Perché facciamo quello che facciamo?

Society 3.0


Perché facciamo quello che facciamo?

Robert Sapolsky, celebre neuroscienziato e divulgatore, nel suo libro Behave: The Biology of Humans at Our Best and Worst, si pone questa domanda ambiziosa. E ci conduce in un viaggio affascinante tra biologia e cultura umana.

Robert Sapolsky, celebre neuroscienziato e divulgatore, nel suo libro Behave: The Biology of Humans at Our Best and Worst, si pone una domanda ambiziosa: perché facciamo quello che facciamo? Attraverso oltre 700 pagine di straordinaria densità, Sapolsky ci guida in un viaggio affascinante nel complesso intrico di biologia, comportamento e cultura umana.

Il punto di partenza è il cervello, dove ogni comportamento ha origine. Sapolsky affronta il tema con la precisione del ricercatore, spiegando come il sistema nervoso regoli le nostre azioni. Ci racconta, ad esempio, che il tempo è una variabile fondamentale per comprendere le nostre scelte: i neuroni che si attivano pochi millisecondi prima di un’azione raccontano una storia diversa rispetto a quelli che lavorano ore o addirittura anni prima. Ma la biologia non si ferma al cervello. Sapolsky esplora come il contesto sociale, le esperienze di vita e persino i geni interagiscano per plasmare chi siamo.
Uno degli aspetti più affascinanti del libro è il modo in cui l’autore riesce a sintetizzare concetti e discipline diverse, dal funzionamento delle sinapsi alla storia evolutiva, passando per l’antropologia e la sociologia. Il lettore viene condotto indietro nel tempo, fino alle origini della nostra specie, per capire come i meccanismi evolutivi abbiano plasmato comportamenti apparentemente universali, come la cooperazione o l’aggressività. Sapolsky affronta temi complessi con un’abile combinazione di rigore scientifico e narrazione accessibile, utilizzando esempi tratti dalla vita quotidiana, esperimenti scientifici e persino aneddoti personali.

Un tema centrale del libro è la critica al mito del libero arbitrio. Sapolsky sottolinea che le nostre decisioni non sono così libere come ci piace pensare: ogni scelta è influenzata da un insieme di fattori biologici, ambientali e culturali. Questa visione deterministica può sembrare scoraggiante, ma prima di guardare troppo nell’abisso, basta concentrarci sul fatto che l’autore ce la presenta come un invito a sviluppare empatia. Se comprendiamo, quindi, che il comportamento è il prodotto di molteplici influenze al di fuori del controllo individuale, possiamo abbandonare giudizi moralistici e abbracciare una visione più compassionevole verso gli altri.

Sapolsky non si limita a esplorare ciò che va storto nei nostri comportamenti, ma dedica ampio spazio a ciò che ci rende migliori. Racconta di come l’evoluzione abbia favorito l’altruismo e la capacità di cooperare, elementi che hanno permesso alla nostra specie di prosperare. Tuttavia, l’autore non è cieco davanti alle contraddizioni umane: la stessa biologia che ci rende capaci di sacrificio per il bene comune può anche alimentare conflitti e discriminazioni.

Ciò che rende Behave un libro straordinario è la capacità di Sapolsky di sfidare le nostre convinzioni. Per esempio, mette in discussione l’idea che il comportamento umano possa essere interamente spiegato con modelli semplicistici, come quelli che separano nettamente natura e cultura. Invece, il libro propone una visione profondamente interconnessa, in cui ogni livello di analisi – dalla biochimica alla psicologia sociale – contribuisce a spiegare chi siamo.
Non mancano, tuttavia, critiche al libro. Alcuni lettori potrebbero trovarlo eccessivamente prolisso o tecnico in alcune sezioni, specialmente quando l’autore si addentra nei dettagli neurobiologici. Inoltre, l’ampiezza degli argomenti trattati potrebbe lasciare qualcuno con la sensazione di non avere ricevuto risposte definitive. Ma forse è proprio questo il punto: Behave non è un manuale che offre soluzioni facili, ma un invito a riflettere sulla complessità della natura umana.

In definitiva, Behave è un’opera che combina scienza, filosofia e narrazione in un mix irresistibile. Sapolsky ci sfida a guardare dentro di noi con occhi nuovi, a comprendere che il bene e il male non sono categorie assolute, ma il risultato di un mosaico di fattori. Questo libro non è solo una lettura, ma un’esperienza intellettuale che arricchisce e stimola. Per chiunque sia interessato a capire meglio sé stesso e il mondo che lo circonda, Behave rappresenta una tappa obbligata.

​Laurea e PhD in Economia, si occupa di economia sperimentale, di qualità della vita e felicità. Collabora con diverse testate di divulgazione scientifica come lavoce.info, Gli Stati Generali, Infodatablog, Il Sole 24 Ore e ha una passione per la comunicazione scientifica in ambito economico. Responsabile scientifico del progetto AppyMeteo insieme ad Andrea Biancini, insegna economia sperimentale alla Scuola Enrico Mattei e collabora con diverse università. È​ iProf di Economia della felicità su Oilproject.​