Vivremo in città costruite nel deserto?
Risponde l’Intelligenza Artificiale Sì, è plausibile che nei prossimi decenni emergeranno nuovi insediamenti urbani in aree desertiche, non necessariamente per sostituire le ci
Nasce Hydrogen Valley Venezia, simbolo di rinascita sostenibile della città che punta a trasformare Porto Marghera in un polo tecnologico.
In un periodo dell’anno in cui la città si illumina di magia, Venezia sceglie di guardare oltre la sua bellezza intramontabile e puntare sul futuro. Venezia e la sua laguna formano un ecosistema unico, dove ambiente e storia si intrecciano in modo indissolubile. Tuttavia, l’equilibrio fragile di questo territorio è minacciato da forme di inquinamento ambientale e antropico che ne mettono a rischio la sopravvivenza.
Nel settembre 2025 è stato firmato un Accordo di Programma quinquennale per la tutela di Venezia: un impegno condiviso dalle istituzioni per conciliare sviluppo economico e sostenibilità ambientale.
In questo contesto nasce la Hydrogen Valley Venezia, un progetto ambizioso che punta a trasformare Porto Marghera in un polo tecnologico e sostenibile, restituendo alla città un ruolo produttivo strategico e innovativo.
A spiegarci gli obiettivi del progetto è Andrea Razzini, direttore generale del Gruppo Veritas, azienda veneziana che gestisce servizi ambientali e di pubblica utilità nel Veneto.
L’iniziativa mette al centro la decarbonizzazione come leva per una rinascita sostenibile del territorio. L’obiettivo è produrre idrogeno verde utilizzando energia solare generata da impianti fotovoltaici installati su strutture esistenti, destinato a:
La Hydrogen Valley Venezia nasce dalla sinergia tra Gruppo Veritas, Sapio (specialista nella produzione di idrogeno) ed Eco+Eco, società del gruppo attiva nel fotovoltaico.
Il progetto ha un finanziamento complessivo di 17 milioni di euro, di cui:
I fondi provengono principalmente dal PNRR, con il sostegno della Regione Veneto.
Le tappe principali.
L’idrogeno verde potrà sostituire anche il biometano, contribuendo a una riduzione ancora più incisiva delle emissioni di CO₂. Grazie ai due parchi fotovoltaici da 2 MW/h realizzati da Eco+Eco, sarà possibile produrre energia pulita da destinare alla mobilità urbana e alla logistica.
Il Gruppo Veritas sperimenterà inoltre l’uso dell’idrogeno nella propria flotta, miscelandolo con biometano per ridurre ulteriormente l’impatto ambientale delle attività di raccolta rifiuti. Un passo concreto verso un’economia a basse emissioni e circolare, in grado di restituire valore ambientale e produttivo al territorio.
La Hydrogen Valley Venezia è più di un impianto: è un laboratorio di innovazione. Le sue applicazioni potranno estendersi alla cantieristica navale, alla mobilità a idrogeno, e alla logistica sostenibile. La vicinanza al corridoio TEN-T E70 apre la strada alla creazione di una stazione di rifornimento per mezzi pesanti e turistici a idrogeno, trasformando Venezia in un punto strategico della mobilità green nel Mediterraneo.
Il progetto sorge in un’area industriale oggi inutilizzata, seguendo una logica di recupero e rifunzionalizzazione.
L’obiettivo è chiaro: valorizzare strutture esistenti, creare occupazione e promuovere un modello di economia circolare che unisce ricerca, impresa e territorio. Porto Marghera, simbolo della storia industriale veneziana, rinasce così come hub dell’energia pulita, in cui sostenibilità e innovazione diventano motore di crescita e tutela ambientale.
La Hydrogen Valley Venezia rappresenta una visione concreta di futuro: un’alleanza tra pubblico e privato per costruire una Venezia più verde, resiliente e sostenibile. Un progetto che dimostra come la transizione ecologica non sia solo una sfida, ma una straordinaria opportunità di rigenerazione urbana, economica e culturale.