Giovani e risparmio: sanno cosa vogliono ma non come arrivarci
Con un ritardo di diversi decenni rispetto al sorgere del problema, negli ultimi due o tre anni gli italiani hanno iniziato ad interrogarsi sulle conseguenze a lungo termine del ca
Sono i primi nativi digitali: scopri da che anno nascono, perché si chiamano così e cosa li rende unici tra social, valori e futuro tecnologico.
Negli ultimi anni sempre più spesso sentiamo parlare di “Zoomer” come sinonimo di Generazione Z. Ma chi sono esattamente questi giovani? E perché qualcuno decide di chiamarli così? Questo termine, a metà tra lo scherzoso e il provocatorio, si è imposto sui social e nei media, ma nasconde radici più profonde: generazionali, tecnologiche e culturali.
Il termine Zoomer è un neologismo informale per riferirsi ai membri della Generazione Z. È un gioco di parole che fonde la “Z” con il suffisso –omer, richiamando “boomer” (termine usato per i baby boomer). In passato era occasionalmente usato in inglese anche per descrivere anziani molto attivi, ma l’uso moderno come sinonimo di Gen Z si è imposto intorno al 2017 grazie alla diffusione di meme come il “Zoomer Wojak” che hanno contribuito a diffondere il termine come auto-etichetta di un’intera generazione.
Se i Millennial (o Generazione Y) sono nati tra gli anni ‘80 e la metà degli anni ‘90 e gli Alpha dopo circa il 2010, gli Zoomer sono coloro che nascono tra la fine degli anni ’90 e i primi anni 2010 (le date precise possono variare). In confronto ai Millennial, vivono un’era ancora più immersa nella tecnologia fin dall’infanzia; rispetto agli Alpha, sono in qualche modo “avanti” nella transizione digitale.
Un tratto caratteristico dell’identità zoomer è l’ironia: molti giovani accettano il termine come una goliardica presa in giro generazionale. In molte conversazioni online, “essere uno zoomer” significa riconoscersi in certe battute, certi meme, certe ansie digitali.
La caratteristica generalmente riconosciuta è il fatto di essere nativi digitali visto: sono infatti i primi a nascere in un’epoca in cui il digitale è già parte integrante della vita quotidiana. Alcuni testi sociologici come Generazione Z. Guardare il mondo con fiducia e speranza definiscono i membri della Gen Z come “i veri nativi digitali” proprio perché non solo hanno vissuto l’era di Internet, ma sono immersi da sempre nei dati, negli algoritmi, nel confronto digitale permanente. Le definizioni più diffuse collocano la nascita della Gen Z tra il 1997 e il 2012. Alcune varianti spostano lievemente questi limiti, ma è difficile trovare una data condivisa universalmente. In Italia e in ambito sociologico, si considera che la Gen Z segua la Generazione Y (Millennial) e preceda la Generazione Alpha.
Gli Zoomer sono spesso descritti come pragmatici, consapevoli, attenti alle disuguaglianze e all’ambiente. Diversamente da stereotipi che li immaginano distaccati, molti giovani della Gen Z si mobilitano su temi come il cambiamento climatico, i diritti LGBTQ+, l’equità sociale. Studi indicano che è una generazione molto istruita e diversificata, che si confronta con ansie economiche e paura del futuro. Ma non solo: sono le giovani donne a vestire i panni delle pioniere dei principali trend.
La modalità di comunicazione degli Zoomer mostra alcune caratteristiche chiave.
Spesso si sottolinea che agli Zoomer non interessi solo “essere collegati”, ma “essere compresi” nel linguaggio generazionale, anche attraverso meme e codici che possono risultare criptici agli estranei.
Gli Zoomer sono già protagonisti del cambiamento, come consumatori, lavoratori, attivisti. In ambito educativo, professionale e sociale portano una visione che intreccia innovazione digitale e coscienza sociale. La loro capacità di adattamento e di reimmaginare modelli tradizionali può essere una risorsa per affrontare sfide globali (clima, disuguaglianze, trasformazione tecnologica).
È un neologismo informale che combina la “Z” di Generazione Z con il suffisso –omer di “boomer”, divenuto popolare grazie ai meme e al linguaggio online.
Generalmente tra il 1997 e il 2012, anche se esistono variazioni a livello di studio o paese.
I Millennial sono cresciuti con l’evoluzione del digitale (anni ‘80–’90), mentre gli Zoomer sono “nati dentro” l’era digitale fin dall’infanzia.
Attenzione all’ambiente, equità sociale, autenticità, pragmatismo e consapevolezza tecnologica.