Sei consigli per difenderci dalla plastica
La plastica è presente nella nostra vita quotidiana da oltre settant’anni ed è così fondamentale che la diamo per scontata senza renderci conto della sua pervasività. Secondo
Marisa ha compiuto ieri 82 anni e oggi è un po’ preoccupata. Troppi dolci e qualche bicchiere di troppo per la sua festa in famiglia, cose che con il suo diabete non può certo permettersi e questo pomeriggio dovrà sostenere una visita medica importante. Chissà cosa le dirà il medico via webcam! Attraverso una app del suo smartphone, dalla poltrona della sua casa in campagna, infatti, Marisa si collegherà in video con lo studio del dottore giù in città e con lui analizzerà i dati dei device digitali, ascoltando poi con trepidazione il suo parere.
Marisa è uno dei 14 milioni di italiani over 65, figlia di un paese sempre più longevo in cui secondo l’Istat nel 2040 il 39,4 % sarà anziano. Il belpaese si scopre ogni anno con qualche ruga in più, tanto da non poter più sottovalutare l’obiettivo della Giornata Internazionale delle Persone Anziane dell’ONU di quest’anno: quello dell’uguaglianza tra le persone di diversa età.
Lungo lo stivale si vive sempre più a lungo, ma il prezzo di tutto questo è salato. Secondo il Ministero dell’Economia, infatti, nel 2017 sono stati spesi in sanità 114,1 miliardi di Euro, con un disavanzo in crescita a 1,1 miliardi. Nello stesso anno le famiglie hanno speso in sanità oltre 30 miliardi. Tanto, forse troppo. E se sempre più italiani facessero come la signora Marisa adottando la telemedicina?
La telemedicina (e-health in inglese) prevede l’uso delle tecnologie per diagnosi e terapie mediche a distanza. Già nel 2012 uno studio dell’Ente di Assistenza e Previdenza dei medici (E.N.P.A.M.) stimava in 3 miliardi di euro il risparmio annuo ottenuto grazie a sensori, app, dispositivi medici digitali, dati in cloud, visite in web cam e telenursing.
La lucana MedEA è una giovane startup, premiata nel 2016 allo SMAU di Milano e la sua storia è quella di un’idea, nata da un “cervello” di ritorno nel nostro sud. “Mi occupavo di ecografia cardiovascolare in Inghilterra – ha raccontato a Changes Vincenzo Telesca, amministratore delegato di MedEA – Lì avevo notato come spesso il luogo fisico dell’ospedale o della stanza del medico rappresentasse un limite, giacché il dato, grazie alla rete, è ormai trasferibile. Ho deciso, quindi, di tornare nella mia Potenza, per sviluppare strumentazioni telemediche in un territorio periferico come quello lucano lontano dai grandi centri sanitari”.
MedEA è anche attiva nella sperimentazione della rete 5G attraverso lo sviluppo del tele-consulto e delle tele-visite a distanza e con TIM sta applicando alla telemedicina la realtà aumentata, utilizzando visori con cui degli operatori visitano i pazienti con la supervisione di un medico in remoto.
«L’obiettivo è quello di creare una clinica digitale – ha sottolineato Telesca – attiva nella cardiologia, nell’oculistica, nella pneumologia e nello studio del sonno. In dermatologia, con l’utilizzo dell’intelligenza artificiale, identifichiamo nei e cisti e li confrontiamo in tempo reale con un database di oltre 30 mila immagini, indicando poi percentuali di possibili patologie».
«Tutti i nostri sistemi – puntualizza sempre il fondatore di MedEA – sono facilmente utilizzabili dai pazienti anche anziani, ma non sono auto-interpretabili: i dati sono inviati ad uno specialista in centrale che poi li analizza e tramuta in una diagnosi».
In Europa, inoltre, il 90% degli over 65 vive a casa e il 30% di loro è solo. Per questo la tecnologia digitale ha messo al servizio delle famiglie (spesso lontane) strumentazioni per il loro controllo a distanza. Alcuni device, per esempio, dialogano con la strumentazione in dotazione all’anziano e contattano numeri di emergenza, monitorano l’ambiente domestico oppure segnalano l’alterazione dei ritmi di alimentazione, dell’igiene personale o del rapporto sonno-veglia dell’anziano monitorato.
Dall’analisi dei big data può arrivare un grande apporto allo studio delle malattie croniche, che riguardano 8 anziani italiani su 10. Una grande mole di dati, prodotti dall’utilizzo di strumentazioni digitali, supportano la prevenzione e la diagnosi di patologie cardiovascolari, tumori, diabete o malattie osteoarticolari.
L’Osservatorio italiano ARNO di Cineca, Consorzio del MIUR e delle Università Italiane è stato selezionato dalla Commissione Europea come uno dei 20 esempi di uso di Big Data in sanità.
«Arno è un Osservatorio di Big Data per la tracciabilità dei pazienti nei percorsi assistenziali e il monitoraggio delle terapie per le prestazioni sanitarie integrate», ha dichiarato a Changes David Vannozzi, direttore generale di Cineca.
Il database storico di ARNO supera i 2,5 Tera Bytes di dati, con oltre 2,6 miliardi di ricette memorizzate. «L’utilizzo di una piattaforma per i Big Data aumenta l’efficacia e la qualità dei percorsi di cura – sottolinea sempre David Vannozzi – Monitorando l’intera popolazione e il singolo individuo, con interventi personalizzati miglioriamo la prevenzione delle malattie a livello territoriale, identificando precocemente i fattori di rischio».
Migliore prevenzione e minori costi diretti a carico del Sistema Sanitario Nazionale. Ma i benefici della telemedicina comprendono anche i cosiddetti costi indiretti, che impattano sulla qualità della vita del paziente anziano. La medicina digitale garantisce, infatti, un monitoraggio a distanza del paziente che, come succedeva con la nostra signora Marisa, riceve video-consulti senza spostarsi da casa, evitando così trasferimenti lunghi, costosi e disagianti. Cure meno care e più agevoli, un passo in avanti per una sanità davvero per tutti.
L’assistenza domiciliare è una delle risposte più efficaci ai bisogni assistenziali delle persone anziane con malattie croniche (quali ipertensione, diabete, BPCO cronica) e in generale di tutti i pazienti in condizioni di fragilità per i quali l’allontanamento dall’abituale contesto di vita può aggravare la condizione e destabilizzare l’equilibrio sia fisico sia psicologico. In questo ambito le tecnologie della sanità digitale (e-Health) possono risultare una grande risorsa: la grande diffusione dei dispositivi mobile ed il crescente sviluppo di sensori indossabili rappresentano dei fattori di grandi potenzialità per supportare l’implementazione di nuovi modelli di assistenza focalizzati sulla prevenzione e sulla qualità della vita e su l’empowerment dei cittadini/pazienti.
Per questo UniSalute, Compagnia del Gruppo Unipol e prima assicurazione sanitaria per numero di clienti gestiti, ha messo a punto un nuovo servizio per garantire il monitoraggio al domicilio di alcune patologie croniche: Monitor Salute.
Monitor Salute garantisce il monitoraggio a domicilio di: diabete, ipertensione e BCPO (Broncopneumopatia Cronica Ostruttiva) attraverso appositi devices che rilevano i parametri e li trasmettono in tempo reale alla Centrale Operativa di UniSalute dove medici e infermieri specializzati li monitorano costantemente.
Il servizio è disponibile per gli assicurati UniSalute: dopo aver compilato un questionario online, chi presenta queste patologie croniche riceve gratuitamente a domicilio gli apparecchi per monitorare in modo semplice e continuativo il proprio stato di salute. Il team UniSalute interviene con rapidità laddove si presentino degli alert clinici e contatta periodicamente il paziente per offrire suggerimenti e raccomandazioni sul proprio stato di salute informando il medico curante.
Gli assistiti vengono supportati nell’aderenza ad un piano di monitoraggio che prevede:
In particolare, il servizio prevede:
Qualora vengano rilevati valori alterati, medici e infermieri prendono visione dei valori e contattano il cliente per chiedere come sta, far ripetere la misura e fornire alcuni consigli. Nel caso in cui persistano valori alterati nel tempo, il cliente viene inviato a rivolgersi al suo medico curante o al suo specialista di riferimento. Non sono previste prescrizioni farmacologiche telefoniche.
Il servizio Monitor Salute di UniSalute si propone di:
In questi anni UniSalute oltre 10.000 pazienti sono stati sottoposti alla valutazione di ingaggio e la Compagnia ha potuto intervenire su diversi casi di assistiti che richiedevano una presa in carico particolarmente urgente, indirizzandoli alle strutture di emergenza competenti. In generale si è notato che il vantaggio per il paziente è quello del miglioramento nella gestione della patologia grazie ad una maggiore aderenza al proprio piano di cura e ad una migliore consapevolezza del proprio stato di salute.
I principali benefici del servizio Monitor Salute si possono così riassumere: