Il real estate rilanciato dal tour virtuale

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Il real estate rilanciato dal tour virtuale

Anche Unipol sta scommettendo su un progetto di realtà virtuale dedicato al patrimonio immobiliare del Gruppo: si chiama Urban Up Unipol Project Cities – Milan Virtual Experience.

Anche Unipol sta scommettendo su un progetto di realtà virtuale (entrando nel mondo del real estate ) dedicato al patrimonio immobiliare del Gruppo: si chiama Urban Up Unipol Project Cities – Milan Virtual Experience.

Dai videogiochi al business il passo può essere breve, anzi brevissimo. Ne sanno qualcosa gli agenti immobiliari che ormai da tempo devono fare i conti con visori per realtà virtuale, strumento indispensabile per far superare alla propria attività le barriere spazio-temporali.

La realtà virtuale sta entrando di prepotenza nel mondo del real estate soprattutto perché crea un vantaggio competitivo: fa risparmiare tempo nelle trattative, e si sa il tempo è denaro. Grazie al fatto che non è necessario spostarsi in lungo e in largo per una città, ma rimanendo in un luogo si è in grado di visitare numerosi appartamenti, l’agente immobiliare ha la possibilità di moltiplicare le occasioni di generazione di offerte d’acquisto da parte di possibili compratori.
Come è stato recentemente riportato su Forbes: “La realtà virtuale potrebbe rivoluzionare il mercato del real estate”.  Per molti non si tratta di un giudizio affrettato. Come se non bastasse alcuni analisti, compreso Michael Pachter di Wedbush Securities, credono addirittura che il motivo per cui Facebook ha comprato Oculus VR l’anno scorso sia proprio il potenziale della realtà virtuale in questo settore. Il cambiamento, quindi, è in atto.

I vantaggi, a ben guardare, non riguardano soltanto il professionista della compravendita di immobili ma anche i loro clienti. Mettiamoci nei panni di chi una casa la sta cercando: stando comodamente in un luogo lontano chilometri, e indossando avveniristici strumenti come Google Cardboard o Samsung Gear VR, l’investitore avrà la possibilità di trovarsi al centro di un ambiente da esplorare, in un certo senso vivere. Un vero e proprio salto di qualità rispetto alle classiche fotografie, caratterizzate anche da noti effetti distorsivi che alterano la reale proporzione degli spazi.

Il tour virtuale, però, rappresenta anche uno strumento di marketing innovativo e non meramente di business, soprattutto per le grande aziende che vogliono scommettere sull’innovazione. È il caso per esempio del progetto Urban Up Unipol Project Cities – Milan Virtual Experience. Un viaggio virtuale fra cinque importanti progetti immobiliari del Gruppo Unipol. In via Pantano 26, al piano terra di Ca’ Litta, nel capoluogo lombardo, uno dei principali asset immobiliari della Compagnia in fase di riqualificazione (Vittorio Grassi Architetto & Partners), i visitatori, dal 3 al 9 aprile 2017, durante la Design Week, hanno potuto ammirare una città mai vista, interagire con l’ambiente circostante, selezionare contributi video, attivare grafiche informative e sperimentare l’architettura con la realtà virtuale. La tecnologia scelta da Urban Up è quella di HTC VIVE, la più innovativa del momento nel campo della realtà virtuale.

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Non un semplice progetto descrittivo, quindi: con questa operazione Urban Up – presentato in anteprima a marzo 2017 nel corso del MIPIM di Cannes, il salone del real estate più prestigioso d’Europa – si posiziona tra i pochi player del settore ad aver scelto la realtà virtuale come nuovo media e linguaggio di comunicazione per la promozione dei propri asset immobiliari. L’iniziativa ha rivestito un chiaro valore scientifico: le reazioni dei visitatori, infatti, sono state registrate dai ricercatori dell’Università Bicocca di Milano che sulla base dei dati ricavati hanno realizzato uno studio.

«In questi ultimi due anni – spiega Federica Pallavicini, ricercatrice del dipartimento di Scienze umane dell’ateneo meneghino che ha curato l’analisi – il campo del real estate è stato uno dei maggiormente interessati dalla rivoluzione della realtà virtuale. Key player in questa rivoluzione è stata Matterport. Questa azienda californiana utilizza speciali camere 360 che permettono di mappare tridimensionale edifici e appartamenti, che si possono così visitare in realtà virtuale. Dal 2011, anno in cui è stata fondata, sono oltre 400.000 gli spazi mappati virtualmente in 70 paesi diversi e i numeri, coì come i ricavi, sono in costante crescita. A marzo di quest’anno un’altra azienda tecnologica, Realvision, ha ottenuto un investimento di oltre 1 milione di dollari per costruire una piattaforma per il mercato immobiliare dove realizzare tour virtuali interattivi. Segnale anche questo del grande interesse verso la realtà virtuale e possibilità che offre».

«Per quanto riguarda l’Italia, la recente collaborazione tra Proxima Milano e il team di Urban Up ha permesso non solo la definizione di un progetto descrittivo del patrimonio immobiliare milanese del Gruppo Unipol, ma una vera e propria case history di innovazione nel campo del marketing nell’ambito del real estate. Con questa operazione, infatti, Urban Up si posiziona tra i pochi player del settore ad aver scelto la realtà virtuale come nuovo media e linguaggio di comunicazione per un preciso posizionamento sul mercato e per la promozione dei propri asset immobiliari». Non è però l’unico caso: sempre in Italia – la notizia è di pochi giorni fa – Beliving International Properties, società specializzata nella compravendita di proprietà di prestigio e partner internazionale di Savills, sta introducendo la modalità di tour in realtà virtuale all’interno degli immobili presenti sul proprio sito web.

Il successo di queste tecnologie è legato in primo luogo all’elevato livello di realismo garantito dalla scansione di immagini ad altissima definizione degli spazi interni di un edificio realizzata grazie all’uso di una macchina fotografica dotata di 9 sofisticatissime lenti. Gli spazi interni, quindi, non sono dei semplici rendering privi di particolari, ma vere e proprie immagini assemblare fino a costituire uno spazio esplorabile.

Dalla compravendita alla progettazione del real estate


Il confine fra approccio ludico, tipico dei videogiochi, e uso professionale, però, può essere labile. «L’attuale sovrapposizione nel nostro campione, così come più in generale nel grande pubblico, fra realtà virtuale e gaming – continua Pallavicini – è probabilmente collegata alla forte campagna stampa Sony di quest’anno per il lancio di PlaystationVR. Le persone conoscono la realtà virtuale – e già questo è un ottimo dato se pensiamo che fino a un paio di anni fa erano una piccolissima minoranza – ma ancora non sono chiare le differenze fra i diversi dispositivi e gli utilizzi (alcuni impensabili) che può avere questa tecnologia.

D’altro canto se pensiamo alla diffusione in costante crescita nel pubblico di massa dei dispositivi di realtà virtuale – soprattutto quelli mobili e a basso costo come Google Cardboard e Samsung GearVR – così come all’aumento nell’utilizzo professionale di questa tecnologia in fase di progettazione e vendita degli immobili, è facile capire che fra poco tempo ci sembrerà normale scegliere casa in VR. In alcuni paesi è già una realtà, grazie anche alle aziende citate in precedenza come Matterport e Realvision. Qui in Italia lo sarà presto».

La strada è ormai segnata anche sul fronte della progettazione. Pallavicini ne è convinta: «Nei cinque giorni in cui siamo stati presenti all’evento insieme a Proxima Milano, molti professionisti – soprattutto architetti – così come tante persone comuni, provando l’esperienza in realtà virtuale hanno immediatamente compreso il potenziale di questa tecnologia per la progettazione e la scelta della loro futura casa. Un’intuizione che IKEA ha avuto nel 2016, quando prima di altre aziende ha realizzato IKEA Virtual Experience, app pilota in realtà virtuale per la progettazione della propria cucina.

La collaborazione tra Proxima Milano e la nostra Università, grazie all’applicazione di un metodo scientifico, ha permesso di identificare in una prospettiva integrata gli effetti (emotivi, cognitivi, comportamentali) sull’utente del contenuto virtuale realizzato (nel nostro caso la “Urban Up – Milan Virtual Experience”) e raccogliere informazioni utili per la costruzione di scenari virtuali futuri efficaci per la progettazione (o la vendita) anche della propria casa. La realtà virtuale è una tecnologia che può dare la possibilità al mercato del real estate di offrire un’esperienza al cliente, così come non era mai accaduto prima. Il costo accessibile e la crescente diffusione nel pubblico di massa rendono la realtà virtuale uno dei fattori chiavi per il cambiamento e la crescita in questo settore». Il marketing nel real estate farà sempre più rima realtà virtuale.​

Giornalista, vivo di e per la scrittura da 20 anni. Cresco nelle fumose redazioni di cronaca che abbandono per il digitale dove perseguo, però, lo stesso obiettivo: trasformare idee in contenuti.​