Famiglia: un percorso a ostacoli per i giovani

Society 3.0


Famiglia: un percorso a ostacoli per i giovani

Il 75% degli italiani fino a 35 anni non costruisce un nucleo familiare per colpa dell’instabilità economica e il 71% ritiene sia impossibile seguire le tappe tradizionali. I risultati della ricerca Generationship 2024 di Unipol Changes realizzata da Kkienn su un campione di Millennials e Generazione Z.

La crisi della famiglia presso le nuove generazioni si traduce in due fenomeni diversi ma collegati:

  • i giovani lasciano la famiglia d’origine, vanno a convivere e/o si sposano sempre più tardi
  • fanno meno figli, anche in ragione del ritardo con cui la famiglia si forma.

Famiglia sempre più tardi

I motivi per prendere tempo sono almeno tre:

  1. L’insicurezza economica e la mancanza di risorse
    Molti giovani “non hanno una sufficiente stabilità economica” (75%). Per queste coppie è preferibile aspettare, continuare a vivere con i genitori e risparmiare.

  2. La crisi del percorso tradizionale di formazione della famiglia
    Le tappe canoniche prevedevano di trovare un lavoro fisso per almeno un membro della famiglia, sposarsi, comprare casa con un mutuo e dopo qualche tempo mettere al mondo dei figli. Oggi le cose sono cambiate. Entrambi i membri della coppia ambiscono a finire gli studi, che sono mediamente più lunghi che in passato e a volte si svolgono in città diverse. Inizia a quel punto la ricerca del lavoro, che richiede tempo. Per mantenere una famiglia servono due redditi, quindi due occupazioni. Inoltre, prima di sposarsi, molti giovani preferiscono consolidarsi professionalmente, e questo prenderà qualche anno. Senza dimenticare che i percorsi di vita sono due e devono essere armonizzati.  
    Sembra un’esperienza piuttosto comune: il 71% degli intervistati conferma che “l’incertezza regna sovrana ed è impossibile seguire le tappe tradizionali di formazione di una nuova famiglia”.

  3. La famiglia non è più una priorità assoluta nella vita dei giovani
    In passato il matrimonio era un imperativo sociale. Veniva prima di ogni altra cosa. Non essere sposati era considerato un fallimento esistenziale. Con il tempo, questa aspettativa si è progressivamente allentata. Oggi siamo all’ultimo capitolo. I giovani lo esprimono in tanti modi diversi ma il significato è lo stesso:
  • mettere su famiglia non è la priorità dei giovani (65%);
  • viene prima la realizzazione personale, poi la famiglia (64%);
  • i giovani vogliono essere liberi di decidere se e quando andare a convivere e fare figli (67%);
  • i ragazzi oggi fanno solo quello che li fa star bene (61%);
  • è venuta meno la possibilità di creare rapporti duraturi (63%).

Ma come sono cambiati gli atteggiamenti dei giovani italiani rispetto alla tendenza a procrastinare il “grande passo”? Le spiegazioni esogene (mancanza di risorse, percorsi di vita tortuosi) sono ferme. Sono invece aumentati i giovani – e anche gli adulti – che rinviano la decisione perché non si sentono pronti, hanno altre priorità, stanno bene così.

Non fare figli

La decisione di non fare figli non è molto diversa. Anche in questo caso le ragioni di natura economica sono ritenute le più importanti: il costo insostenibile di uno o più figli con una famiglia con un reddito normale (74%) e la mancanza di stabilità economica di molte famiglie (74%).

Seguono gli ostacoli pratici, le difficoltà, i rischi percepiti della genitorialità nel contesto sociale attuale: il lavoro che non consente la flessibilità per prendersi cura della prole (69%), l’entrata ritardata nel mondo del lavoro (68%), la discriminazione sui luoghi di lavoro ai danni delle donne che mettono al mondo figli (67%), il non voler “far vivere i figli in un mondo come quello attuale” (64%), la carenza di asili nido ed altri servizi (59%).

Per ultime, ma anch’esse con un consenso maggioritario, vengono le motivazioni che attengono alla libertà di non avere figli: “non si vuole mettere al mondo dei figli per farli vivere in un mondo come quello attuale (60%), “decidere se e quando avere figli è la più grande conquista delle nuove generazioni” (56%), “i giovani (….) non sono disposti a rinunciare a niente” (52%), “non si pensa al futuro, non si vogliono responsabilità” (51%). 

Anche rispetto alla decisione di non fare figli, i giovani riconoscono lo stesso trend osservato per il ritardo nel formare la famiglia: nel 2024 crescono solo le motivazioni che attengono alla libertà di scelta della coppia. In altri termini, è in atto un rapido spostamento della motivazione del non fare figli dal non potere al non volere.  Fare figli non è più obbligatorio, bisogno desiderarlo e non tutte le coppie lo desiderano. Un’unione senza figli non è più un tabù.

Primo laureato in Italia in data analysis applicata alle scienze umane, ha insegnato Tecniche di ricerca psicologica e analisi dei dati presso l’Università di Torino. Ha fondato e attualmente dirige Kkienn Connecting People and Companies, azienda specializzata nella ricerca e consulenza sul cliente. Come direttore di istituti di ricerca, vicepresidente di società di consulenza internazionali (Cap Gemini) e ricercatore ha collaborato con molte delle maggiori imprese del Paese. Scrive per il Corriere della Sera. Per il Gruppo Unipol cura la realizzazione di GenerationShip, l’osservatorio sulle nuove generazioni.