Consumi: il codice a barre lascia il posto al Qr
Poco più di 50 anni fa, il 26 giugno 1974, il codice a barre veniva passato per la prima volta dalla cassa del supermercato Marsh nella città di Troy, in Ohio, su una confezione
Al CES di Las Vegas sono andate in scena le tecnologie più innovative che sono destinate a cambiare la nostra vita nei prossimi anni. Ma per il 2019 l’unica vera novità è il 5G.
Al CES di Las Vegas sono andate in scena le tecnologie più innovative che sono destinate a cambiare la nostra vita nei prossimi anni. Ma per il 2019 l’unica vera novità è il 5G.
La maschera Hupnos, che vibra appena cominci a russare, inducendoti a cambiare posizione (e a smettere). Il Petcube’s Bites 2, la macchinetta intelligente che non eroga caffè, ma cibo su misura per cani e gatti, interpretando le notifiche dello smartphone del padrone. Ma anche il sensore Monit, che applicato al pannolino rileva la necessità di un intervento igienico sul neonato. O perché no, il fornello fotovoltaico GoSun, che utilizza la luce solare per riscaldare le provviste della gita fuori porta. E infine il tapis roulant Verde, che genera energia per la tv in salotto mentre ci si allena in cucina.
Compilare la lista della spesa al CES di Las Vegas non è mai una grande idea. La più importante fiera al mondo dell’elettronica di consumo rappresenta ormai da decenni il luna park mondiale della tecnologia. Si rischia così di tornare a casa con il carrello colmo di stranezze, tutte apparentemente irrinunciabili. Eppure nella variopinta eccentricità della rassegna a stelle e strisce c’è spazio anche per captare le tendenze tecnologiche di là da venire. «I trend che abbiamo visto a Ces 2019 sono chiari. L’entrata nel mondo reale del 5G apre una nuova era della connessione: lo smartphone perderà un po’ della sua centralità, per condividere l’intelligenza con il mondo che ci circonda, case e città» spiega Ivo Boniolo, cofondatore di e-Novia, società di Milano che punta all’acquisizione e allo sviluppo di startup innovative Made in Italy. Tra le novità presentate a Las Vegas dalle controllate di e-Novia anche WEART, un anello in grado di digitalizzare le interazioni tattili della mano con l’ambiente circostante.
Eccentricità a parte, il CES di Las Vegas ha acceso i riflettori soprattutto sulle tendenze tecnologiche più importanti dell’anno appena inaugurato. Principalmente due: intelligenza artificiale e 5G. Il 2019 sarà l’anno del 5G, ripetono tutti gli addetti ai lavori. E del resto al Mobile World Congress di marzo, a Barcellona, dovrebbero sbarcare i primi smartphone 5G targati Samsung, Huawei e OnePlus. Qualcomm, produttore di processori e modem 5G, ha confermato a Las Vegas che potrebbero essere più di 30 i modelli di smartphone 5G sul mercato entro quest’anno. Del resto le reti americane sono già pronte, operatori compresi, mentre in Italia il Ministero dello Sviluppo Economico ha appena incassato 6,5 miliardi di euro dalla vendita delle frequenze 5G.
Le nuove connessioni guadagneranno un ordine di grandezza in termini di velocità, dai 50 megabit/s del 4G, ai 3 gigabit/s toccati in fase di test dal 5G, la riduzione consistente dei tempi di collegamento e risposta rappresenterà un reale punto di svolta. Il tempo di latenza nelle connessioni 5G si ridurrà visibilmente, passando da 100 a 3 millesimi di secondo. Ma le applicazioni principali del 5G dovrebbero palesarsi nei settori della logistica e della gestione delle flotte, nell’agricoltura e nelle città intelligenti, oltre a settori industriali come quello dell’automobile, della manifattura, dei servizi e dell’assistenza sanitaria. La grande assente? Apple potrebbe commercializzare il suo primo iPhone 5G solo a ottobre 2020.
Il 2019 sarà poi l’anno dell’intelligenza artificiale. Gli algoritmi diventano sempre più intraprendenti, sostituendosi sempre più spesso all’uomo in carne ed ossa. Lo dimostra l’ondata di maggiordomi virtuali sfilata al CES 2019. Da Amazon Echo Alexa a Google Home, gli altoparlanti da salotto comparivano già nelle liste dei regali degli italiani per l’ultimo Natale. Sono in grado di controllare il termostato di casa, scrivere un sms, o riprodurre le notizie dell’ultim’ora. E sanno riconoscere la voce dell’uomo: basta chiedere e loro eseguono. Ma saranno utilizzati sempre più spesso per ordinare la spesa e riceverla a casa. E non a caso a farla da padroni sono già oggi i dispositivi vocali prodotti dalle più importanti piattaforme di vendite online.
Amazon e Alibaba, tra le altre, intravedono negli smart speakers il cavallo di Troia per entrare definitivamente nelle case dei consumatori. L’obiettivo è proporre i milioni di articoli in vendita sulle piattaforme online non più attraverso sito e app, ma attraverso il rapporto diretto, tra le mura di casa, con un maggiordomo virtuale. Provando così a sferrare l’attacco definitivo alle catene della grande distribuzione organizzata, dagli Stati Uniti alla Cina, passando per il resto del mondo. Un mercato di consumi reali pari a 5 mila miliardi di dollari in Cina e 13 mila miliardi di dollari negli Stati Uniti. Cifre che se sommate alla spesa da oltre 1000 miliardi per l’acquisto di dispositivi elettronici in tutto il mondo, danno la misura di quanto contino le stranezze presentate a Las Vegas