Gli Alcolock sono obbligatori in auto?

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Gli Alcolock sono obbligatori in auto?

Destano sempre molta attenzione gli incidenti dove il guidatore del veicolo responsabile dell’incidente viene trovato in stato di ebbrezza. Prevenire questi incidenti è una priorità e la tecnologia funziona se adottata.

Le statistiche ufficiali indicano una percentuale piuttosto limitata di incidenti dove almeno uno dei veicoli coinvolti era guidato da una persona in stato di ebbrezza, cioè con più 0,5g di alcool per litro di sangue. Ma è opinione largamente condivisa che questo sia dovuto alla difficoltà di eseguire la verifica, il guidatore tende sempre ad evitare il test. E che quindi il problema sia molto più grave di quanto le statistiche indichino. Nel 2020 la Fondazione ANIA, insieme a ETSC (European Transport Safety Council) ha stimato che un quarto dei 25.000 morti sulle strade Europee fosse correlato alla guida in stato di ebbrezza. Prevenire questi incidenti è quindi una priorità per le autorità governative, tutti i paesi impongono sanzioni pesanti per chi viene sorpreso (o coinvolto in un incidente) ad un controllo con un livello di alcool nel sangue superiore al consentito.

Le sanzioni in Italia

Oltre alla decurtazione di 10 punti dalla patente, queste sono le sanzioni previste per la guida in stato di ebbrezza:

  • Guida con tasso alcolemico compreso tra 0,5 e 0,8 g/l: ammenda da 543 a 2.170 euro, sospensione patente da 3 a 6 mesi.
  • Guida con tasso alcolemico tra 0,8 e 1,5 g/l: ammenda da 800 a 3.200 euro, arresto fino a 6 mesi, sospensione patente da 6 mesi ad 1 anno.
  • Guida con tasso alcolemico superiore a 1,5 g/l: ammenda da 1500 a 6000 euro, arresto da 6 mesi ad un anno, sospensione patente da 1 a 2 anni, sequestro preventivo e confisca del veicolo (salvo che appartenga a persona estranea al reato). Se il veicolo appartiene a persona estranea al reato, la durata della sospensione della patente di guida è raddoppiata.

Queste pene, previste dall’articolo 186 del Codice della Strada, sono raddoppiate se il conducente in stato di ebbrezza provoca un incidente stradale, ed in questo caso è disposto il fermo amministrativo del veicolo per 180 giorni, salvo che appartenga a persona estranea all’illecito. A giugno 2023 il governo ha avviato l’iter per aggiornare il codice della strada e per chi guida sotto l’effetto dell’alcol è prevista la sospensione e la revoca della patente fino a tre anni.

Alle disposizioni attualmente in vigore, le nuove regole prevedono tolleranza zero per chi è già stato condannato per guida in stato di ebbrezza, a cui è imposto il divieto di assumere alcolici prima di mettersi al volante e potrà così guidare solo con tasso alcolemico di 0 g/l. Il divieto di guidare con tasso fino a 0,5 g/l varrà per due o tre anni a seconda dei casi e si potrà guidare solo se sul veicolo sarà installato (a proprie spese) il sistema Alcolock, un dispositivo che impedisce l’avvio del motore in caso di rilevamento di un tasso alcolemico superiore a zero. A tal riguardo, il ministero dei trasporti pubblicherà prossimamente delle regolamentazioni.

Il Sistema Alcolock

Questa è una novità importante che si pone due obiettivi:

  • Impedire “fisicamente” la guida di un veicolo se si ha bevuto, anche poco, per chi è già stato trovato a guidare in stato di ebbrezza (recidiva);
  • Consentire comunque una vita “normale”, se ci si comporta secondo le regole.

Come si può facilmente immaginare avere la patente sospesa per diversi anni può essere drammatico per una persona, anche per gli impatti lavorativi. Con questa novità, peraltro già adottata da moltissimi paesi, chi viene trovato a guidare in stato di ebbrezza può evitare la sospensione della patente, accettando di installare sul proprio veicolo un sistema Alcolock e, ovviamente, di guidare solo quello. Nei paesi che da molti anni adottano questa soluzione, si è misurato che la “recidività”, cioè essere nuovamente sorpresi a guidare sotto l’effetto dell’alcool, è molto minore tra i soggetti che hanno adottato questa soluzione, Alcolock, piuttosto che tra quelli che hanno avuto la sospensione della patente.

Il motivo di questo è immaginabile: chi guida con l’Alcolok impara ad essere attento a non bere prima di guidare. Questa abitudine viene poi mantenuta più facilmente anche dopo che l’obbligo di Alcolock sul veicolo viene meno. Programmi di rieducazione con Alcolock, in alternativa alla sospensione della patente, sono adottati in Europa da Francia, Austria, Belgio, Danimarca, Polonia, Lituania, Svezia e Finlandia.

Per semplificare i controlli da parte della polizia è stato anche introdotto un codice specifico, da indicare sulla patente, per i guidatori che devono dotarsi dell’Alcolock, come adesso succede per la guida con lenti. Il codice è 69. Limitata alla guida di veicoli dotati di un dispositivo di tipo alcolock conformemente alla norma EN 50436. L’indicazione di una data di scadenza è facoltativa (ad esempio, “69” o “69” (1.1.2016))

Cosa dice la normativa Europea

A giugno 2022 è entrata in vigore una normativa Europea sull’omologazione dei veicoli che contempla anche l’Alcolock (Regolamento (UE) 2019/2144 del 27 novembre 2019). Questa normativa non obbliga, come alcuni siti hanno riportato, ad avere installato un sistema Alcolock sul veicolo, obbliga solo i costruttori a garantire la possibilità che un Alcolock venga installato, a posteriori, e a fornire pubblicamente le relative istruzioni per il suo montaggio. Poi richiede che questa possibilità avvenga secondo uno standard internazionale, EN50436.

La norma ha l’obiettivo di risolvere un problema che stava nascendo con la diffusione di veicoli elettrici o ibridi. La complessità del sistema elettrico di questi veicoli rende difficile, se non impossibile, installare un Alcolock, cioè dargli il modo di bloccare l’avviamento, o il movimento, del veicolo. La norma chiede quindi solo una “predisposizione” del veicolo ad essere equipaggiato con un Alcolock. L’adozione poi di metodi standard per questa predisposizione riduce significativamente i costi di installazione. I dispositivi Alcolock (etilometri adattati per essere collegati al veicolo) sono ovviamente anche loro “predisposti” per questi metodi standard, rendendo semplice e veloce l’installazione stessa.

Come funziona l’Alcolock

L’Alcolock (abbreviazione di Alcohol Interlock) è un dispositivo, etilometro, in grado di misurare il livello di alcool nel sangue di una persona, attraverso l’analisi dell’aria espirata. Il guidatore soffia dentro il dispositivo per alcuni secondi, e l’aria espirata viene analizzata nel suo contenuto di alcool per ricavare la misura. Se la misura è inferiore al limite di legge, 0,5 g/litro in Italia, il dispositivo consente l’avvio del veicolo. Nei normali veicoli a benzina, diesel o a gas, che hanno un motorino di avviamento, il blocco avviene semplicemente impedendo di alimentare il motorino di avviamento stesso. Ma le vetture elettriche o ibride (full hybrid o plug-in) non hanno un motorino di avviamento: il motore elettrico mette in movimento la vettura e, quando serve nel caso dei veicoli ibridi, il motore a combustione interna sia avvia sfruttando il motore elettrico stesso. Grazie alla nuova regolamentazione, i costruttori di veicoli devono “predisporre” il veicolo ad essere collegato ad un Alcolock, e quindi anche i veicoli elettrici o ibridi potranno essere facilmente equipaggiati.

Come è nato lo standard internazionale

Lo Standard EN50436 è stato concepito come supporto ai programmi “Drink-Driving-Offenders”, cioè i programmi accennati precedentemente, dove persone trovate a guidare in condizioni di ebbrezza, o anche rivelatisi alcolisti, devono seguire dei programmi di rieducazione e riabilitazione, e possono continuare a guidare, ma solo veicoli dotati di Alcolock. Lo standard è anche esteso all’uso degli alcolock preventivo per flotte di veicoli specifici, come taxi, bus, veicoli commerciali.

Lo standard si componeva di quattro parti:

  • Strumenti, Alcolock, per programmi “drink-driving-offenders”
  • Strumenti, Alcolock, per uso preventivo generale, su flotte ad esempio.
  • Linee guida per l’adozione di questi strumenti, per le autorità pubbliche, le aziende e gli utenti.
  • Sicurezza dei dati.

L’ultimo punto si è reso necessario perché molti programmi rieducativi contemplano la trasmissione dei dati rilevati dall’Alcolock (non solo il livello di alcool, ma anche il giorno, l’ora, la posizione del veicolo, ecc.) ad una centrale di controllo che segue il programma di rieducazione, questi dati sono sensibili e vanno quindi opportunamente protetti.

Nell’ambito dell’adozione della normativa Europea, sono state aggiunte due ulteriori parti:

  • Il documento di installazione dell’Alcolock
  • Una interfaccia digitale per collegare l’Alcolock al veicolo.

La normativa Europea rende obbligatoria la fornitura del documento di installazione secondo lo standard EN 50436, per poter ottenere l’omologazione del modello di veicolo.

Come si collega l’Alcolock

Lo standard EN 50436 prevede tre modi possibili di collegamento, il costruttore è libero di scegliere quello che preferisce.

  1. Interrompendo un cavo. Questa è la classica modalità utilizzata per disabilitare il motorino di avviamento. Sul documento di installazione deve essere chiaramente indicato quale cavo deve essere interrotto.
  1. Con un segnale digitale. Il documento deve indicare il punto (morsetto) dove, se si applica una tensione (o lo si collega a massa), si impedisce l’avviamento o movimento del veicolo.
  2. Con una connessione digitale (digital bus)

Il documento deve indicare dove collegarsi al bus digitale, predisposto sempre secondo lo standard EN 50436 (parte 4). Il bus digitale deve essere di tipo LIN (Local Interconnected Network), una soluzione largamente diffusa sui veicoli, molto semplice ed economica. Lo standard specifica i (pochi) messaggi che vengono scambiati tra l’Alcolock e il veicolo. Questa soluzione è particolarmente adatta per veicoli con architetture E/E molto complesse, dove le soluzioni precedenti sono difficili da realizzare. Il costruttore del veicolo deve fornire il documento di installazione come un vero e proprio manuale per l’installatore, anche con fotografie esplicative delle operazioni da eseguire.

Ma quanto costerebbe?

L’Alcolock è essenzialmente costituito da un etilometro, strumento per misurare il livello di alcool nel sangue e il collegamento con il veicolo. Esistono etilometri da poche decine di euro ma per un modello certificato occorre spendere qualche centinaio di euro. A questa spesa occorre poi aggiungere il dispositivo di collegamento al veicolo e il costo dell’installazione. Quest’ultimo costo dovrebbe essere abbastanza limitato (un’ora o poco più di lavoro) per i modelli di veicolo che, omologati dopo luglio 2022, dispongono del documento di installazione secondo lo standard EN 50436. Il costo finale dovrebbe essere paragonabile alla multa che si riceverebbe se non si adottasse l’Alcolock.

Sono o diventeranno obbligatori gli Alcolock?

La normativa che obbliga i costruttori di veicoli a predisporre i futuri modelli di veicolo ad una installazione di un Alcolock non si limita alle sole autovetture, ma vale anche per i bus e per i veicoli commerciali. Per queste categorie, come anche per i taxi, sarà più facile prevedere in futuro un obbligo di installazione standard di un dispositivo Alcolock. Per certe categorie, come gli scuolabus, un Alcolock sarebbe altamente auspicabile. In alcuni paesi questo obbligo esiste già.

Non c’è invece nessuna ipotesi di estendere l’obbligo a tutti i veicoli. Maggiori controlli e la promozione di una maggiore educazione verso una guida in condizioni sobrie dovrebbero essere misure adeguate a ridurre gli incidenti dovuti alla guida in stato di ebbrezza.

Maggiori controlli dovrebbero mettere in evidenza i comportamenti a rischio, che possono poi essere opportunamente corretti con l’impiego dell’Alcolock per diversi anni. Per l’utente sarebbe una spesa, allineata alla multa che potrebbe essere evitata, ma che gli permetterebbe di continuare una vita normale, ma controllata, senza più il rischio di mettersi alla guida in condizioni anomale.

Questa situazione potrebbe cambiare se in futuro la tecnologia offrisse una soluzione:

  • In grado di misurare il livello di alcool nel sangue senza richiedere di soffiare nel dispositivo;
  • Di eseguire questa misura in brevissimo tempo, meno di un secondo;
  • Di essere molto economica per poter essere installata su tutti i veicoli, anche le utilitarie.

In questo caso la verifica potrebbe avvenire nel momento che il guidatore avvia il veicolo, nulla cambierebbe rispetto allo stato attuale, almeno per il guidatore “sobrio”. Su questa soluzione stanno lavorando negli Stati Uniti, nel programma DADSS (Driver Alcohol Detection System for Safety), supportato da tutti i costruttori di veicoli che producono in USA. Si stanno esplorando due possibili soluzioni, l’analisi dell’aria che il guidatore espira, ma senza richiedere di soffiare in un dispositivo, o l’analisi dell’immagine del dito quando preme il pulsante di avviamento.

Il programma è in fase di avanzata sperimentazione su flotte, e si prevede che il prossimo anno, 2024, una prima versione per il mercato sia disponibile. Per rispondere alla domanda iniziale: no, per il momento l’Alcolock non è obbligatorio su tutti i nuovi veicoli. È possibile installarlo facilmente su tutti i nuovi modelli di veicolo.

Quando lo sviluppo tecnologico fornirà una soluzione economica per un controllo non invasivo, che cioè non richiede di fare operazioni particolari, allora le autorità potranno considerare una installazione obbligatoria. Ma per tutti i guidatori attenti alla sicurezza e a guidare sobri non cambierà nulla.

Nato a Carmagnola il 14 Settembre 1956. Si laurea nel 1980 in Ingegneria Elettrica, con la votazione finale di 110/110 e lode. Specializzazione in Automazione Industriale. Dopo un paio di anni di esperienza come sistemista software entra nel 1982 al Centro Ricerche FIAT. Fino al 1990 si occupa di automazione industriale e robotica, realizzando sistemi innovativi per il montaggio e l’ispezione, utilizzando sistemi di visione artificiale. Nel 1990 la tecnologia della visione artificiale diventa matura per essere utilizzata anche sul prodotto, veicolo, e quindi inizia a sviluppare sistemi di ausilio alla guida (radar anticollisione, mantenimento corsia, sensore angolo cieco). Diventa dirigente nel 1995, e gestisce i team di sviluppo di sistemi di informativa di bordo, assistenza alla guida, telematica e interfaccia con il guidatore. Coordinatore di numerosi progetti a finanziamento Europeo. Nel 2003 coordina per Fiat il progetto regionale Torino Wireless. Nel 2012 assume l’incarico di direttore della sicurezza presso l’ACEA, l’associazione Europea dei costruttori di veicoli, a Bruxelles. Rientrato in Fiat Chrysler Automotive nel 2017, lascia l’azienda nel novembre del 2017, per avviare una attività in proprio di consulenza industriale.