunità e vantaggi della guida autonoma
Le prospettive offerte dai veicoli a guida automatica sono molteplici:
Oltre alla sicurezza tecnica, i rischi della guida autonoma toccano aspetti legali e morali:
Queste sfide non sono solo tecniche, ma richiedono un ampio consenso sociale e un quadro normativo solido e condiviso.
Cosa ci aspetta nei prossimi anni?
Nel breve termine, vedremo una diffusione crescente delle tecnologie di livello 3, in condizioni sempre più ampie. I robotaxi saranno i primi esempi concreti di veicoli completamente autonomi (livello 4 e 5), già in circolazione in alcune città degli Stati Uniti e della Cina.
In Europa e in Italia, la diffusione sarà graduale e inizialmente limitata a contesti controllati. I costi elevati – anche dieci volte quelli di un’auto tradizionale – limiteranno l’acquisto privato. Ma col tempo, la tecnologia si evolverà, i prezzi caleranno e la guida autonoma in Italia diventerà accessibile a tutti.
L’adozione su larga scala potrebbe anche cambiare il nostro rapporto con l’automobile: se un veicolo a guida autonoma è sempre disponibile tramite app, perché comprarne uno? Il futuro della mobilità sarà probabilmente condiviso, elettrico e… autonomo.
*Articolo pubblicato a gennaio 2022 e sottoposto a successive revisioni