Blockchain: quattro applicazioni per salvare il Pianeta

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Blockchain: quattro applicazioni per salvare il Pianeta

Una ricerca del World Economic Forum rilancia gli ecosistemi sostenibili che possono rivoluzionare la transizione verso un’economia low-carbon e c​Che il blockchain, la tecnologia di libro mastro digitale, criptata, decentrata e ultra sicura sia una delle innovazioni più interessanti degli ultimi anni è sapere comune .ircolare.

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Una ricerca del World Economic Forum rilancia gli ecosistemi sostenibili che possono rivoluzionare la transizione verso un’economia low-carbon e circolare. ​Che il blockchain, la tecnologia di libro mastro digitale, criptata, decentrata e ultra sicura sia una delle innovazioni più interessanti degli ultimi anni è sapere comune

Ora però dopo aver creato un mercato di cripto-valute, aver accelerato le strategie anti-contraffazione e visto innumerevoli applicazioni nella governance, ci sono le premesse per rivoluzionare anche la transizione verso un’economia low-carbon e circolare

Una nuova ricerca del World Economic Forum ha identificato oltre 65 modalità in cui la tecnologia blockchain può essere utilizzata per affrontare alcune delle sfide ambientali più urgenti che il pianeta deve affrontare. Lo studio, condotto in collaborazione con la società di consulenza, PwC e rilasciato al Global Climate Action Summit a fine 2018, esamina come le nuove piattaforme internazionali potrebbero “incubare ecosistemi blockchain (B) responsabili”. Secondo Sheila Warren, responsabile Blockchain e Distributed Ledger Technology al Centro per la quarta rivoluzione industriale del World Economic Forum, «c’è un grande potenziale del Blockchain per ridefinire radicalmente business, governo e società. Dietro il clamore ci sono molte sfide da superare – è ancora una nuova tecnologia in fase di rapido sviluppo. Però ora è il momento giusto per le parti interessate di lavorare insieme per sviluppare soluzioni blockchain responsabili che siano utili per le persone e il pianeta». Indubbiamente visto il fermento registrato, l’interesse è crescente.
Changes ha analizzato quattro modi d’impiego della blockchain e il potenziale impatto sulle principali sfide planetarie, dal clima all’economia circolare, dalla difesa della biodiversità per capire come potrebbero essere applicate e con quali conseguenze.

CAMBIAMENTO CLIMATICO
Può la blockchain aiutare l’implementazione dell’Accordo di Parigi, in particolare l’Articolo 6, sulla riduzione delle emissioni? Ne è convinta la Blockchain for Climate Foundation, noprofit canadese che sta lavorando su un sistema Ethereum (una versione 2.0 di blockchain su cui far girare contratti digitali creata da Vitalik Buterin) per ottimizzare i meccanismi di reporting delle emissioni e per facilitare lo scambio di quote di carbonio tra chi riduce le emissioni e chi è costretto a compensare acquistando carbon credit da altri paesi. «Sotto l’Accordo di Parigi tutti i paesi del mondo si sono impegnati a ridurre le emissioni e impegnati al monitoraggio e il reporting dei loro risultati di riduzione emissioni. Però serve un meccanismo efficace per realizzare concretamente questo obiettivo posto dall’articolo 6», spiega a Changes Joseph Palliant di Blockchain for Climate. L’UNFCCC, l’organo delle Nazioni Unite responsabile dell’implementazione dell’Accordo vorrebbe costruire un suo software negli uffici di Bonn per la rendicontazione. Ma secondo Palliant «la blockchain basata su Ethereum servirebbe a creare un sistema open source, accessibile a tutti, trasparente ed efficace che permetterebbe di rendere più trasparenti gli scambi.

Il sistema è stato testato in aprile e presentato a vari stakeholder, inclusa la Banca Mondiale, alcuni governi e la stessa UNFCCC. Che cosa deciderà la Conferenza delle Parti degli stati membri? Qualcosa si potrà conoscere meglio alla prossima conferenza di dicembre sul clima di Santiago, in Cile.

CARBON TAX & FOOTPRINT

Nel sistema attuale, l’impatto ambientale di ciascun prodotto è difficile da determinare e la sua impronta di carbonio non viene calcolata nel prezzo. Ciò significa che per i consumatori vi sono incentivi insufficienti ad acquistare prodotti con una bassa impronta di carbonio e scarsi vantaggi economici per le società a vendere prodotti low carbon.

Monitorare l’impronta di carbonio di ciascun prodotto utilizzando la blockchain renderebbe più facile a livello globale la definizione dell’ammontare della tassa sul carbonio da addebitare al punto di vendita o alla produzione. Inoltre se applicato a scala globale, si potrebbe evitare il carbon leakeage, ovvero il trasferimento della produzione in paesi esenti dalla tassa.

Inoltre la trasmissione delle informazioni sull’impronta carbonica renderebbe la produzione più trasparente e scoraggerebbe pratiche sprecate e dannose per l’ambiente. Al momento l’applicabilità in questo settore è poco sviluppata e complessa da attivare. Ha meno speranze di un’applicazione all’interno del quadro UNFCCC, ma il WTO potrebbe negoziare una tassa globale di questo tipo sostenute da blockhain.

ENERGIA

Le classiche reti elettriche sono gestite in maniera centralizzata, controllate da una singola compagnia pubblica o privata. Questo può causare problemi di gestione dei picchi di produzione o di domanda e nei paesi dove l’infrastruttura elettrica è tecnologicamente meno avanzata può causare black-out e cali di tensione diffusi. Da anni si parla di smart energy o peer-to-peer energy, in altre parole sistemi di scambio di energia tra produttori locali, dal basso, come strategia di riduzione della trasmissione di energia su lunghe distanze (dove avvengono importanti dispersioni) e indipendenza energetica Ora con l’introduzione di software peer-to-peer basati sul concetto di blockchain tracciare consumi e produttori, con una mole immensa di dati condivisi e preservati nel codice BC, è finalmente possibile. Il servizio già offerto da compagnie come Transactive Grid e. SunContract che scambiano energia tra produttori di rinnovabili di piccola e media dimensione. Per chi è interessato all’investimento in queste strutture può scaricare EcoChain una app per collegare investitori e produttori, con interessanti prospettive di ROI.

RIFIUTI
Gli smart contracts rappresentano attualmente uno degli usi più comuni della blockchain: le specifiche di contratto sono contenute nei metadati del contratto digitale. Dato che il contratto non può venire alterato una volta che è stato verificato, impedisce manomissioni e potenziali frodi. Gli smart contract sono oggi in sperimentazione per la gestione e riciclo dei rifiuti, come gli accordi di servizio dei trasportatori con le municipalità o quelli delle aziende che lavorano i materiali riciclabili con chi fornisce i materiali e con chi elabora il prodotto finale.

Noi incorporiamo blockchain e smart contract in molte delle cose che facciamo”, afferma in un’intervista con il magazine Materia Rinnovabile Shaun Frankson, co-fondatore e capo delle Strategie digitali di Plastic Bank, un network globale per il riciclo fatto di micro-mercati nei paesi in via di sviluppo basato su un’app. Il modello interessante di PB è quello di scambiare criptovalute in cambio della plastica riciclabile raccolta. I materiali sono divisi per tipologia e colore e venduti alle aziende per il recupero. Tutto gestito in ambiente blockchain. Ma le applicazioni potenziali sono tantissime. Altro che il fallimentare sistema SISTRI.

Come funziona la blockchain

La blockchain è un sistema decentralizzato di immagazzinamento di archivi digitali usato per le transazioni tra due parti, composto da archivi criptati chiamati “blocchi”. I blocchi vengono inviati a un network peer-to-peer costituito da molti computer invece che a un singolo punto di immagazzinamento e le persone, chiamate “minatori”, utilizzano algoritmi per verificare gli archivi. Una volta verificati i blocchi vengono combinati con altre transazioni in una lista che forma una catena digitale, da qui il nome blockchain. I blocchi criptati non possono essere alterati dopo essere stati verificati e se viene apportato qualsiasi cambiamento alla transazione originale è necessario aggiungere nuovi blocchi.

La crittografia, il network decentralizzato e i blocchi di informazioni non alterabili rendono la blockchain un metodo sicuro per l’immagazzinamento di informazioni, a tal punto che finora nessuna blockchain è stata violata. Questo la rende anche ideale per la creazione di criptovalute, una delle applicazioni più conosciute della tecnologia blockchain.

Emanuele Bompan, giornalista ambientale e geografo. Si occupa di economia circolare, cambiamenti climatici, innovazione, energia, mobilità sostenibile, green-economy, politica americana. È direttore della rivista Renewable Matter; collabora con testate come La Stampa, BioEcoGeo, Sole24Ore, Equilibri. Autore di numerosi libri, ha un dottorato in geografia e collabora con ministeri, fondazioni e think-tank. Offre consulenza a start-up green e incubatori specializzati in clean-tech. Ha vinto per quattro volte l'European Journalism Center IDR Grant, una volta la Middlebury Environmental Journalism Fellowship ed è stato nominato Giornalista per la Terra 2015. Ha svolto reportage in 75 paesi, sia come giornalista che come analista.​​