La mobilità urbana è un servizio non un problema

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La mobilità urbana è un servizio non un problema

L’impatto sociale della Mobility as a Service (MaaS) non è solo avere a disposizione un’offerta più efficiente. Storia di un viaggio occasionale a Milano per capire come funziona, quali sono i vantaggi e come potrebbe cambiare il nostro modo di muoverci.

Il diritto alla libera circolazione è uno dei diritti fondamentali dei cittadini, inserito nella Costituzione all’articolo 16, dove sono previsti limiti solo per gravi motivi sanitari o di sicurezza. Se fino agli anni 80 la circolazione di persone e cose trovava limitazioni solo legate alla viabilità e alla sicurezza, negli ultimi anni sono sempre più importanti gli aspetti legati all’inquinamento, soprattutto in ambito urbano. Queste limitazioni impattano soprattutto sull’utilizzo delle auto, quasi tutte le città impongono limitazioni per l’ingresso delle auto più inquinanti, secondo la classificazione “Euro”. Ad esempio, a Milano, da ottobre 2022, è vietato l’ingresso alle vetture diesel Euro 5, o inferiori. Quando i livelli di inquinamento salgono queste misure vengono ulteriormente estese ad altre categorie di veicoli. E dal 2024 il comune vuole introdurre il limite di 30 all’ora in tutta l’area metropolitana.

I comuni, per garantire il diritto alla libera circolazione dei cittadini, cercano di offrire alternative all’utilizzo delle autovetture in città: oltre che inquinanti le auto creano congestioni (quasi sempre nel veicolo c’è solo il guidatore) e impegnano spazio nei parcheggi. Oltre al trasporto pubblico (Bus, Metro, Tram, ecc.) e il servizio Taxi, da diversi anni sono anche disponibili veicoli in sharing: auto, scooter, biciclette e monopattini. Una offerta molto articolata, spesso gestita da molti diversi attori sia pubblici che privati.

Se un pendolare può organizzarsi per sfruttare al meglio tutte queste alternative, esaminando con attenzione ciò che viene offerto sul percorso casa-lavoro, quando un utente ha bisogno di spostarsi occasionalmente diventa complesso poter capire quale potrebbe essere l’alternativa più conveniente, in termini di costo e di tempo, all’uso della vettura personale. Spesso accade che si preferisce l’auto, per mancanza di informazioni, laddove esistono alternative migliori sia in termini di tempo che di costo.

Infatti, l’utente, per il suo viaggio occasionale, dovrebbe esaminare una ad una le offerte di “mobilità” presenti nell’area dove intende muoversi, verificare quali potrebbero essere utili e combinarle nel modo migliore possibile. Una volta trovata la combinazione dovrebbe poi prenotare le risorse individuate e pagare il relativo costo. La Mobility as a Service (o mobilità come servizio), universalmente noto come MaaS, è un nuovo concetto di mobilità, che prevede l’integrazione di molteplici servizi di trasporto pubblici e privati in un unico servizio, accessibile via smartphone, grazie a una piattaforma con molteplici funzioni e un unico sistema di pagamento. Per capire meglio come funziona facciamo un esempio.

Storia di un viaggio occasionale a Milano

Per chiarire il concetto di MaaS prendiamo ad esempio una persona che abita in una piccola città vicino a Novara e che deve andare in centro a Milano per una pratica. Verificata l’impossibilità o la non opportunità dell’utilizzo della vettura personale per coprire tutto il tragitto, si troverà quindi a:

  • Pianificare il percorso in precedenza
  • Prendere la vettura per raggiungere un parcheggio in prossimità della stazione di Novara
  • Pagare il parcheggio
  • Raggiungere la stazione a piedi
  • Prendere il biglietto del treno
  • Prendere il treno ed arrivare a Milano
  • Acquistare i biglietti necessari per utilizzare i mezzi pubblici
  • Individuare la/le fermate dei mezzi pubblici necessari per arrivare in prossimità della destinazione
  • Prendere i mezzi pubblici facendo attenzione alle fermate
  • Individuare un servizio di bike sharing in prossimità, trovarlo
  • Pagare il servizio di bike sharing, anche iscrivendosi se non lo si era utilizzato precedentemente
  • Utilizzare il bike sharing per coprire l’ultimo tratto e raggiungere la destinazione

Ovviamente non si può essere sicuri che le scelte fatte siano le ottimali, e poi si possono incontrare problemi che andranno risolti nel momento che si presentano, ad esempio assenza di mezzi disponibili per il bike sharing.

Con un servizio MaaS ci si collega con il proprio smartphone al fornitore e si indica la destinazione e l’ora di arrivo desiderata, e altre informazioni utili, come ad esempio se si trasporta una valigia, cosa che porterebbe ad escludere l’uso del bike sharing, ad esempio.

Il servizio ci restituisce il piano di viaggio e, se approvato, acquista/prenota tutti i relativi servizi: parcheggio, treno, mezzi pubblici e bike sharing.

Il viaggio diventa quindi:

  • Prendere la vettura per raggiungere il parcheggio seguendo le indicazioni dello smartphone
  • Raggiungere la stazione a piedi, seguendo le istruzioni fornite
  • Prendere il treno ed arrivare a Milano
  • Andare alla fermata dei mezzi pubblici seguendo le istruzioni e sapendo l’ora di arrivo del mezzo che ci interessa
  • Prendere i mezzi pubblici, scendendo alla fermata giusta seguendo le indicazioni dello smartphone
  • Seguire le indicazioni per il bike sharing
  • Utilizzare il bike sharing per coprire l’ultimo tratto, sempre guidati dallo smartphone e raggiungere la destinazione

Si sono quindi eliminati tutti i tempi morti necessari per procurarsi un biglietto, trovare la fermata, eccetera. Il percorso sarà sicuramente ottimale considerando tutte le possibili risorse di mobilità. Qualsiasi anomalia che si possa presentare può essere risolta in anticipo, ad esempio prenotando in anticipo il veicolo per il bike sharing, oppure chiamando un taxi in alternativa. L’utente viene continuamente seguito ed informato per seguire il suo percorso, come nel navigatore satellitare dell’auto, e conosce sempre l’ora di arrivo aggiornata.

Il MaaS

Il MaaS (Mobility as a Service) può diventare un nuovo concetto di mobilità “amico” degli utenti, un assistente personale alla mobilità, in grado di suggerire in modo semplice e immediato l’opzione migliore per il viaggio che intendono compiere, andando incontro alle loro nuove richieste di servizi sempre più innovativi, flessibili, veloci, convenienti e green.

Il MaaS si inserisce quindi nel sistema di mobilità e opera come un livello di aggregazione digitale dei differenti contenuti, costituiti da tutte le opzioni di trasporto disponibili in un determinato territorio, siano essi servizi di trasporto pubblico o commerciale, servizi di mobilità individuale o collettiva, servizi tradizionali o innovativi. Le piattaforme MaaS hanno quindi la possibilità di trasformare le attuali modalità di fruizione e accesso ai servizi di trasporto da parte dei cittadini in un modello flessibile, digitale e “on demand”, capace di offrire più alternative per soddisfare le richieste di mobilità degli utenti rispetto alle opzioni disponibili, dalla più veloce, alla più economica, alla più sostenibile, oppure anche alla soluzione magari più costosa ma preferibile in un certo momento.

Il concetto chiave dietro l’idea di MaaS è quello di «mettere gli utenti, sia nel caso si tratti di passeggeri che di merci, al centro dei servizi di trasporto, offrendo loro soluzioni di mobilità su misura basate sui loro bisogni individuali. Questo significa che l’accesso facilitato alla modalità o al servizio di trasporto più appropriato viene incluso all’interno di un pacchetto di opzioni di servizi di spostamento flessibili e indirizzati direttamente all’utente finale».

La figura seguente (fonte: UITP, Ready for MaaS?, maggio 2019) mette a confronto la situazione attuale di enorme frammentazione nell’accesso ai servizi digitali di mobilità da parte degli utenti con i futuri modelli di fruizione integrata abilitati dalle piattaforme MaaS.

Per tutti gli utenti il MaaS costituisce quindi la possibilità di accedere in modo semplice e integrato ai differenti servizi di trasporto (trasporto pubblico locale, bus, tram, metro, treno, taxi, ride-sharing, car-sharing, bike-sharing, scooter-sharing, noleggio auto, parcheggi di interscambio, etc.) tramite l’utilizzo di un singolo canale digitale e suggerendo la miglior soluzione di viaggio, sulla base delle singole esigenze individuali. I servizi MaaS saranno completi, accurati e sempre disponibili e offriranno servizi di pianificazione, prenotazione e pagamento integrati, per tutti i tipi di spostamento, sistematici e occasionali, in settimana e nel week end, per soddisfare tutti i bisogni dal lavoro al tempo libero, in modo tale da poter costituire un servizio integrato di mobilità di valore paragonabile al possesso di un’auto privata, ma senza i relativi limiti di utilizzo in ambito urbano.

Un modo più efficiente e comodo per viaggiare

L’impatto sociale del MaaS può essere molto importante, non si limita solo ad offrirci un modo più efficiente di fare quello che avremmo potuto comunque fare da soli. Il fatto di sapere di avere a disposizione sempre una soluzione di mobilità, alternativa od integrata con l’uso della vettura personale, può cambiare in modo radicale la nostra mobilità passando ad un concetto “on demand” come è avvenuto o sta avvenendo in molti settori.

Qualche anno fa non ci saremmo mai immaginati che con un semplice click, seduti comodamente sul divano di casa o durante un viaggio, avremmo avuto la possibilità di accedere a una vastissima quantità di film e serie TV. Sono arrivate piattaforme digitali, tipo Netflix, che hanno cambiato le nostre abitudini e rivoluzionato il nostro modo di intendere la tv. Sempre meno palinsesti fissi e programmati e sempre più contenuti video disponibili on demand. Oggi, infatti, per la maggior parte di noi è assolutamente normale sentirsi liberi di scegliere che cosa guardare, dove e quando. E lo stesso vale anche per la musica come anche per i libri.

Se tutti i servizi stanno diventando on demand, perché questo non dovrebbe accadere anche nel nostro modo di spostarci, nell’utilizzare i differenti servizi di trasporto? E che diventi “normale” utilizzare esclusivamente e semplicemente il nostro smartphone per cercare, scegliere, prenotare e pagare ciascun mezzo di trasporto? E che tutto questo sia possibile finalmente attraverso un unico applicativo online, che permetta di visualizzare tutte le opzioni di viaggio possibili, scegliendo liberamente tra tutti i servizi disponibili, privilegiando quello più rapido, o quello più economico, o ancora quello più sostenibile, a seconda del motivo dello spostamento, della fretta o del momento della giornata? E magari che ognuno di noi possa acquistare un “bundle”, un pacchetto di servizi di mobilità, personalizzati e ritagliati su misura per adattarsi alle nostre specifiche esigenze, come se fosse un abbonamento mensile ad una piattaforma di video streaming. A chi non piacerebbe avere un abbonamento mensile di mobilità, che comprenda tutti i servizi di cui ha davvero bisogno? Non l’abbonamento al treno, o al bus, ma a tutti i servizi di mobilità disponibili.

Ma cambieranno anche i servizi?

Una diffusione estesa e massiccia del MaaS porterebbe anche a cambiare i servizi stessi. Gli operatori, sia pubblici che privati, sono ovviamente interessati ad incrociare la loro offerta di mobilità con le richieste dei cittadini. Far viaggiare un bus vuoto è un pessimo affare sia per l’operatore di trasporto pubblico che per la città. Lasciare a terra le persone alle fermate del bus anche. Se molte persone si prenotano con il MaaS il proprio viaggio, l’operatore può prevedere in anticipo le risorse necessarie: può predisporre bus con maggiore frequenza, prevedere una maggiore disponibilità di mezzi in una determinata zona, per il car/bike sharing, e così via.

Anche sul fronte dei costi il MaaS permetterebbe una rivoluzione: non potendo verificare l’effettivo utilizzo dei mezzi pubblici oggi il prezzo del biglietto è lo stesso sia che la percorrenza sia di due minuti o di un’ora. Con un costo proporzionale l’utente occasionale del servizio può essere invogliato ad usare il mezzo pubblico anche per brevi tratti. Modulando poi il costo, gli operatori potranno opportunamente bilanciare la domanda con l’offerta, promuovendo rapidamente l’utilizzo di risorse che si sono rese disponibili, ad esempio un nuovo servizio di scooter elettrici. Non diventa più necessaria una massiccia campagna pubblicitaria, la nuova risorsa diventa immediatamente considerata nel calcolo del percorso migliore. Anche un pendolare, che utilizzi il MaaS per il suo solito percorso casa-ufficio, verrebbe avvisato di eventuali migliori opportunità a partire dal primo giorno.

Non sarà una transizione immediata, occorrerà che, anche attraverso una promozione da parte delle autorità pubbliche, città metropolitane ad esempio, le aziende che offrono servizi siano spronate a condividere i propri servizi. Magari anche creando la piattaforma, dove i vari attori potranno caricare, e mantenere aggiornate, le proprie offerte di mobilità. Poi potranno nascere diversi servizi MaaS in ogni città, che si appoggiano alla stessa piattaforma di servizi, ma si indirizzeranno verso specifiche categorie di utenti. Ognuno di questi servizi potrà coprire molte diverse città, anche tutte quelle che dispongono di una piattaforma MaaS, permettendo quindi all’utente di muoversi in tutte le città secondo le modalità da lui preferite, con il suo unico abbonamento e continuando ad usare le sue impostazioni preferite, in Italia ed all’estero.

Come è accaduto per tutti gli altri settori che ora sono “on demand”, TV, cinema, musica, eccetera, sarà il mercato a promuovere le soluzioni MaaS: esse sono chiaramente Win-Win, cioè portano indubbi vantaggi a tutti, sia agli utenti, che possono facilmente accedere ad una più ampia gamma di soluzioni di mobilità, che ai fornitori di servizi, che aumentano la loro platea di potenziali clienti e possono dimensionare correttamente la loro fornitura, massimizzando i ricavi minimizzando i costi. Quindi prepariamoci tutti al MaaS!

Nato a Carmagnola il 14 Settembre 1956. Si laurea nel 1980 in Ingegneria Elettrica, con la votazione finale di 110/110 e lode. Specializzazione in Automazione Industriale. Dopo un paio di anni di esperienza come sistemista software entra nel 1982 al Centro Ricerche FIAT. Fino al 1990 si occupa di automazione industriale e robotica, realizzando sistemi innovativi per il montaggio e l’ispezione, utilizzando sistemi di visione artificiale. Nel 1990 la tecnologia della visione artificiale diventa matura per essere utilizzata anche sul prodotto, veicolo, e quindi inizia a sviluppare sistemi di ausilio alla guida (radar anticollisione, mantenimento corsia, sensore angolo cieco). Diventa dirigente nel 1995, e gestisce i team di sviluppo di sistemi di informativa di bordo, assistenza alla guida, telematica e interfaccia con il guidatore. Coordinatore di numerosi progetti a finanziamento Europeo. Nel 2003 coordina per Fiat il progetto regionale Torino Wireless. Nel 2012 assume l’incarico di direttore della sicurezza presso l’ACEA, l’associazione Europea dei costruttori di veicoli, a Bruxelles. Rientrato in Fiat Chrysler Automotive nel 2017, lascia l’azienda nel novembre del 2017, per avviare una attività in proprio di consulenza industriale.