Natural Risk Forum: nasce il laboratorio di idee per una nuova governance dei rischi catastrofali

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Natural Risk Forum: nasce il laboratorio di idee per una nuova governance dei rischi catastrofali

Dalla logica dell’emergenza a quella della prevenzione. Il Gruppo Unipol propone un nuovo approccio condiviso per costruire la resilienza del Paese di fronte all’aumento dei rischi naturali.

Natural Risk Forum è il primo Think Tank che ha l’ambizione di lanciare una riflessione ampia e strategica sull’impatto e la gestione delle catastrofi naturali, eventi che hanno costi significativi in termini sia economici che sociali e che, per la loro stessa complessità, interessano un’amplia platea di stakeholder.
L’Italia, infatti, è tra i Paesi europei più esposti a questi fenomeni, negli ultimi 50 anni, il Paese ha subito circa 253 miliardi di euro di danni diretti, circa un terzo del totale dei danni subiti da tutti gli Stati europei nello stesso periodo.
Inoltre, il 95% dei Comuni è soggetto a rischio idrogeologico, e il 35% della popolazione vive in aree a elevata pericolosità sismica.
Partendo da queste premesse il Natural Risk Forum si propone di analizzare i modelli di governance più adatti ad affrontare le diverse fasi di gestione dei rischi – mappatura, prevenzione, emergenza e ricostruzione – con l’obiettivo di contribuire alla resilienza del tessuto sociale ed economico.
L’importanza di questi temi è stata ulteriormente evidenziata dalla Legge di Bilancio 2024, che ha introdotto un doppio obbligo: da un lato, le imprese devono assicurarsi contro i rischi catastrofali; dall’altro, le compagnie assicurative devono offrire copertura, trasferendo parte del rischio dal bilancio statale al sistema assicurativo privato.

La prevenzione come investimento strategico per il Paese

Come attori del mercato assicurativo non possiamo agire da soli ma dobbiamo promuovere la creazione di una cultura della sicurezza ambientale e territoriale, favorendo la nascita di un ecosistema integrato.
Un parallelo può essere fatto con la sicurezza stradale: l’obbligo di RC Auto, in vigore dal 1971, è solo uno degli elementi di un sistema più ampio che coinvolge attori pubblici e privati ed include il codice della strada, i controlli, la manutenzione dei veicoli e delle infrastrutture e l’innovazione tecnologica, tutti fattori che negli anni hanno portato a una sensibile riduzione degli incidenti.
Allo stesso modo, l’assicurazione catastrofale assume un ruolo rilevante nella gestione dei rischi catastrofali ma va inserita in un contesto più ampio, dove tutti gli attori pubblici e privati agiscono per indirizzare le proprie risorse e competenze al fine superare una logica puramente emergenziale favorendo, ad esempio, un uso ed una manutenzione corretta del territorio.
Il presupposto da cui partiamo è che il cambiamento climatico, e la conseguente intensificazione della frequenza di molte catastrofi naturali, è ormai una variabile ineludibile che ci impone di riconsiderare radicalmente il modo in cui costruiamo e manuteniamo il nostro territorio.

Un nuovo paradigma di governance per gestire il rischio naturale

Come evidenziato nel primo studio presentato dal Natural Risk Forum, si stima che – mantenendo ai livelli attuali gli investimenti in prevenzione – nei prossimi cinquant’anni le catastrofi naturali causeranno in Italia danni, diretti e indiretti, per circa 590 miliardi di euro.
Abbiamo calcolato che, con un investimento per 5 anni di circa 5 miliardi di euro in prevenzione, si potrebbe generare una riduzione di circa 246 miliardi di euro del totale dei danni: ogni euro investito in prevenzione permetterebbe di risparmiare 11€ in minori costi per la collettività.
La prevenzione conviene quindi ma, per essere efficace, deve essere seguita come un principio che guida ed informa tutte le politiche pubbliche, coinvolgendo persino la cittadinanza, come ricordato dal Ministro della Protezione Civile Musumeci, secondo il quale «Non si può continuare a chiedere solo sicurezza, occorre che il cittadino produca sicurezza».
Per affrontare il crescente impatto dei rischi naturali, le innovazioni tecnologiche, come la sensoristica avanzata nel monitoraggio meteorologico e sismico, sono fondamentali per migliorare le previsioni e l’anticipazione dei fenomeni ma riteniamo che ancora più cruciale per il Natural Risk Forum sia lavorare sulla governance.
La molteplicità di competenze attuale tra i vari attori istituzionali rischia di creare confusione, serve quindi una governance plurale, guidata dall’interesse collettivo, che affronti in modo coordinato tutte le fasi del ciclo del rischio coinvolgendo le Istituzioni, la comunità scientifica e il settore privato.

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Nato nel 1966. Laureato in Giurisprudenza, avvocato, ha conseguito il diploma MBA Executive Master in Business Administration alla Luiss Business School. È Responsabile Institutional & Public Affairs Gruppo Unipol. È Consigliere di Amministrazione della Fondazione Unipolis. Nella sua attività professionale è stato ricercatore di ruolo al CENSIS, dove si è occupato di mercato del lavoro, rappresentanze e pubbliche amministrazioni; Direttore di Confindustria-AssoBirra e ha rappresentato il settore birrario italiano a Bruxelles nell’associazione europea The Brewers of Europe e in qualità di Segretario Generale dell’Osservatorio Permanente per i Giovani e l’Alcol; è stato Direttore delle Relazioni Esterne di Confagricoltura.