Perché la ricerca spaziale ha cambiato la nostra vita

Nuove tensioni geopolitiche, straordinarie innovazioni tecnologiche, dirompenti evoluzioni industriali, il tutto condito da una digitalizzazione ormai pervasiva. Lo spazio è torna
Grazie ai principi delle “strade che perdonano” e delle “strade autoesplicative”, è possibile ridurre l’impatto degli errori umani. Un viaggio attraverso i tre pilastri della sicurezza – guidatore, veicolo e infrastruttura – per capire come prevenire gli incidenti e salvare vite.
La sicurezza stradale rimane un problema importante per la società e per tutti noi. Gli incidenti continuano a causare gravi danni, feriti e perdite di vite, e non diminuiscono in modo significativo nonostante gli sforzi da parte delle autorità.
Le statistiche degli incidenti indicano chiaramente che la responsabilità della maggior parte dei sinistri ricade sul comportamento dei guidatori. Distrazioni, eccesso di velocità o mancato rispetto delle norme portano a situazioni di pericolo che sfociano poi in incidenti. Tuttavia, è importante riconoscere che anche il veicolo e le condizioni stradali giocano un ruolo fondamentale.
L’auto in passato era spesso causa di incidenti per guasti, ad esempio nei freni. Oggi, invece, una vettura viene progettata secondo le regole della functional safety, che garantiscono che un guasto non possa mai portare a una condizione di incidente inevitabile.
Per esempio, se il freno si guasta, deve sempre conservare una capacità sufficiente per rallentare e arrestare il veicolo in sicurezza. Un approfondimento su questo tema è disponibile in Changes, nell’articolo Auto: cosa è la sicurezza funzionale.
Le nuove vetture, inoltre, sono dotate di sistemi come la frenata di emergenza automatica, che aiutano ad evitare o ridurre l’impatto degli incidenti.
Il modello concettuale del triangolo della sicurezza stradale si basa su tre elementi fondamentali:
1. Guidatore
Fattore umano, include:
2. Veicolo
Caratteristiche tecniche e manutenzione:
3. Strada
Infrastruttura e ambiente:
Le strade possono contribuire in maniera significativa alla sicurezza con due caratteristiche fondamentali:
Strade “forgiving”: cosa significa?
Il concetto di “strade che perdonano” si basa sull’idea che gli errori umani siano inevitabili. Le strade dovrebbero quindi essere progettate per ridurre le conseguenze degli errori. Esempi:
Prevenzione degli incidenti gravi
Le “forgiving roads” devono:
Tutelare tutti gli utenti della strada
Pedoni, ciclisti e motociclisti devono essere considerati nella progettazione:
Strade autoesplicative: rendere intuitiva la guida sicura
Le strade autoesplicative portano il guidatore a adottare automaticamente un comportamento corretto grazie a caratteristiche coerenti e riconoscibili. Questo riduce la necessità di segnaletica aggiuntiva e lo stress del conducente.
Esempio di strada autoesplicativa
Le autostrade sono un esempio: carreggiate larghe, segnaletica chiara e barriere centrali fanno percepire la necessità di mantenere velocità elevate e comportamento attento.
L’importanza del design nella gestione della velocità
Un limite di velocità, da solo, non è efficace. Deve essere integrato da un’infrastruttura coerente che suggerisca visivamente la velocità adeguata, in modo che il comportamento del guidatore diventi istintivo.
Il massimo livello di sicurezza si raggiunge solo quando:
Un caso concreto mostra come più fattori negativi possono portare a esiti tragici: un tamponamento (errore umano) ha causato un ribaltamento (strada non forgiving), con l’espulsione di un passeggero senza cintura (mancato uso dei sistemi di sicurezza del veicolo).
Promuovere infrastrutture più sicure
Sebbene non sia possibile avere ovunque strade perfettamente “forgiving” e “self-explaining”, le autorità devono promuoverne l’adozione dove possibile. Nel frattempo, ogni utente può contribuire migliorando il proprio stile di guida e sfruttando i sistemi di sicurezza presenti nel proprio veicolo.