Gestione del rischio catastrofale: i modelli di successo in Europa

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Environment


Esplorazione dei sistemi pubblico-privati di Francia, Spagna e Belgio nella gestione del rischio. Meccanismi di compensazione, obbligatorietà, e lezioni da cui l’Italia può trarre spunto.

In un’Europa flagellata dalle catastrofi climatiche e naturali i singoli Paesi si muovono in ordine sparso nella gestione di questo rischio che colpisce senza preavviso e sempre più duramente. A dircelo sono i dati: secondo il Parlamento europeo nessun angolo del Vecchio Continente può dirsi al sicuro perché, come ha ribadito l’Agenzia europea dell’ambiente l’Europa (Aea), è l’area geografica che si riscalda più velocemente e si prevede che le temperature continueranno a salire ulteriormente. Il risultato? Un mix distruttivo di siccità e di alluvioni che oltre ai danni materiali, provoca una battuta d’arresto delle attività produttive e delle catene di distribuzione per periodi anche piuttosto lunghi.

La siccità del 2022 e del 2023 ha sconvolto l’Europa meridionale con incendi boschivi che hanno devastato 500.000 ettari di terreno fra Grecia, Spagna, Portogallo e Italia. L’altra faccia della medaglia sono le inondazioni, anche queste particolarmente distruttive: le alluvioni del 2021 in Germania e Belgio, sempre secondo l’Aea, hanno causato danni per 44 miliardi di euro e negli ultimi 30 anni le piogge intense hanno mandato in fumo qualcosa come 170 miliardi oltre ad aver provocato 3.000 morti.

Italia sconta gap assicurativo

In questo scenario i Paesi europei stanno reagendo cercando in primo luogo di proteggere il tessuto produttivo con apposite coperture. Ultima in ordine di tempo è arrivata anche l’Italia che ha previsto con la Legge di Bilancio 2024 l’obbligo in carico a tutte le imprese (tranne quelle agricole) di dotarsi di una polizza contro i danni provocati dalle catastrofi naturali (terremoti, alluvioni, frane, esondazioni e inondazioni). Una riforma molto attesa in considerazione del fatto che il nostro Paese, secondo il Climate Risk Index 2025 di Germanwatch, è al primo posto in Europa per danni causati da eventi climatici estremi negli ultimi trent’anni.

Tre esempi da seguire

Ci sono Paesi, però, che si sono mossi in largo anticipo su questo fronte prevedendo coperture assicurative ad hoc non solo per le imprese: parliamo di Francia, Spagna e Belgio. Vediamone le caratteristiche.

Prevenzione tranpsalpina

In Francia la polizza catastrofale è semi obbligatoria, accessoria alla polizza incendio e copre danni provocati da alluvioni, terremoti, eruzioni vulcaniche, tsunami, spostamento dei ghiacciai. I beni assicurabilisono:

  • immobili e loro contenuto
  • locali commerciali/ industriali
  • veicoli terrestri

La polizza: il premio è flated e ammonta al 12% del relativo premio incendio (per i veicoli terrestri al 6%) con una franchigia assoluta applicata agli immobili è di 380€. Se nei precedenti 5 anni ci sono state n dichiarazioni di catastrofi naturali, alla franchigia viene applicato un fattore moltiplicativo pari a n-1.

Lo Stato: la Francia si distingue per una forte cooperazione fra pubblico e privato con lo Stato che interviene come riassicuratore di ultima istanza tramite una società di natura pubblicata denominata CCR (Caisse Centrale de Reinsurance).

Le assicurazioni: operano singolarmente e coprono ogni aspetto dell’attività assicurativa. Dal 1997 le Compagnie possono rifiutare la copertura di beni situati in zone ad alto rischio nel caso gli insediamenti risalgono ad epoca successiva l’approvazione dei “Piani di prevenzione del rischio naturale” (PPR) introdotti nel 1995 con la legge Barnier, considerata molto importante per incentivare una corretta cultura della protezione e della prevenzione.

Statalismo iberico

Anche la Spagna vanta una lunga tradizione nella protezione dai danni catastrofali. Si pensi che grazie a una percentuale di copertura di oltre il 75% i primi rimborsi in seguito ai danni provocati dall’alluvione di Valencia sono arrivati in tempi record: appena 8 giorni. Anche qui, come in Francia, il modello assicurativo è semi obbligatorio e prevede coperture in caso di alluvioni, terremoti, eruzioni vulcaniche, tsunami, caduta di corpi siderali, terrorismo. I beni assicurabilisono:

  • immobili e loro contenuto
  •  locali commerciali/ industriali
  •  veicoli terrestri

La polizza: il tasso di premio è flat e ammonta allo 0,09 per mille della somma assicurata per le abitazioni ed il loro contenuto; allo 0,14 per mille della somma assicurata per gli uffici; allo 0,18 per mille della somma assicurata per i negozi ed i magazzini; allo 0,25 per mille della somma assicurata i rischi industriali; allo 0,34-1,95 per mille della somma assicurata per le strutture pubbliche; a 5,41 euro per ogni veicolo privato.

Lo Stato: il flusso dei premi incassati per fornire la garanzia finanzia le casse del Consorciode Compensacion de Suguros, ente statale con proprio stato giuridico. Inoltre, lo Stato ricopre il ruolo di riassicuratore di ultima istanza in caso di insufficienza dei mezzi finanziari del consorzio.

Le assicurazioni: le compagnie di assicurazioni si occupano soltanto della sottoscrizione dei contratti e della gestione e liquidazione dei sinistri a fronte di una commissione fissa del 5% dei premi incassati.

Belgio, stretta alleanza pubblico-privato

Il Belgio, con parte della Germania, è stato colpito da un’alluvione nell’estate del 2021 che ha provocato 23 vittime e danni per miliardi di euro. Il Paese vanta un alto tasso di copertura assicurativa contro le catastrofi naturali grazie al suo modello assicurativo semi obbligatorio che prevede polizze per alluvioni, terremoti, frane, straripamento o blocco dei sistemi di drenaggio pubblici. Anche in questo caso i beni assicurabili sono:

  • immobili e loro contenuto
  • locali commerciali/industriali
  •  veicoli terrestri
  • strutture pubbliche.

La polizza: il premio è proporzionale al rischio e la franchigia assoluta non può essere superiore a 1.114euro.

Lo Stato: il National Calamities Fund (di natura pubblica) interviene per le perdite eccedenti i limiti di indennizzo per evento di ciascuna compagnia di assicurazioni entro un tetto di 280 milioni di euro (solo per il terremoto la soglia sale a 700 milioni di euro). I risarcimenti agli assicurati sono ridotti proporzionalmente fino a rientrare nelle soglie di indennizzo prestabilite. Esistono requisiti minimi per attivare l’intervento del Fondo: l’evento deve essere di carattere catastrofale, i danni diretti alle proprietà private devono ammontare almeno a 1,2 milioni di euro ed il danno medio per proprietà deve superare i 5 mila euro.

Le assicurazioni: operano singolarmente e coprono ogni aspetto dell’attività assicurativa. Gli assicuratori partecipano alla Caisse de Compensation per diversificare il rischio.

Italia la più esposta: serve un cambio di passo

L’Italia, insieme alla Grecia, si trova a fronteggiare il più alto divario di copertura assicurativa e la più alta esposizione ai rischi, rispetto alla scarsa propensione assicurativa. Il Paese è al settimo posto nell’OCSE per i premi del ramo vita, al 4,9% del PIL, ma solo venticinquesimo nel ramo danni con l’1,9% del PIL, contro una media di Francia al 4,6%, Germania al 3,9%, Spagna e UK al 2,9%. Serve quindi una svolta e le Compagnie devono fare la propria parte. Unipol, per esempio, offre una copertura specifica come Unipol Protezione Impresa e l’obbligo di sottoscrizione previsto dalla Legge di Bilancio 2024 rappresenta un concreto passo in avanti al quale deve seguire, però, una chiara consapevolezza e una matura cultura del rischio, soprattutto da parte delle imprese ma anche dei singoli cittadini con proprietà residenziali: secondo il Censis il 70,8% delle famiglie italiane possiede la casa in cui vive.

Fonti principali:

  • Parlamento europeo/Agenzia europea dell’ambiente l’Europa (Aea)- European Climate Risk Assessment, gennaio 2024

  • Ania-Schede di confronto fra modelli cat nat

  • Germanwatch-Climate Risk Index 2025, febbraio 2025

  • Ivass-Relazione annuale 2024 su dati Ocse, giugno 2024

  • Censis-1° Rapporto Federproprietà-Censis «Gli italiani e la casa», dicembre 2022

Crediti foto: Frederic Koberl/Unsplash

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