Demografia ieri, oggi e domani

Society 3.0


Demografia ieri, oggi e domani

Il titolo del film premio Oscar che ha come protagonista Sofia Loren offre lo spunto per riflettere sulla transizione demografica al centro del nuovo numero del magazine Changes.

Nel 1963 il tasso di fecondità totale (TFT) in Italia era pari a 2,55. Il numero medio di figli per donna era quindi ben superiore a due. Un valore TFT=2 è un livello di nascite che permette teoricamente ad una popolazione di riprodursi mantenendo costante la propria struttura demografica. Sempre nel 1963 il PIL cresceva intorno al 6%. Oggi il tasso di fecondità e pressoché uguale al tasso di crescita del PIL, entrambi intorno all’1. Coincidenze?

L’attualità del film Ieri, oggi e domani


Gli anni 60 erano gli anni del boom economico. E il 1963 era anche l’anno in cui usciva il film di Vittorio De Sica Ieri, oggi e domani. Un capolavoro della cinematografia, vincitore dell’Oscar per il miglior film straniero nel 1965.Nel primo dei tre episodi del film (tutti interpretati da Sofia Loren e da Marcello Mastroianni) Adelina è una venditrice di sigarette di contrabbando, che, più volte “beccata” dalla polizia, riesce a evitare il carcere grazie ad una serie continua di gravidanze e parti, superando peraltro di molto il tasso di fecondità dell’epoca. Nella copertina di questo numero di Changes, dedicato alla demografia, abbiamo scelto una foto molto potente tratta dal film, con Sofia Loren splendida attrice divenuta icona internazionale dell’italianità che avanza con sguardo fiero nei vicoli di Forcella esibendo con sfrontatezza, mista anche a malcelata tristezza, la sua gravidanza. E intorno bambini che la guardano. Chi ha visto il film, sa anche che Adelina, non potendo più contare sul marito, provato da troppe manifestazioni di fertilità, per rimanere di nuovo incinta fa ricorso a… un caro amico di famiglia.

Demografia: un equilibrio tra forze uguali e contrarie


Naturalmente, l’espediente di Sofia/Adelina non rientra tra le politiche che si dovrebbero assumere per affrontare il problema del calo demografico grave nel nostro, come in altri Paesi nel mondo.
A ben vedere, il problema demografico è come un Giano pluri fronte (due facce non bastano), poiché presenta innumerevoli variabili a seconda dei punti di osservazione. Ricorda un po’ la filosofia di Lucrezio fondata sulla contrapposizione e l’equilibrio di forze uguali e contrarie. A cominciare dai numeri. I Paesi a più intenso sviluppo, compresi gli Asiatici, ma tranne gli USA, vivono da oramai un decennio un forte e quasi inesorabile calo demografico, caratterizzato dall’invecchiamento della popolazione e dalla riduzione delle persone attive nel lavoro, con gli effetti macro che ne derivano (pressioni sulla crescita, sui sistemi di welfare.).
Al contrario i Paesi dell’Africa subsahariana mostrano ancora tassi di crescita poderosi della natalità, con il paradosso tuttavia che le persone in età attiva per il lavoro non aumentano: ci sono tanti bambini e pochi lavoratori con effetti analoghi alla denatalità per quanto riguarda la (non) crescita economica e i sistemi di protezione sociale. A fronte di cali importanti in molte aree del globo, la popolazione mondiale continua a crescere.
Anche le ricerche sul calo demografico ne rappresentano i rischi, ma anche qualche opportunità. Ad esempio, a fronte del pericolo di invecchiamento è possibile che la popolazione acquisisca maggiori certezze economiche e migliori il proprio status (anche se a lungo andare…). Per non parlare delle politiche da adottare per riportare il tasso di fecondità (TFT) a 2, il livello di equilibrio. A tal fine si confrontano teorie e studi che indicano la strada del sostegno alle famiglie, dell’incremento educativo, del favore all’immigrazione e altre ancora.
Di tutto ciò si scrive in questa edizione di Changes, con molti spunti e diverse prospettive e con dettagliati approfondimenti sugli effetti sociali dei vari scenari ipotizzati.

Buona lettura

Foto di Pierluigi Praturlon/Reporters Associati & Archivi/Mondadori Portfolio

E’ Responsabile Direzione Communication and Media Relations del Gruppo Unipol e di Unipolsai. Laurea con lode in Giurisprudenza all’Università La Sapienza di Roma. Esperto in diritto delle assicurazioni e degli intermediari assicurativi e in tecnica legislativa. Maturata esperienza nella comunicazione radio-televisiva e con la stampa quotidiana e periodica. Dal 1998 al 2015 è stato dirigente e poi Direttore Centrale ANIA – Associazione Nazionale fra le Imprese Assicuratrici. Dal 2015 al 2018 ha ricoperto il ruolo di Direttore Affari Istituzionali e Regolamentari di Unipol Gruppo. Dal 2016 al 2019 ha svolto l’incarico di Direttore Normativa Reti Distributive di UnipolSai Assicurazioni S.p.A. E’ appassionato di letteratura, arte, musica classica, cinema e teatro.