Identità personale: tra diritto, riconoscimento e autodeterminazione

Mai come oggi l’identità personale è al centro del dibattito pubblico e culturale. Non più solo una questione burocratica o anagrafica, ma un nodo complesso che intreccia diri
Focus sulla cultura del rischio in Italia. Perché la prevenzione resta sottovalutata? Strumenti educativi, campagne informative e incentivi per migliorare la resilienza di cittadini e aziende.
L’Italia è un Paese dai forti contrasti e dagli ancor più evidenti paradossi: nonostante secondo il Climate Risk Index 2025 risulti essere il quinto Stato più colpito al mondo dalle catastrofi naturali nel trentennio 1993-2022 e, sulla base Climate Risk Index, la prima nazione in Europa e terza nel mondo per impatto di questi eventi, sono pochi a pensare di proteggersi dalle conseguenze materiale di questi sinistri. Si pensi che in Italia, secondo ANIA, soltanto il 6% delle abitazioni e il 5% delle imprese è coperto da polizze contro eventi naturali.
Si tratta di numeri che impallidiscono di fronte a un confronto con gli Stati europei di pari dimensioni e importanza: secondo l’Ocse se l’Italia è al settimo posto per i premi del ramo vita con una percentuale pari al 4,9% del PIL, risulta invece soltanto al venticinquesimo nel ramo danni con l’1,9% del PIL, contro una media di Francia al 4,6%, Germania al 3,9%, Spagna e UK al 2,9%.
Gli italiani hanno una scarsa conoscenza delle assicurazioni e in generale una insufficiente cultura finanziaria. Sono numerosi gli studi che certificano questo stato di fatto che diventa molto evidente in particolare nella fascia d’età più giovane, quella compresa fra i 23 e i 27 anni, comunemente definita Generazione Z. Una recente ricerca di Deloitte che ha passato al setaccio le abitudini assicurative di 10mila under 30 in giro per l’Europa (Francia, Germania, Spagna, Olanda, Polonia, Repubblica Ceca, Ungheria e Romania e ovviamente anche Italia) ha messo in evidenza che Generazione Z italiana possiede il minor numero di polizze sia rispetto alle altre generazioni, sia rispetto ai coetanei europei:
I motivi addotti? I più vari:
La scarsa conoscenza rappresenta un divario colmabile nel tempo. Le iniziative in questi anni non sono mancate: si pensi a #IMPARACONIVASS, un progetto per promuovere la cultura assicurativa che prevede anche la disponibilità di guide assicurative scritte in maniera semplice e accessibile e quaderni didattici destinati alle scuole, anche primarie. Lo scopo è far comprendere, divertendosi, la necessità di proteggersi dai rischi. Il programma rientra poi nella più ampia strategia nazionale coordinata dal Comitato di Educazione finanziaria, assicurativa e previdenziale.
Iniziare dalla tenera età a comprendere che il mondo è un posto rischioso ma che esistono soluzioni per proteggere sé stessi, i propri cari, i propri beni, non basta. Una corretta informazione deve supportare le iniziative di formazione: il primo passo lo devono compiere le Compagnie. Come ha sottolineato anche l’EIOPA in un recente studio (L’autorità europea delle assicurazioni e delle pensioni aziendali e professionali) divulgare le corrette informazioni sulle polizze catastrofali naturali per le case. L’analisi dei documenti informativi sui prodotti assicurativi mostra che molti assicuratori dimostrano buone pratiche nella divulgazione di informazioni essenziali. Tuttavia, vi sono ancora margini di miglioramento per garantire che i consumatori possano prendere decisioni più informate.
Rendere il patrimonio abitativo e produttivo italiano il più resiliente possibile nei confronti delle calamità naturali attraverso l’adozione di incentivi adeguati può rappresentare uno strumento adatto a colmare il gap di protezione esistente. Al momento, però, non esiste un vero e proprio piano di agevolazioni. I privati che intendono dotarsi di una polizza cat nat hanno diritto a una detrazione del 19% sul premio versato come previsto dall’articolo 15 del TUIR.
Diverso il caso delle aziende con la recente entrata in vigore dell’obbligo di sottoscrizione di una copertura prevista dalla Legge di Bilancio 2024 che ha introdotto per la prima volta in Italia l’obbligo di assicurazione catastrofale per tutte le imprese. La mancata sottoscrizione al momento non comporta sanzioni ma può impedire l’accesso a contributi e agevolazioni qualora previste nonché rappresentare un ostacolo nei rapporti con gli istituti di credito.
Fonti principali: