Inverno demografico: cosa comporta

Il nostro Paese sta attraversando una trasformazione profonda e silenziosa: l’Italia invecchia, le culle si svuotano e il futuro appare sempre più incerto. Secondo l’ISTAT, ne
Economia di guerra, fine dell’Antropocene, vita fino a 100 anni: fare ipotesi estreme ed etichettare il futuro chiedendosi cosa accade è utile solo se ci porta a scelte decisive e comportamenti nuovi che ricadono sul presente.
La voglia di fare i conti con il futuro cresce e ci spinge sempre di più a fare ipotesi estreme e disegnare scenari sulle più dirompenti novità che nei prossimi anni possono cambiare definitivamente la nostra vita. Ma anche se ci aiuta a ragionare sul dopo e pensare a nuove soluzioni, quella del What if è una scienza inesatta e ci può allontanare dal vivere il presente, l’unico tempo in cui possiamo plasmare il domani senza consumarlo in anticipo.
Proprio in questi giorni ci stiamo passando molto vicino. È il futuro di un mondo non più piatto come quello preconizzato da Thomas L. Friedman, ma completamente diviso in due.
Da una parte potremo avere tutti i Paesi amici della Cina, invitati o persuasi a:
– consumare merce cinese;
– servirsi di mezzi di trasporto e macchine cinesi;
– usare moneta cinese;
– transitare o poter entrare ed uscire da paesi amici della Cina;
– utilizzare canali di informazione, web, siti di eCommerce cinesi;
– essere approvvigionati da materie prime solo di marca cinese.
E dall’altra tutti gli altri Paesi.
È solo un’ipotesi.
Ed è solo una delle tante fatte in questo tempo di navigazione nell’incertezza da chi muove grandi masse di denaro, sposta investimenti e prodotti e lavoro su scala globale ma deve confrontarsi con eventi proiettati su scala locale.
Quella del fare tante ipotesi su cosa accade se – in inglese What if – è quasi una scienza magica, ma è spinta da un insieme di tendenze molto profonde e reali in atto da anni, capaci di farci rivolgere ossessivamente lo sguardo verso il futuro.
Tra questetendenze, le più importanti sono:
Tutte e tre sono lunghe e si proiettano in un futuro altrettanto lungo, ma stanno vivendo una grande accelerazione proprio in questo momento storico. Ecco perché sono il campo da gioco ideale per il What if.
Per questo, il tempo accelerato che stiamo vivendo ci spinge a concentrare molti dei nostri sforzi intellettuali verso la costruzione di proiezioni del futuro prossimo, alla ricerca dell’elemento capace di stravolgerne le regole.
Cerchiamo infatti:
Il campo di esercizio di queste ipotesi può essere poi ridotto a tre macro-ambiti: è il perimetro in cui cerchiamo di pensare a come e quando e su cosa dovremo decidere improvvisamente.
Il primo indaga quasi sempre le intersezioni latenti tra l’economia e la politica, quelle potenzialmente esplosive ed in grado di portarci a rotture definitive degli schemi attuali e di influenzare la vita economica o democratica di tutti noi.
Per esempio, cosa accadrebbe se:
Il secondo macro-ambito di ipotesi cerca di scoprire gli effetti dannosi estremi sull’ambiente da quando il pianeta è modificato dall’uomo (Antropocene), ma anche i comportamenti del pianeta in grado di stravolgere la vita dell’uomo.
Per esempio, cosa accadrebbe se:
Il terzo macro-ambito raccoglie poi le ipotesi riguardanti il campo della salute e della medicina, così come quello delle tecnologie in grado di produrre profondi cambiamenti nella vita umana.
Per esempio, cosa accadrebbe se:
Allo stesso modo potremmo fare ipotesi estreme anche sul nostro paese.
Per esempio, cosa accadrebbe in Italia se:
Il What if però non è una scienza, ma un’arte imperfetta. I suoi disegni impressionistici ci possono far intuire il futuro ed aiutarci a fare un allenamentocontinuo ed utile alla programmazione di ciò che speriamo ed alla prevenzione di ciò che rifuggiamo.
In un mare incerto, tra il possibile e l’impossibile, può farci risparmiare costi indesiderati, ma anche portarci in oceani troppo lontani per essere esplorati e per produrre conseguenze significative su ciò che pensiamo e facciamo oggi.
Può certo aiutarci a ragionare su alcuni ambiti importanti per tutti, come:
Ma diventa tempo perso se è solo congettura, se non cambia i nostri comportamenti e se ci fa consumare così tanto futuro prima di viverlo, da allontanarci sempre di più dal presente come terra nuova da esplorare e indagare.