Il ritorno della fiducia nei media

Society 3.0


Il ritorno della fiducia nei media

Crisi dei motori di ricerca, ascesa dei creator dell’informazione, intelligenza artificiale e nuovi modelli di business per gli editori. Così cambia il mercato delle notizie secondo l’analisi del Edelman Trust Barometer 2025

Secondo il Edelman Trust Barometer 2025, in Italia si registra un aumento della fiducia verso i media tradizionali, nonostante una diffidenza generale verso la credibilità delle fonti di informazione. A livello globale, i giornalisti ricevono un giudizio positivo, mentre motori di ricerca e social media perdono credibilità.

La crisi dei motori di ricerca

Il mondo dell’informazione sta vivendo un cambiamento epocale: l’ascesa dell’Intelligenza Artificiale (AI) e il declino dei motori di ricerca stanno ridefinendo il settore. Secondo lo studio “Journalism and Technology Trends and Predictions 2025” del Reuters Institute e dell’Università di Oxford, condotto su 326 news executives in 51 nazioni (tra cui 65 direttori, 63 amministratori delegati o dg, e 53 responsabili del digitale o dell’innovazione), il traffico verso i siti di informazione dai social è in netto calo, con una riduzione del 67% da Facebook e del 50% da X rispetto a due anni fa. Tuttavia, il traffico da Google Discover è in crescita del 12%. Il 75% degli intervistati teme che la tendenza negativa dei motori di ricerca proseguirà nel 2025, portando a una riduzione del traffico da Google a causa delle sintesi generate dall’AI. Per contrastare questa tendenza, gli editori stanno collaborando con piattaforme AI come ChatGPT e Perplexity per monetizzare i contenuti e migliorarne la personalizzazione. Inoltre, la crescente attenzione delle audience verso i video sta spingendo i gruppi editoriali a investire su YouTube, TikTok e Instagram.

L’ascesa degli Influencer

Solo il 41% degli intervistati ha fiducia nel futuro del giornalismo, mentre il 56% è fiducioso in merito alle proprie prospettive personali, grazie alla previsione di un aumento del traffico e delle audience legato al secondo mandato di Donald Trump come Presidente degli Stati Uniti. Si prevede un aumento degli abbonamenti online, e dopo una fase di entusiasmo per i contenuti autogenerati dall’AI e il riconoscimento dei loro errori ci si potrebbe riavvicinare ai media tradizionali. Tuttavia, cresce anche il fenomeno degli ecosistemi alternativi di notizie, con influencer e creator digitali che diventano una fonte informativa primaria per oltre un terzo dei giovani sotto i 30 anni. Alcuni giornalisti tradizionali stanno lasciando le loro testate per avviare progetti personali su Substack e YouTube.

Le strategie per gli editori

Per contrastare la perdita di fiducia e diversificare le entrate, gli editori devono adottare nuove strategie:

  • Slow Journalism. Notizie più approfondite e meno sensazionalistiche.
  • Contenuti distintivi e umani. Essenziale per differenziarsi dalla produzione AI.
  • Nuovi modelli di business. Gaming, eventi, formazione, donazioni e affiliate revenue.
  • Migliore esperienza utente. Investimenti in contenuti audio e video e personalizzazione delle news.
  • Sviluppo dell’AI nel giornalismo. Il 36% degli intervistati prevede che i ricavi da tecnologia e AI diventeranno una fonte di entrate rilevante nel 2025, raddoppiando rispetto al 2024.

Il futuro del giornalismo dipenderà dalla capacità di adattarsi alle nuove tendenze digitali, sfruttando l’Intelligenza Artificiale senza perdere credibilità e investendo in contenuti autentici e di qualità.

Milanese, laureato in Economia e commercio alla Università Cattolica del Sacro Cuore, è giornalista del quotidiano ItaliaOggi, co-fondatore di MarketingOggi, esperto di storia ed economia dei media, docente di comunicazione ed economia dei media per oltre 10 anni allo IED di Milano.