Sport e solidarietà: il riscatto nasce dall’impegno

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Sport e solidarietà: il riscatto nasce dall’impegno

I valori di lealtà, gioco di squadra, spirito di sacrificio sono comuni alle discipline sportive e alle iniziative a vantaggio dei meno fortunati. Da questa consapevolezza nasce l’adesione di Unipol al programma Running for Good che prevede la realizzazione di campi estivi per bambini e ragazzi che vivono situazioni di difficoltà o di fragilità sociale.

Sport e solidarietà, un legame che diventa sempre più stretto tanto da non riuscire quasi più a distinguere l’uno dall’altra. In comune questi due ambiti hanno moltissimo, potendo contare su un bagaglio valoriale per la maggior parte sovrapponibile:tinguere l’uno dall’altra. In comune questi due ambiti hanno moltissimo, potendo contare su un bagaglio valoriale per la maggior parte sovrapponibile:

  • gioco di squadra
  • appartenenza a un gruppo
  • lealtà
  • spirito di sacrificio.

Non stupisce quindi che anche le imprese facciano uso, spesso di concerto, sia degli eventi sportivi sia di quelli che promuovono un approccio solidale agli altri per trasmettere ai propri stakeholder la loro attenzione nei confronti della collettività in cui operano. Del resto, la comunità in cui un’azienda vive e agisce, necessita di iniziative a sostegno in particolare di coloro i quali vivono ai margini o in situazioni di difficoltà: quindi i più deboli, i malati, i bambini che nascono e crescono facendo ogni giorno i conti con ristrettezze economiche e situazioni di degrado che, a torto, riteniamo non riguardino il nostro Paese ma esclusivamente realtà lontane dalla nostra. Soltanto in questo modo si può realizzare una concreta coesione sociale, iniziando dagli ultimi.

La corsa come metafora della vita

Da questa consapevolezza nasce la collaborazione di Unipol Assicurazioni con Sport Senza Frontiere che fra le prime ha avuto l’intuizione di unire il valore delle discipline sportive con quello della solidarietà. L’Onlus, infatti, da oltre dieci anni si impegna ad avvicinare i giovani meno fortunati all’attività fisica nella consapevolezza dei vantaggi che derivano sia sul fronte educativo, sia su quello della prevenzione delle malattie e dell’inclusione nel tessuto sociale della propria comunità.

La partnership si è concretizzata con l’adesione a Running for Good, programma ideato in collaborazione con Athlion for People, che consente alle imprese di coinvolgere le colleghe ed i colleghi nella partecipazione a maratone, gare podistiche e ai charity program, utilizzando la corsa e la camminata sportiva come fattore di benessere individuale e come strumento di team building aziendale, sviluppando al contempo il senso di responsabilità sociale e di impegno nei confronti della società.

Un’iniziativa che si inquadra perfettamente all’interno delle attività della funzione Diversity, Equity and Inclusion e in particolare nel welfare di noiUnipol.

Nasce così la partecipazione di 150 collaboratori di Unipol Assicurazioni alla quarta edizione della Bologna Marathon di 42 km, Run Tune Up di 21 km e Family Run di 5km. Silvia Lazzari, Chief Human Resources Office, intervistata ai blocchi di partenza ha ribadito che lo «sport è uno strumento di educazione e di inclusione sociale ed è per questo che una parte del ricavato dell’iniziativa andrà a finanziare campi estivi per bambini e ragazzi che vivono situazioni di difficoltà o di fragilità sociale». Lazzari ha sottolineato inoltre che «lo sport è anche una metafora della vita, insegna la determinazione e la dedizione, valori fondamentali per affrontare le sfide e raggiungere obiettivi, sia in campo che nella vita. Niente come la corsa infatti mostra come la costanza e l’allenamento permettano di raggiungere obiettivi sempre più ambiziosi».


Le altre iniziative

La promozione dello sport come chiave del benessere personale e come strumento di inclusione si concretizza anche nell’adesione a un’altra iniziativa promossa da Sport Senza Frontiere, il progetto Joy, nato nel lontano 2017 dopo il disastroso terremoto che colpì il Centro Italia. Anche in questo caso l’obiettivo è aiutare i più piccoli nella crescita e nella socializzazione utilizzando lo sport come strumento principale.

Nel 2025 i principali obiettivi sono:

  • garantire ai minori, in particolare a quelli in difficoltà socioeconomica, l’accesso a iniziative educative di qualità durante il periodo estivo, permettendo di sperimentare e di sviluppare capacità, relazioni, talenti, passioni e aspirazioni a prescindere dalla condizione sociale dalla quale provengono;
  • contrastare l’uso eccessivo dei dispositivi elettronici e rieducare alla sperimentazione di relazioni e di attività reali e genuine prive del filtro digitale.

Non a caso nei Joy Summer Camp nel corso dei Joy Weekend, i ragazzi non usano gli inseparabili smartphone ma al contrario sono impegnati in attività sportive e formativi allo scopo di investire il tempo nello sviluppo emotivo, creativo e psicologico e di promuovere una vera e vocazione alla socialità e all’integrazione.

Mindfulness aziendale

Lo sport riveste una grande importanza per le imprese non soltanto come chiave di collaborazione con i propri stakeholder esterni ma anche nella valorizzazione del benessere dei collaboratori. Per questo motivo Unipol offre convenzioni con palestre su tutto il territorio nazionale e dei corsi on demand, specifici per ogni bisogno di allenamento fisico o di mindfulness.

Concludendo l’attività sportiva non solo è in grado di abbattere barriere sociali e favorire l’integrazione svolgendo una funzione di inclusione e mettendo in evidenza un approccio etico al business ma rappresenta anche una strategia vincente per il benessere dell’impresa nel suo complesso.

Non ci resta infine che continuare il nostro impegno dandoci appuntamento a sabato 5 e domenica 6 aprile in occasione della Milano Marathon!

Sono una donna curiosa, di cuore e sincera. Il mio essere eclettico mi ha spinto a viaggiare tanto, a fare cammini e a fotografare. Credo nella potenza delle connessioni, pur non essendo una social addicted. Nella vita personale e professionale cerco sempre di guardare oltre, come le giraffe, che da anni colleziono. Dopo una laurea in Economia in Bocconi e vari corsi e master post laurea in psicologia, abbraccio la famiglia HR di grandi Aziende. Una famiglia in cui credo e in cui c’è molto da fare, soprattutto nel mondo odierno ricco di stimoli e di generazioni. Da manager HR accetto la sfida di creare la nuova struttura di Diversity, Equity and Inclusion del Gruppo Unipol, che include le iniziative di welfare. Un modo per rimanere connessa alle persone e provare a soddisfare qualche loro bisogno.