Intelligenza artificiale: minaccia o alleata della quotidianità?

Avatar photo
Technology


Intelligenza artificiale: minaccia o alleata della quotidianità?

Tutti parlano di intelligenza artificiale, ma sono ancora in pochi ad utilizzarla. In questo scenario, analizzare le differenze di utilizzo e di opinioni in merito ci aiuta a individuare le principali sfide per il nostro futuro.

A marzo 2024 il Parlamento Europeo ha approvato con ampia maggioranza l’AI ACT, seguito dal via libera della Commissione europea a maggio. Questo nuovo Regolamento sull’Intelligenza Artificiale mira a garantire che i sistemi di IA utilizzati in Europa rispettino i diritti e i valori fondamentali dell’Unione Europea. Con questa normativa, si è finalmente acceso un riflettore sul tema, portando all’attenzione pubblica i pro e contro dell’intelligenza artificiale nella vita quotidiana. L’IA può rappresentare sia una minaccia che un’alleata per l’umanità, a seconda di come viene sviluppata, regolamentata e utilizzata.

Cos’è l’intelligenza artificiale e cosa cambia

L’intelligenza artificiale (IA) è la capacità di un sistema tecnologico di eseguire compiti che normalmente richiederebbero l’intelligenza umana, come il ragionamento, l’apprendimento, la percezione e la risoluzione di problemi. Dall’evoluzione della robotica all’intelligenza artificiale generativa, come ChatGPT, fino agli algoritmi predittivi usati in campo sanitario, l’IA ha già trasformato radicalmente molte attività quotidiane. Intelligenza artificiale: cosa cambia, dunque? Cambia il modo in cui lavoriamo, impariamo, comunichiamo e ci curiamo. E questa trasformazione è destinata ad accelerare.

I vantaggi dell’intelligenza artificiale nella vita quotidiana

Uno degli aspetti più evidenti dell’intelligenza artificiale nella vita quotidiana è la sua capacità di automatizzare compiti ripetitivi, migliorare l’efficienza e aumentare l’accessibilità alle informazioni e ai servizi. Gli studenti delle scuole medie utilizzano ChatGPT per semplificare i compiti, mentre i professionisti ne sfruttano le potenzialità per accelerare ricerche complesse. Nell’ambito medico, l’IA si è rivelata una potente alleata: Atomwise, ad esempio, analizza strutture molecolari per creare nuovi farmaci, mentre DeepMind ha sviluppato un algoritmo per la diagnosi precoce del cancro al seno con una precisione superiore dell’11,5% rispetto ai radiologi. Questi esempi rappresentano solo alcuni dei benefici dell’AI: pro e contro esistono, ma il potenziale positivo è immenso.

I rischi e le criticità dell’IA

Nonostante i vantaggi, è fondamentale analizzare i pro e contro dell’intelligenza artificiale. I rischi includono la perdita di posti di lavoro a causa dell’automazione, la discriminazione algoritmica e le problematiche legate alla privacy. Il fenomeno dei deep fake, ad esempio, rappresenta una minaccia per l’autenticità dell’informazione. Piattaforme come TikTok stanno adottando misure, come l’etichettatura dei contenuti generati da IA, per contrastare questi pericoli. Inoltre, l’uso dell’IA nei processi di selezione del personale può comportare bias algoritmici, generando output distorti e potenzialmente discriminatori. È quindi essenziale un controllo etico e normativo su queste tecnologie.

Come cambia il nostro rapporto con la tecnologia

I cambiamenti IA stanno influenzando profondamente anche il nostro modo di relazionarci con la tecnologia. Secondo una ricerca Changes Unipol elaborata da Ipsos, in Italia esiste una forte polarizzazione generazionale sull’uso dell’IA: il 66% dei giovani la usa per organizzare viaggi, il 48% per consulenze finanziarie, mentre i boomer la preferiscono per diagnosi mediche. Le nuove generazioni sono più curiose e aperte, mentre quelle più mature temono manipolazioni dell’informazione. Tuttavia, 8 italiani su 10 credono che l’IA cambierà radicalmente il mondo del lavoro. Si tratta di una rivoluzione in atto che coinvolge tutti, richiedendo nuove forme di consapevolezza.

Per quanto la legislazione come l’AI ACT sia un primo passo, i cambiamenti IA corrono più velocemente delle norme. La sfida è culturale: creare una nuova consapevolezza già dai banchi di scuola. Intanto, possiamo osservare con spirito critico anche i trend digitali più curiosi, come la gara della Gen Z a chi tratta con più gentilezza ChatGPT.

*Articolo pubblicato il 26 giugno 2024 e sottoposto a successive revisioni

Avatar photo

Creator, imprenditore e specialista in comunicazione digitale. Ogni sabato sera, su La7, nel programma “In altre parole” di Massimo Gramellini fa il resoconto social dell’attualità. Ha iniziato la sua carriera sul web dieci anni fa con una serie di progetti virali, ma tutti accomunati da un focus sulla responsabilità e il sociale. Oggi, oltre ad essere consulente creativo all’interno della sua azienda Billover 3.0, si occupa di sensibilizzare le nuove generazioni sui rischi e le potenzialità del web. Crede fortemente nell’educazione e nella consapevolezza che racchiude all’interno del neologismo “Unfluencer”.