Bullismo e cyberbullismo: dal dolore alla rinascita

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Bullismo e cyberbullismo: dal dolore alla rinascita

Secondo dati Unesco 2024 il fenomeno delle aggressioni fisiche è in aumento e uno studente su tre le ha subìte nell’ultimo anno. Il tema è stato affrontato nell’ultima puntata del progetto INKlusion. Abbiamo raccontato la storia di Flavia Rizza, vittima di atti persecutori, attivista e testimonial della Polizia di Stato.

Venerdì 7 febbraio si è celebrata la giornata nazionale contro il bullismo e il cyber bullismo: 3 minori su 4 (11-17 anni) hanno vissuto, personalmente o come testimoni, esperienze legate all’uso scorretto o inconsapevole del web e a livello mondiale i dati Unesco 2024 indicano che 1 studente su 3 ha subito aggressioni fisiche nell’ultimo anno. In occasione di questa giornata, è stata ospite di INKlusion, il Percorso per le Competenze Trasversali e l’Orientamento (#PCTO) del Gruppo Unipol, Flavia Rizza, vittima di atti persecutori, attivista e testimonial della Polizia di Stato.
La puntata è stata seguita, in diretta streaming sul canale educazionedigitale.it, da oltre 5.550 tra alunni della scuola secondaria e dai loro insegnanti e ha registrato circa 400 visualizzazioni su YouTube: grandi numeri che dimostrano come il tema sia particolarmente sentito dai ragazzi e dalle ragazze. La scuola è un osservatorio unico per dare un nome a forme di malessere come questa.
Flavia ha raccontato come è riuscita a trasformare il dolore in una storia di successo perché, come scrive Khalil Gibran: «Siamo tutti guerrieri nella battaglia della Vita, ma alcuni conducono, altri seguono». Flavia ha deciso di condurre, reagendo!

Flavia, raccontaci di te

Ho 26 anni e vivo a Roma, ho studiato recitazione, ho un diploma come attrice e regista. La mia passione più grande è il teatro. Incontro i ragazzi nelle scuole.

Quali atti hai subìto e come hai reagito?

Ho subìto di tutto, fin dalla scuola elementare: mi hanno picchiato, hanno rubato le mie cose personali, hanno messo in rete le mie immagini. Alle scuole medie la situazione è diventata insostenibile. Ne ho parlato con la mia famiglia perché mi hanno sempre insegnato che un dolore condiviso fa meno male di un dolore sopportato da sola.

Ci puoi aiutare a capire quale è la differenza tra scherzo e atto di bullismo?

Lo scherzo ha alla base una confidenza tra le persone coinvolte che nel bullismo non c’è. Nel bullismo c’è l’intenzione di voler far male alla vittima, reiterando nel tempo comportamenti violenti.

Proviamo a dare, allora, una definizione di bullismo

Il bullismo è una forma di violenza verbale, fisica e psicologica ripetuta nel tempo e perpetuata in modo intenzionale da una o più persone (“bulli”) nei confronti di un’altra (“vittima”), al fine di prevaricare e arrecare un danno.

Gli attori coinvolti negli atti di bullismo: bullo, vittima e spettatore. Come funziona?

Il bullo di solito ha un modello educativo violento, bassa autostima, scarsa empatia, difficile autocontrollo, scarso senso di responsabilità.
La vittima è la persona che subisce gli atti.
Lo spettatore è la persona che assiste con indifferenza e non interviene. È complice e, come diceva Martin Luther King: «Ciò che mi spaventa non è la violenza dei cattivi; è l’indifferenza dei buoni».

Flavia, la tua visibilità è cresciuta grazie anche alla collaborazione con Polizia Postale. Come sei diventata loro testimonial?

Ad aprile 2015 c’è stato un incontro tra le scuole del territorio di Roma e la Polizia Postale: durante l’incontro è stata raccontata la storia di Andrea Spezzacatena, il ragazzo dai pantaloni rosa. La sua storia mi ha ricordato la mia, gli stessi atti di bullismo e cyberbullismo subiti. Ho, quindi, deciso di espormi, rendendo nota la mia esperienza, scrivendo direttamente alla Polizia Postale che, quindi, ha contattato la mia famiglia e ha voluto sapere da me quali fossero gli atti subìti. Sono diventata così loro testimonial.

Come è intervenuto il legislatore per contrastare questi fenomeni?

Nel 2017 è stata emanata la legge n. 17 Disposizioni a tutela dei minori per la prevenzione ed il contrasto del fenomeno del cyberbullismo per tutelare il diritto delle nuove generazioni di navigare in rete in modo sicuro, positivo e libero. La legge si caratterizza per l’impiego di strumenti preventivi di carattere educativo. Nel 2024 è stata emanata la legge n. 70 Disposizioni e delega al Governo in materia di prevenzione e contrasto del bullismo e del cyberbullismo, che estende le disposizioni della 71/17 anche ai fenomeni del bullismo, con la finalità di prevenire e contrastare entrambe le azioni considerate oggetto del reato tra cui, a titolo esemplificativo, ricordiamo:

  • Ingiuria
  • Diffamazione
  • Calunnia
  • Furto d’identità
  • Molestia
  • Atti di violenza verbale e fisica

Flavia, oggi che rapporto hai con i social?

Li utilizzo in modo positivo, cerco di mostrare che la perfezione non esiste, divulgando il concetto di normalità.

Avendo subìto atti di bullismo e cyberbullismo, che consigli possiamo dare a chi ci ascolta?

Ho una grandissima e profonda fiducia negli adulti; il primo consiglio che mi sento di dare è chiedere aiuto: ai genitori, ai professori, agli amici, ad un allenatore. Un altro consiglio è rifugiarsi in qualcosa che ci fa star bene (lettura, teatro, musica) e non isolarsi perché noi non siamo sbagliati, siamo tutti diversi e unici. La diversità è accrescimento. Ricordiamo che per chiedere aiuto si può contattare il numero verde 114 attivo 24 ore su 24, 7 giorni su 7 e che come diceva Eleanor Roosevelt: «Nessuno può farti sentire inferiore senza il tuo consenso».

Sono una donna curiosa, di cuore e sincera. Il mio essere eclettico mi ha spinto a viaggiare tanto, a fare cammini e a fotografare. Credo nella potenza delle connessioni, pur non essendo una social addicted. Nella vita personale e professionale cerco sempre di guardare oltre, come le giraffe, che da anni colleziono. Dopo una laurea in Economia in Bocconi e vari corsi e master post laurea in psicologia, abbraccio la famiglia HR di grandi Aziende. Una famiglia in cui credo e in cui c’è molto da fare, soprattutto nel mondo odierno ricco di stimoli e di generazioni. Da manager HR accetto la sfida di creare la nuova struttura di Diversity, Equity and Inclusion del Gruppo Unipol, che include le iniziative di welfare. Un modo per rimanere connessa alle persone e provare a soddisfare qualche loro bisogno.