Per la GenZ il Natale è nostalgia
Negli ultimi anni, TikTok si è trasformata in un vero e proprio archivio digitale di emozioni natalizie, fatto di video low-fi, musiche anni ‘90 e maglioni piuttosto brutti che
Dove c’è grande disponibilità di prodotti fisici o digitali, la scelta diventa più difficile. Se pensiamo agli anni della scarsità che fino a un secolo fa l’uomo ha attraversato, ci troviamo a vivere un paradosso.
Proviamo a ricordare l’immagine di un bambino di cinque anni tra le lacrime per una magra merenda e rivediamolo oggi, dubbioso ed indeciso, di fronte alla scelta fra un centinaio di possibilità, tra biscotti e brioche confezionate. Questa prima abbondanza, che si traduce in un’offerta infinita, è arrivata con la globalizzazione dei prodotti e delle merci, disponibili a tutti, in poco tempo, a lunghe distanze e prezzi accessibili grazie alle economie di scala.
L’immagine che meglio rappresenta questa evoluzione è proprio lo scaffale di ogni supermarket. Lungo, ben assortito, e con una differenziazione altissima tra i mille prodotti anche di una sola categoria. Un numero sempre più elevato di item, di tipologie e di loro variazioni caratteriali e quantitative, di prezzi, di misure e di qualità, e di operatori e marchi che li realizzano, ha così reso più difficile la nostra opzione quotidiana.
La seconda ondata di abbondanza rimanda la memoria a qualche decennio fa, ma si è concretizzata con il digitale da piattaforma, quello che oggi associamo all’eCommerce, oppure ai servizi in abbonamento in streaming. Gli esempi sono Netflix, oppure Amazon Prime Video o Music. Nel rapporto State of Play 2023 di Nielsen, che ne misura ogni anno l’audience, leggiamo infatti che l’offerta di contenuti disponibili è arrivata a 1,1 milioni di singoli programmi. Il sistema Gracenote, proprio di Nielsen, ha contato che i titoli disponibili sono aumentati in un paio di anni (2021-2023), passando da 1,9 milioni di titoli 2,7 milioni (in Germania, Usa, Messico, Canada).
Più che la globalizzazione o le precedenti economie di scala, qui la causa dell’abbondanza di possibilità è la potentissima capacità aggregativa del digitale, in grado di allargare a dismisura i dati-base (database) di ogni scelta.
Ora sommiamo le tre cause – economie di scala, globalizzazione ed aggregazione digitale – e ogni volta che dobbiamo scegliere ci troviamo davanti ad un muro della scelta che ci sembra invalicabile. E con quali conseguenze?
Proviamo ora a calare questi casi con l’incertezza attuale, ridotta appunto all’accadere di un’infinita possibilità di eventi, la cui gran parte è senza una nostra conoscenza o una capacità di previsione.
Cosa fare se siamo in tempi di abbondanza di scelta e di offerta, ma anche di incertezza e di dubbio? Facciamo un passo indietro. L’offerta e la scelta abbondanti a cui puntavamo cinquant’anni fa avevano un significato ben preciso: il senso di libertà di cui erano state private tutte le persone che avevano vissuto la povertà e la scarsità delle due guerre. È forse una coincidenza se il modello di acquisto da centro commerciale sia arrivato in Europa proprio dal paese che ha portato in Europa la libertà post-bellica? In ogni caso, l’abbondanza e l’offerta di oggi ha presupposti differenti, e vuol dimostrarci come la tecnologia ci possa consegnare, concretamente e nelle nostre mani, una infinita scelta individuale.
Di fronte abbiamo allora due possibilità.