Dal campo alla tavola
In un’epoca nella quale la sostenibilità ambientale e la salute del nostro pianeta sono, o dovrebbero essere prioritarie, le nostre scelte alimentari assumono un’impor
Come l'ossessione per le vite altrui ci rende infelici. Ma non è solo colpa dei social media che ci bombardano con un costante flusso di informazioni spesso non richieste
Uno scienziato ha calcolato che la probabilità che una persona venga al mondo è di 1 su 10 elevato 2.685.000. È la stessa probabilità che 2 milioni di persone, tirando un dado con un trilione di facce, ottengano come risultato, tutte lo stesso numero. Insomma, una probabilità infinitesimale. Se ti interessa approfondire il tema ti consiglio il libro Troppo comodi: Accettare il disagio per riconquistare la nostra parte selvaggia, felice e in salute di Michael Easter.
Perché inizio una riflessione sul confronto sociale portando questi numeri? Perché spesso diamo per scontato ciò che non lo è per nulla e orientiamo il nostro sguardo verso ciò che non è così rilevante, focalizzandoci solo su quel pezzo. Per esempio, quando osserviamo le vite altrui e ci scordiamo della magia che è la nostra vita, e ancor di più che siamo in una parte di mondo benestante. Il confronto con gli altri è una tendenza naturale dell’essere umano. Tuttavia, nell’era dei social media, questo comportamento è stato amplificato. Ogni giorno, siamo bombardati da immagini e storie di persone che sembrano avere vite perfette: vacanze esotiche, carriere di successo, relazioni appaganti. Questo costante flusso di informazioni può indurci a valutare la nostra vita in base a criteri superficiali e irrilevanti.
Spesso, ci confrontiamo con gli altri perché desideriamo approvazione e validazione. Vogliamo essere visti come persone di successo, felici e realizzate. Tuttavia, questa ricerca di approvazione può portare a un senso di inadeguatezza quando non raggiungiamo i traguardi o i livelli di felicità che ci pare di vedere negli altri. Per liberarci dalla trappola del confronto, dobbiamo intraprendere un viaggio verso l’autenticità. Questo significa accettare noi stessi e noi stesse per chi siamo, con tutti i nostri difetti e imperfezioni. Dobbiamo riconoscere che ogni persona ha una strada unica nella vita, con le proprie sfide e opportunità.
Una delle chiavi per liberarsi dal confronto costante è coltivare la gratitudine. Invece di concentrarsi su ciò che non abbiamo o su ciò che gli altri hanno e noi no, è utile imparare a riconoscere e apprezzare ciò che abbiamo nella nostra vita. Anche le piccole cose, come una giornata di sole o una cena con gli amici, meritano gratitudine. E riprendendo i numeri all’inizio di questo articolo: sii grata o grato anche solo per il fatto di esserci.
In un’epoca dominata dai social media e dal costante confronto con gli altri, è fondamentale imparare a liberarci da questa trappola. Il viaggio verso l’autenticità e la gratitudine per il percorso della nostra vita possono portare a una maggiore felicità e soddisfazione. Invece di cercare l’approvazione degli altri, concentriamoci su chi siamo veramente e su ciò che rende unica la nostra vita. La vera gioia deriva dall’accettazione di sé stessi e dalla gratitudine per tutto ciò che abbiamo.