Violenza sulle donne: vincere si può

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Violenza sulle donne: vincere si può

Fare rete, coinvolgendo la scuola, le famiglie, le aziende, la società civile, con il supporto delle istituzioni è il modo che Gruppo Unipol ha scelto. Al via “Non ballo da Sola”, presso Cubo Unipol.

Fare rete, coinvolgendo la scuola, le famiglie, le aziende, la società civile, con il supporto delle istituzioni è il modo che Gruppo Unipol ha scelto. Al via “Non ballo da Sola”, presso Cubo Unipol.

L’abuso fisico e sessuale è un problema che colpisce oltre il 35% delle donne in tutto il mondo e, cosa ben più grave, è che nel 30% dei casi è un partner intimo ad infliggere la violenza. I dati sono contenuti nel Rapporto OMS Valutazione globale e regionale della violenza contro le donne secondo cui la violenza contro le donne rappresenta “un problema di salute di proporzioni globali enormi”. 

I numeri in Italia dicono che la violenza sulle donne è in crescita costante e la convivenza forzata a causa del COVID-19 ha acuito gli episodi di violenza domestica: secondo i dati Istat, da marzo a giugno 2020 il numero di richieste di aiuto per sé o per gli altri, arrivate al numero verde 1522 per la violenza e lo stalking sono raddoppiate rispetto allo stesso periodo 2019 (+ 119%). L’incremento, precisa tuttavia l’Istituto, non è attribuibile necessariamente a maggiore violenza ma alle campagne di sensibilizzazione che hanno fatto sentire le donne meno sole.

livello europeo l’Italia non è un esempio di buone prassi in tema di violenza sulle donne. Il Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa ha bocciato ben due volte il nostro Paese perché responsabile di ostacolare l’accesso alla giustizia alle donne vittime di violenza. L’ultima bocciatura è arrivata a ottobre 2020 e, in seguito a questa decisione, l’Italia è sotto vigilanza rafforzata e dovrà fornire, entro il 31 marzo 2021, le informazioni sulle misure adottate per garantire un’adeguata ed efficace valutazione del rischio che corrono le donne che denunciano violenza e dimostrare la concreta applicazione delle leggi. Ma non c’è solo questo: l’Italia è stata anche sollecitata a fare di più per la prevenzione della violenza e per garantire la presenza dei Centri antiviolenza e delle risorse a loro disposizione.

Molto si deve fare e anche le aziende possono fare la loro parte, come attori che formano e influenzano le coscienze, consapevoli del ruolo che possono avere nel raggiungimento del goal numero 5 dell’Agenda ONU 2030 sulla parità di genere, per raggiungere il quale la non violenza in base al genere è un prerequisito indispensabile.
Il Gruppo Unipol, come per altri goal dell’Agenda ONU, si fa parte attiva e promuove iniziative e progetti di sensibilizzazione e cultura dentro e fuori il proprio perimetro aziendale, con il supporto della Commissione Pari Opportunità.

  • Verso la collettività, Gruppo Unipol ha sostenuto la sponsorizzazione di uno spot televisivo contro la violenza di genere, supportato progetti a favore dell’associazione Uomini Maltrattanti, devoluto  una quota della raccolta polizze sottoscritte il 25 novembre ad associazioni contro la violenza e promosso e l’iniziativa “Mai in silenzio” che ha mosso i suoi passi anche all’interno delle scuole.
  • Verso l’interno, Gruppo Unipol ha contribuito a redigere e distribuito a tutta la popolazione aziendale il “Quaderno Exit – Uscite di sicurezza dalla violenza“, nato da una iniziativa di Camst, sviluppato in collaborazione con l’Associazione D.I.RE – Donne in rete contro la violenza, quale guida per il riconoscimento e contrasto di questo fenomeno.
  • Nel 2019 il Gruppo è entrato poi a far parte del network Fondazione Libellula, che ha nella propria mission la promozione di iniziative di formazione e strumenti all’interno delle aziende per prevenire e gestire la violenza. Con Fondazione Libellula, Gruppo Unipol ha avviato, per esempio, webinar dedicati ai genitori di figli adolescenti sul tema dell’odio in rete e inaugurato panchine rosse in luoghi pubblici per tener deste le coscienze.


Da un paio di anni inoltre, in occasione del 25 novembre, Gruppo Unipol realizza la rassegna “Non ballo da Sola“, presso Cubo il Museo d’impresa del Gruppo a Bologna, occasione di confronto aperta alla società civile. Nel 2019 con un convegno dedicato al mondo delle aziende per un confronto sulle best practice a contrasto di questo fenomeno e per la promozione di politiche aziendali attive. Il 21 novembre 2020 il convegno è stato dedicato, invece, al mondo della Scuola quale attore chiave nell’educazione di bambine e bambini, ragazze e ragazzi al rispetto delle differenze, per una crescita scevra da stereotipi. Perché la mancanza di interventi che possano contrastare la formazione di queste architetture culturali nella loro peggiore espressione si traduce in episodi di violenza di genere.
Fare rete, coinvolgendo la scuola, le famiglie, le aziende, la società civile, con il supporto delle istituzioni è il modo che Gruppo Unipol ha scelto per contribuire a debellare questo ignobile fenomeno.

Siamo state amate e odiate,
adorate e rinnegate,
baciate e uccise,
solo perché donne.
(Alda Merini)

Psicologa del Lavoro e delle Organizzazioni, ha lavorato in ambito Risorse Umane presso diverse multinazionali, con ruoli di responsabilità in Selezione, Formazione e Sviluppo e successivamente in Gestione del Personale, seguendo progetti sia a livello europeo che globale. Responsabile del Welfare aziendale per il Gruppo Unipol crede fortemente che il Welfare possa contribuire a rendere la vita, allo stesso tempo, più leggera e più profonda, per le persone e per le loro famiglie, per l'azienda e la comunità e che possa liberare e rigenerare energie, valorizzare le capacità, facilitare gli ambiti di vita e dare linfa nuova.