Oro blu: la sua salvaguardia inizia dalle città

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Oro blu: la sua salvaguardia inizia dalle città

La scarsità di acqua è considerata un pericolo per la salute e per la stabilità internazionale. Ecco perché è necessario contenere i cambiamenti climatici iniziando dalle metropoli. L’impegno del Gruppo Unipol attraverso Urban Up per sensibilizzare sul tema nell’ambito delle iniziative legate al Salone del Mobile 2023.

Risorsa per la vita ma anche elemento di stabilità internazionale. L’acqua è sempre più al centro dell’attenzione come ha dimostrato la Conferenza di New York conclusa il 24 marzo scorso, la prima organizzata attorno a questo tema dalle Nazioni Unite in quasi 50 anni. Un appuntamento che è servito a fare il punto sulle numerose sfide che la comunità mondiale è chiamata ad affrontare e a risolvere. Sebbene l’acqua sia essenziale per l’energia, il cibo, la sicurezza e la sopravvivenza umana, i sistemi idrici di tutto il mondo sono sotto stress, in primo luogo per la crescente siccità ma spesso anche per il suo esatto contrario, ovvero le disastrose inondazioni che colpiscono periodicamente senza preavviso.

Ma non solo: l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha snocciolato i dati di quella che è diventata già un’emergenza globale legata alla salute: 2,2 miliardi di persone non hanno accesso ad acqua potabile sicura e 4,2 a servizi igienici adeguati. Un quarto della popolazione mondiale vive in Paesi che affrontano uno stress idrico estremamente elevato, dove la domanda supera regolarmente l’offerta disponibile. Come se non bastasse le inondazioni e la siccità stanno diventando più frequenti e gravi a causa dei cambiamenti climatici, amplificando a dismisura i rischi idrici esistenti anche in Paesi, molti europei, che si sentivano immuni dal problema. L’acqua funge anche da moltiplicatore di minacce, accelerando o intensificando i conflitti politici. Ad esempio, la mancanza di accesso a questa risorsa ha esacerbato le tensioni interne in Mali, Sudan, Kenya, Iraq e Iran.

Per questo motivo un’azione coordinata a livello globale è urgente e anche molto conveniente dal punto di vista economico. Secondo il World Resources Institute, garantire l’acqua a tutte le comunità entro il 2030 potrebbe costare poco più dell’1% del Pil globale, circa 29 centesimi a persona. Al contrario la mancata attuazione di migliori politiche di gestione dell’acqua potrebbe portare a perdite del Pil nell’ordine del 2-10% entro il 2050. Al centro di ogni iniziativa di contenimento della crisi deve esserci la città, considerato che sono proprio le metropoli a produrre il 70% delle emissioni responsabili di quel cambiamento climatico da cui deriva in gran parte lo stravolgimento dell’equilibrio idrico. Edifici efficienti, trasporti sostenibili ma anche minori sprechi rappresentano l’obiettivo da centrare in breve tempo. E sono proprio questi gli ambiti che vede impegnato in prima fila Urban Up, il network del Gruppo Unipol che realizza progetti innovativi per le città del futuro.

Proprio per sensibilizzare sul tema dell’emergenza idrica Urban Up ha inaugurato in collaborazione con la rivista INTERNI, nell’ambito della Milano Design Week 2023, H2O Help. L’installazione, firmata dall’artista Maria Cristina Finucci, realizzata sull’area antistante De Castillia 23, edificio simbolo della rigenerazione green nel cuore del quartiere Isola di Milano e di proprietà della Compagnia, ha lo scopo di sensibilizzare sul tema della salvaguardia dell’oro blu. L’installazione, lunga 70 metri, è formata da una serie di “cuscini ad acqua” collegati da tubi nei colori blu e rosso che simboleggiano i vasi sanguigni.

Chi la osserva e vi si siede, visto che sono stati ricavati appositi spazi in cui è possibile accomodarsi liberamente, potrebbe non accorgersi subito che questa sorta di organismo vivente respira affannosamente (uno dei serbatoi è dotato di un sistema di immissione dell’aria) mostrando a tutti la sua lotta per la sopravvivenza di fronte alla mancanza di acqua. Una parte dell’installazione è luminosa e compone la scritta H2O Help con la lettera “O” rossa, il colore del pericolo. Di notte, il messaggio viene amplificato, infine, dalla scritta che spicca nel buio sulla facciata di De Castillia 23 che sarà illuminata dal tramonto all’alba e visibile anche dalla vicina piazza Gae Aulenti.   

«Questa opera – spiega Maria Cristina Finucci a Changes – rappresenta un grido di allarme nei confronti della crisi idrica. Ma non solo. Dobbiamo capire che la Terra è un organismo vivente in cui ogni parte è legata e interdipendente e quindi non possiamo dirci al sicuro se dai nostri rubinetti esce dell’acqua. Non dovunque è così e il problema è di tutti. Per questo motivo anche chi possiede questa ricchezza è chiamato a non sprecarla. Allo stesso modo dobbiamo iniziare a ridurre le emissioni di gas serra, principale responsabile dei cambiamenti climatici che stiamo vivendo e lavorare insieme per il riutilizzo dei materiali che, invece, spesso sono gettati in natura. La nostra salvezza passa dall’adozione di un nuovo paradigma».

In considerazione dell’importanza del messaggio, l’installazione ha ricevuto patrocinio di HS4A (Human Security for All), la campagna globale del Fondo della Sicurezza Umana delle Nazioni Unite (UNTFHS) e della World Academy of Art and Science (WAAS) che promuove risposte globali alle sfide complesse che affliggono la sicurezza umana compresa quella del cambiamento climatico.

​E' composta da giornalisti professionisti che danno vita al magazine digitale del Gruppo Unipol, capace di proiettarsi nel futuro, raccontandolo in ogni sua forma.