Dark kitchen: rivoluzione o declino della ristorazione?

Una cucina professionale in tutto e per tutto, ma senza sala. Nessun cameriere ad attendere al pass cucina professionale, solo rider pronti a ritirare piatti caldi. Siamo nel mondo
Le aziende si avvicinano all’attestazione del sistema di gestione per la parità di genere spesso per necessità legate al business e solo successivamente si accorgono delle opportunità che questa porta con sé.
Sono molte le aziende che stanno scoprendo questo nuovo sistema di gestione descritto nella Linea Guida UNI/PdR 125:2022. Indagando la motivazione alla base, si scopre che in molti casi l’interesse è attivato dalla necessità di un “bollino” o “un punteggio” da esibire per motivazioni commerciali. La maggior parte delle aziende interessate viene da esperienze di altre certificazioni – con sistemi di gestione già avviati e consolidati – si avvicina con curiosità alla Linea Guida, ma sottovaluta spesso l’impegno per raggiungerla. Inoltre, la considera solo come strumento per proteggere la reputazione, con il rischio che si trasformi, se non attuata concretamente, in “pinkwashing” (un’operazione di facciata cui non corrisponde un reale impegno sul tema). Ci sono, ma sono poche, le aziende in cui esiste già una cultura della parità, diversità e inclusione e in cui sono già operative delle politiche di non discriminazione.
Spesso le aziende che si approcciano alla UNI/PdR 125:2022 ritengono che sia sufficiente ottenere il punteggio di almeno 60% rispetto ai KPI valutati per la certificazione.
In realtà la Linea Guida prevede l’implementazione di un sistema di gestione che presidia tutti i processi aziendali impattati dal tema della parità di genere, e un piano di azioni specifiche di sviluppo e miglioramento continuo in diversi ambiti oggetto di osservazione (selezione e assunzione, carriera, equità salariale, genitorialità e cura, work-life balance, prevenzione abusi/molestie), con tempi definiti e budget dedicato.
L’adozione di sistemi di gestione nel tempo ha trovato nella Direzione aziendale il più grande sostenitore: è un metodo molto efficace per definire, gestire e monitorare i processi aziendali.
Dalle PMI alle società grandi, a maggior ragione se multisito, l’esigenza è quella di dotarsi di descrizioni analitiche dei processi per poter assegnare compiti e responsabilità in modo da coprire la gestione di tutte le attività necessarie per il raggiungimento degli obiettivi del management.
Valutare periodicamente come rendere il business dell’azienda sostenibile sotto tutti i punti di vista, ambientale sociale ed economico, è diventata una priorità per ogni tipo di azienda, a prescindere da dimensione e settore di appartenenza. Il contesto muta sempre più velocemente, nasce così la necessità di considerare variabili che fino a qualche mese prima non erano magari significative.
A tal fine, l’implementazione di un sistema di gestione è senz’altro un ottimo strumento con declinazioni specifiche a seconda delle strategie aziendali: parità di genere, qualità, ambiente, salute e sicurezza sul lavoro, sicurezza delle informazioni, conformità e prevenzione della corruzione, solo per citarne alcune.
La parità di genere, nella fattispecie, oltre a essere uno degli obiettivi dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, è stato fra gli argomenti approfonditi nell’ultimo World Business Forum di Milano 2024, avendo avuto un ampio risalto e un chiaro indirizzo per le strategie di sostenibilità aziendali del futuro, insieme al tema dell’uso etico dell’intelligenza artificiale.
È con questo ulteriore punto di vista, decisamente internazionale, che risulta ancora più chiaro e importante per le aziende italiane, interconnesse fra loro e con i mercati nel mondo, inserire fra le priorità già nel breve e medio periodo quello del raggiungimento di un obiettivo fondamentale: mettere al centro le persone e davvero considerarle un asset fondante e fondamentale.
Lo sviluppo di una certificazione di parità di genere può dare un importante contributo affinché le aziende valutino, e nel caso integrino, le proprie procedure di selezione, assunzione e sviluppo professionale evitando la disparità di genere, dotandosi inoltre di meccanismi di controllo dell’equità salariale. Le aziende avranno inoltre l’opportunità di elaborare o integrare programmi volti a supportare la genitorialità, la cura, incentivando la conciliazione vita-lavoro e più concretamente prevenendo ogni forma di abuso e molestia sui luoghi di lavoro.
La salvaguardia della reputazione aziendale sarà il diretto risultato di politiche portate avanti con coraggio, coerenza e determinazione, e avere un sistema di gestione per la parità di genere sarà senz’altro uno strumento utile per il perseguimento di obiettivi aziendali fondamentali come l’employee engagement, il miglioramento continuo della governance e di conseguenza la redditività aziendale.