Design automobilistico: tra estetica, ingegneria e cambiamenti sociali

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Design automobilistico: tra estetica, ingegneria e cambiamenti sociali

La forma come linguaggio e biglietto da visita che comunica chi siamo ancora prima di scendere dalla vettura. Ma è ancora così?

Quando si sceglie un’auto si valutano molti fattori: prezzo d’acquisto e gestione, prestazioni, spazio a bordo. Ma al di là della razionalità, l’automobile resta un oggetto fortemente identitario. È un “abito” con cui ci presentiamo al mondo, un prolungamento della nostra personalità. L’estetica, lo stile e il design diventano così un biglietto da visita che comunica chi siamo, ancora prima di scendere dalla vettura.

Non a caso, auto molto funzionali ma poco attraenti – come la celebre Fiat Multipla, capace di ospitare sei persone e con consumi contenuti – sono state criticate per il loro aspetto. Da sempre, i designer devono trovare un equilibrio delicato: dare forma a un’auto che funzioni, sia sicura e allo stesso tempo emozioni.

Aerodinamica: la scienza della forma

Oltre gli 80 km/h, gran parte dei consumi di un’auto dipendono dalla resistenza aerodinamica. Per questo i progettisti lavorano su due leve principali:

  • area frontale: più è ridotta, meno aria oppone resistenza;
  • Cx aerodinamico: coefficiente che misura quanto l’auto “taglia” l’aria.

Le soluzioni tecniche che migliorano l’efficienza aerodinamica spesso definiscono anche lo stile: frontali bassi e affusolati, tetti con profilo fastback, code rastremate, maniglie a filo carrozzeria, spoiler attivi, cerchi studiati per ridurre turbolenze.

Sicurezza: quando la forma protegge

Le normative influenzano fortemente il design.

  • Protezione pedoni: frontali più morbidi, paraurti capaci di assorbire urti e cofani sollevati o attivi, in grado di creare uno “spazio di deformazione”.
  • Crash test: i montanti devono garantire resistenza, così come le portiere, con conseguente riduzione delle superfici vetrate.
  • Visibilità: linee della carrozzeria e superfici vetrate devono rispettare parametri che migliorano la sicurezza del conducente.
  • Illuminazione: con i LED i designer hanno trovato una nuova libertà espressiva, trasformando fari e fanali in veri e propri segni distintivi.

Ergonomia, abitabilità e produzione

Un’auto non è solo bella da vedere: deve essere comoda, spaziosa, adatta ai viaggi quotidiani. Questo impone compromessi tra abitabilità interna e proporzioni esterne. Infine, il design deve fare i conti con i costi industriali. Non tutte le forme immaginate dai designer sono producibili in serie: angoli vivi o imbutiture profonde spesso richiedono soluzioni più semplici e sostenibili.

Il dialogo continuo tra design e ingegneria

Il progetto di un’auto nasce dal confronto costante tra creatività e tecnica. Oggi strumenti CAD e CAE permettono di sviluppare modelli virtuali dove designer e ingegneri collaborano, trovando soluzioni comuni senza rinunciare a estetica, funzionalità e sicurezza.

Il futuro del design automobilistico

Tre grandi trasformazioni stanno cambiando radicalmente il modo di progettare le auto:

  • Elettrificazione: il motore elettrico libera spazio e vincoli, permettendo ai designer di lavorare su piattaforme più flessibili, come uno “skateboard” su cui costruire abitacoli innovativi.
  • Guida autonoma: gli interni diventeranno salotti mobili, luoghi di socialità e relax oltre che di spostamento.
  • Economia circolare: cresce l’uso di materiali riciclati e riciclabili, con impatti importanti sul design e sulla percezione estetica dei consumatori.

Un equilibrio dinamico

Il design automobilistico è sempre stato un gioco di equilibrio tra funzione, bellezza e innovazione tecnica. Modelli iconici come la Mercedes-Benz 300 SL “Gullwing”, la Jaguar E-Type e l’Alfa Romeo 33 Stradale dimostrano come questo equilibrio possa trasformarsi in leggenda.
Oggi, tra sfide tecnologiche e sostenibilità, l’auto resta uno dei simboli più potenti della nostra identità sociale, e il suo design continua a raccontare la storia dei cambiamenti della società.

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Nato a Carmagnola il 14 Settembre 1956. Si laurea nel 1980 in Ingegneria Elettrica, con la votazione finale di 110/110 e lode. Specializzazione in Automazione Industriale. Dopo un paio di anni di esperienza come sistemista software entra nel 1982 al Centro Ricerche FIAT. Fino al 1990 si occupa di automazione industriale e robotica, realizzando sistemi innovativi per il montaggio e l’ispezione, utilizzando sistemi di visione artificiale. Nel 1990 la tecnologia della visione artificiale diventa matura per essere utilizzata anche sul prodotto, veicolo, e quindi inizia a sviluppare sistemi di ausilio alla guida (radar anticollisione, mantenimento corsia, sensore angolo cieco). Diventa dirigente nel 1995, e gestisce i team di sviluppo di sistemi di informativa di bordo, assistenza alla guida, telematica e interfaccia con il guidatore. Coordinatore di numerosi progetti a finanziamento Europeo. Nel 2003 coordina per Fiat il progetto regionale Torino Wireless. Nel 2012 assume l’incarico di direttore della sicurezza presso l’ACEA, l’associazione Europea dei costruttori di veicoli, a Bruxelles. Rientrato in Fiat Chrysler Automotive nel 2017, lascia l’azienda nel novembre del 2017, per avviare una attività in proprio di consulenza industriale.