Giovani e famiglia: addio al “modello unico”, viva le differenze

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Society 3.0


Nel corso dei decenni sono emersi nuovi tipi di legami e modelli di convivenza, che hanno messo in crisi il monopolio della famiglia tradizionale. I giovani italiani, ed in particolare le ragazze, sono l’avanguardia di questa tendenza: considerano “famiglia” qualunque unione abbia un fondamento affettivo, a prescindere dalle esperienze precedenti, dall’orientamento sessuale e persino dalla specie di appartenenza. I risultati della ricerca Generationship 2025 di Unipol Changes realizzata da Kkienn su un campione di Millennials e Generazione Z.

Famiglia tradizionale addio. Anche l’edizione 2025 di GenerationShip mostra con la forza dei dati la profonda evoluzione nel sentire dei più giovani nei confronti di questa istituzione fondamentale delle società umana.

Un’interpretazione inclusiva

L’evidenza principale che emerge dalla survey è che, quando si guarda alla famiglia, la visione degli appartenenti alla Generazione Z e ai Millennials junior adotta un vero e proprio “obiettivo grandangolo”, una vista chiaro che tende a includere quante più varianti possibili piuttosto che ad escluderne qualcuna. E così si osserva che sono considerate famiglie tanti tipi di unioni, da quelle tradizionali con i nonni e i nipoti che vivono sotto lo stesso tetto, a quelle allargate, frutto di innesti di nuclei preesistenti nati da precedenti unioni dei partner, alle famiglie ristrette con un solo genitore fino a quelle fluide.

Presenta percentuali vicino al 50% anche la convivenza di una persona con i suoi animali domestici, anche se il diritto non consente (e probabilmente non consentirà mai) di considerarla una famiglia a tutti gli effetti. Restano escluse le unioni fondate sull’amicizia o su utilità pratiche, come quelle realizzate da persone prive di vincoli di sangue o affettivi e che condividono la stessa abitazione per contenere le uscite.

In generale il perimetro delle unioni da considerare famiglia risulta identico a quello degli adulti con percentuali che in questo ultimo caso presentano variazioni più marcate nel tempo.

Le giovani donne, avanguardia liberal della società italiana

Se scorporiamo i dati in base al genere, emerge la spinta innovativa delle giovani donne. Sono proprio loro le principali protagoniste di molti cambiamenti, anche piccoli, che con il tempo si diffondono però a macchia d’olio nella società, imponendosi spesso come “nuova normalità”. Questa caratteristica fa delle giovani donne l’avanguardia liberal della società italiana di oggi, una vera e propria fucina di idee e di sperimentazioni sociali. Un esempio? Per loro rientra nella definizione di famiglia anche la convivenza fra un umano (più spesso una donna) e il suo animale domestico, cane o gatto che sia, poco importa. Ecco l’inedita “famiglia multispecie”.

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Primo laureato in Italia in data analysis applicata alle scienze umane, ha insegnato Tecniche di ricerca psicologica e analisi dei dati presso l’Università di Torino. Ha fondato e attualmente dirige Kkienn Connecting People and Companies, azienda specializzata nella ricerca e consulenza sul cliente. Come direttore di istituti di ricerca, vicepresidente di società di consulenza internazionali (Cap Gemini) e ricercatore ha collaborato con molte delle maggiori imprese del Paese. Scrive per il Corriere della Sera. Per il Gruppo Unipol cura la realizzazione di GenerationShip, l’osservatorio sulle nuove generazioni.