Auto: la potenza dell’elettrico
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La Ferrari F40, arrivata sul mercato nel 1989 aveva un motore di tre litri con una potenza di 478 Cavalli Vapore (CV) e una coppia massima di 578 Newton metri (Nm). Il motore termi
Ogni anno in Italia entrano in circolo 22 kg di apparecchiature elettriche ed elettroniche (Aee) domestiche per abitante. I rifiuti spesso finiscono nell’ambiente perché non si fa uso del RAEE.
Sono su cartelloni stradali, in spot radiofonici e televisivi e ai più attenti non saranno di certo sfuggite: sono diverse le campagne di informazione e comunicazione sul corretto conferimento di piccoli e grandi dispositivi elettronici che transitano all’interno delle nostre case. Diversi influencer hanno poi diffuso molti messaggi e video su questo argomento. Qual è la ragione di tanto interesse? Nonostante le direttive europee e le normative nazionali, l’Italia è ancora lontana dal raggiungere gli obiettivi di raccolta differenziata previsti. Comprendere cos’è un RAEE, come e dove smaltirlo correttamente è fondamentale per promuove il cambiamento.
La categoria dei rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche – comunemente detti RAEE – comprende tutti quei dispositivi il cui funzionamento necessita di corrente elettrica o di campi elettromagnetici. Si tratta, in sostanza, di un eterogeneo gruppo di prodotti che spazia dai grandi elettrodomestici come frigoriferi e lavatrici, ai piccoli come telefoni cellulari e tostapane fino ai rifiuti informatici, ai dispositivi di intrattenimento elettronico e perfino giocattoli a batterie o sigarette elettroniche usa e getta che, per esempio, il Belgio ha recentemente vietato.
Se gli italiani sono molto bravi nella raccolta differenziata di alcuni materiali, in testa l’alluminio e il vetro, sui RAEE evidentemente abbiamo molto da migliorare. Annualmente, in Italia, vengono messi in circolo 22 kg di apparecchiature elettriche ed elettroniche (Aee) domestiche per abitante. Basta rifletterci un attimo: dai grandi elettrodomestici ai piccoli dispositivi, sono davvero tanti gli apparecchi che acquistiamo anche per sostituirne altri non più funzionanti o comunque vetusti. L’obiettivo di raccolta è il 65% dell’immesso pari a circa 14 kg. A che punto siamo? Purtroppo, a meno della metà, ovvero a circa 6 kg pro capite e questo risultato dipende anche dalle scarse conoscenze che in molti hanno sul corretto conferimento di questo genere di rifiuto.
La raccolta differenziata dei RAEE è vitale per due motivi principali. Il primo è proteggere l’ambiente dai materiali pericolosi contenuti in questi dispositivi: gettarli nella raccolta sbagliata o, peggio, abbandonarli per strada o nell’ambiente comporta la dispersione di sostanze potenzialmente inquinanti in aria, acqua e sui terreni.
Grazie al processo di riciclaggio dei RAEE è poi possibile recuperare materiali preziosi come, ad esempio, i metalli rari che sono cruciali per la produzione di molti dispositivi moderni come smartphone e computer. Per realizzare nuovi dispositivi è quindi essenziale rimettere in circolo i materiali già utilizzati per far funzionare le apparecchiature che vengono smaltite. È inoltre possibile recuperare altri materiali come ferro, alluminio, rame e plastica. Il riciclo aiuta a ridurre la quantità di rifiuti destinati alle discariche e diminuisce la necessità di estrarre nuove materie prime, contribuendo così alla sostenibilità ambientale.
Individuata la categoria di oggetti di cui stiamo parlando, è fondamentale chiarire una regola: i RAEE non possono essere smaltiti con i rifiuti domestici comuni. Se, a volte, i RAEE sono rivestiti esternamente da plastica e/o metallo, non vanno comunque mai conferiti in tale tipo di raccolta. Sono, infatti, apparecchiature che contengono sostanze pericolose come mercurio, piombo, cadmio e sostanze ignifughe e, quindi, il loro smaltimento insieme ai normali rifiuti di plastica e metallo potrebbe non solo contaminare questi flussi di riciclaggio, ma anche causare danni ambientali e rischi per la salute umana.
Per questo esistono specifici punti di raccolta che possono essere organizzati nei centri di riciclaggio comunali, nelle isole ecologiche o presso i rivenditori che vendono apparecchiature simili. Questi punti sono attrezzati per gestire e smaltire correttamente questi dispositivi secondo le normative vigenti.
Quando acquistiamo un nuovo apparecchio elettronico o un elettrodomestico, abbiamo diritto a consegnare gratuitamente il vecchio dispositivo al rivenditore a condizione che sia di tipo equivalente. Questo è noto come il principio “uno contro uno”. Non è una cortesia che viene concessa ai consumatori, ma costituisce il rispetto di un obbligo di legge. È fondamentale, al momento dell’acquisto, specificare al venditore che, alla consegna, dovrà essere recuperato il vecchio elettrodomestico fornendo eventuali dettagli utili (ad esempio le misure) che solitamente vengono comunque richiesti da chi si occuperà del ritiro e della consegna per il corretto smaltimento.
Quello dello scambio del “nuovo per il vecchio” non è l’unico caso in cui il negoziante può fornire un supporto nella corretta gestione dei RAEE: anche se non si acquista un nuovo dispositivo, è possibile comunque consegnare un RAEE in un negozio che ha una superficie di vendita di apparecchiature elettriche ed elettroniche superiore ai 400 metri quadrati, come nel caso dei megastore. Questi negozi sono obbligati per legge a ritirare gratuitamente i piccoli RAEE (con dimensioni massime di 25 cm) senza l’obbligo di acquisto da parte del consumatore. Sarà quindi possibile lasciare lo smartphone, il phon da viaggio, le cuffiette del cellulare, il telecomando della TV e via dicendo. Si parla in tal caso del principio “uno contro zero”.
Cosa succede se è necessario smaltire dispositivi meno grandi che non verranno sostituiti da nuovi esemplari? In questo caso è opportuno consultare, anche tramite i canali social, le aziende locali che si occupano della raccolta dei rifiuti. Solitamente la principale soluzione approntata al riguardo è rappresentata dai Centri di raccolta comunali (isole ecologiche, ecocentri, stazioni ecologiche) che sono punti fissi aperti in alcuni giorni e in fasce orarie indicate. Spesso, poi, i Comuni organizzano giornate di raccolta in piazze e slarghi dove è possibile portare i RAEE e altri rifiuti ingombranti da smaltire.
Alcune aziende locali offrono il ritiro direttamente per strada sotto casa. Basta informarsi presso i Comuni di residenza per sapere se e quando vengono organizzate queste iniziative. Con una gestione attenta, possiamo proteggere l’ambiente e recuperare risorse preziose. Spesso, infatti, nella scelta di un frigorifero o di uno smartphone, dedichiamo ore (o addirittura giorni) allo studio della migliore offerta. Possiamo spendere qualche minuto per capire come rimettere in circolo terre rare, metalli preziosi ed evitare quindi di inquinare la Terra che è l’unico Pianeta che abbiamo.