Reputazione chiave del successo

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Reputazione chiave del successo

Il Gruppo Unipol impiega da anni il modello RepTrak® definito dal Reputation Institute e lo ha introdotto come indicatore non finanziario obiettivo negli ultimi due Piani Industriali.

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Il Gruppo Unipol impiega da anni il modello RepTrak® definito dal Reputation Institute e lo ha introdotto come indicatore non finanziario obiettivo negli ultimi due Piani Industriali.

Negli ultimi anni si è assistito ad una crescente attenzione sui temi della rendicontazione degli aspetti non finanziari dell’impresa, portando, in molti casi, a processi di convergenza tra diverse elaborazioni teoriche e sperimentazioni pratiche. La pervasività del fenomeno è sicuramente attribuibile all’introduzione di elementi di prescrittività normativa (dlgs262 ma anche Riforma del Terzo Settore), ma la profondità di analisi e lo sviluppo di pratiche innovative è stata stimolata da diverse esigenze convergenti.

Alla base vi è la diffusione crescente del pensiero integrato, dalle prime elaborazioni di nicchia dei Bilanci dell’Intangibile, che traducevano in valore economico quello immateriale, alla consapevolezza che la capacità di essere innovativa, efficiente e competitiva nel medio periodo di un’impresa dipenda dal buon governo delle connessioni tra i principali capitali, identificati in socio-relazionale, umano, intellettuale, naturale ed infrastrutturale, oltre naturalmente a quello economico-finanziario. Dimensioni difficilmente quantificabili, ancor meno monetizzabili.

Costruire pensiero integrato significa avviare un processo di change management che trasformi il modello di valutazione e decisione adottato nelle organizzazioni: per questo non sono sufficienti le policy, ci vuole molta formazione, sperimentazione e, soprattutto, bisogna cambiare le metriche di valutazione.

Per un’assicurazione, che non vende oggetti ma promesse, anzi la promessa più importante “di esserci quando le persone ne hanno bisogno”, l’affidabilità è il capitale intangibile più importante. Il driver di valutazione consapevole del cliente, ma anche dell’intera comunità, è proprio la “fiducia” perché alla base di ogni promessa c’è il patto fiduciario. E la fiducia si misura in “reputazione”.

Per questo il Gruppo Unipol ha deciso da anni di misurare la propria reputazione in modo strutturato presso tutti i principali stakeholder, impiegando il modello RepTrak® del  Reputation Institute – azienda globale leader nell’ambito della misurazione della reputazione aziendale – e di introdurlo come indicatore non finanziario obiettivo negli ultimi due Piani Industriali con l’impegno a raggiungere una reputazione solida prima, a conservare la leadership nel settore poi. È stato un lavoro lungo ed accurato, che ha coinvolto tutte le Direzioni aziendali, perché la comprensione e la compartecipazione sono elementi fondamentali per la sedimentazione di nuovi criteri di merito e di valutazione. Con quest’ultimo Piano industriale si è deciso di rendere esplicita la co-responsabilità di tutti i dirigenti al riguardo introducendo l’obiettivo tra i criteri della retribuzione variabile nel Bonus di lungo termine, riconosciuto al termine del triennio 2019-2021, ed erogato a partire dal 2023.

La scelta dell’indicatore è stata effettuata per valorizzare l’approccio integrato di gestione della Reputazione, volto alla costruzione/potenziamento del capitale reputazionale e alla mitigazione delle aree di rischio reputazionale, basandosi sulla solidità e criticabilità del modello con una stima della varianza futura della reputazione.

Per la costruzione della reputazione è fondamentale la trasparenza rispetto ad azioni e risultati raggiunti dall’organizzazione, ma ancor più l’immediatezza di accesso all’informazione e la completezza e comprensibilità della stessa. Per questo la Fondazione Unipolis ha deciso di sperimentare il processo di open report, attraverso il quale rendicontare in continuo attraverso internet ai propri stakeholder, dalla stessa voce degli stakeholder, l’avvicinamento agli Obiettivi che ci si prefigge con la propria Mission.

Dal 2010 è Responsabile della sostenibilità Gruppo Unipol, dal 2018 è Direttrice della Fondazione Unipolis, ha vent'anni di esperienza sul tema sia come consulente che in impresa, a livello nazionale ed internazionale, oltre ad aver ricoperto per oltre quindici anni la carica di Segretario generale di Impronta Etica ed essere stata membro dell'Advisory Board del SAI per alcuni anni. Ha scritto numerosi articoli pubblicati su riviste o in collettanee, nonché i volumi Responsabilità Sociale ed Etica? (Ed Carrocci, marzo 2005); L'intervento pubblico per la promozione della Responsabilità Sociale d'Impresa: esperienze degli enti locali in Italia (Ed Maggioli, gennaio 2008); Siamo tutti stakeholder (Maggioli editore, novembre 2009); Obiettivo Comune (Edizione ambiente, 2014). Ha insegnato in diversi corsi universitari e post-universitari, oggi è Executive Director dell' Executive Master in "Sustainability and Business Innovation" alla Bologna Business School.