Reputation non è solo racconto

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Reputation non è solo racconto

Unipol Reputation Day è diventato un appuntamento per scambiarsi conoscenze utili a supportare le decisioni strategiche aziendali. Nel 2020 si consolida la reputazione del Gruppo grazie a solidità, trasparenza e innovazione.

Siamo al quarto Reputation Day del Gruppo Unipol: nato nel 2018 come momento di condivisione con le funzioni aziendali delle attività di ascolto degli stakeholder del Gruppo, niente più di una riunione di lavoro, il Reputation Day è diventato a pieno titolo un evento della vita aziendale del Gruppo Unipol, un appuntamento atteso per affinare la rotta dell’action planning dell’anno appena iniziato. Gli stakeholder owner e i colleghi che in maniera e misura diverse hanno partecipato alla costruzione e alla difesa del nostro patrimonio reputazionale si sono incontrati per fare un bilancio di come il Gruppo ha risposto alle attese di tutti quegli interlocutori sociali il cui contributo è essenziale per il raggiungimento degli obiettivi aziendali.

Viviamo in quella che è definita ormai da tempo l’economia della conoscenza, riconosciuta come motore primario della produttività e della crescita: una risorsa dunque che può essere fonte di vantaggio competitivo ma soltanto se applicata alla risoluzione di problemi. I trend di cambiamento globali stanno velocemente trasformando il panorama nel quale le imprese si trovano a operare e sempre più i rappresentanti dei diversi gruppi sociali chiedono di essere informati e coinvolti nei processi decisionali aziendali. Per un’azienda responsabile lo stakeholder engagement, strumento di ascolto e coinvolgimento con il quale l’impresa si confronta con i propri interlocutori in una logica di rispettiva collaborazione, assume quindi una fondamentale importanza. Oggi le aziende hanno maturato la consapevolezza che il coinvolgimento degli stakeholder può contribuire all’apprendimento e all’innovazione di servizi e di processi, e migliorare la sostenibilità delle decisioni strategiche.

Ed è questo oggi il significato e il valore, maturati nei suoi quattro anni di vita, del Reputation Day: mettere a fattor comune la conoscenza per migliorare continuamente offerta e processi, imparando e raccogliendo feedback dai propri stakeholder. È così che da mero racconto delle performance reputazionali misurate sui singoli gruppi di interesse, il Reputation Day è diventato un appuntamento per scambiarsi conoscenze utili a supportare le decisioni strategiche aziendali. Un’evoluzione resa possibile da un cambiamento culturale aziendale alimentato da una perseverante attività di comunicazione, formazione e governance che hanno dato struttura e solidità al Reputation management nel Gruppo Unipol.

Tanti i risultati raggiunti in questi anni, dei quali è utile ricordare qui i più importanti: l’indicazione della Reputazione come obiettivo e asset abilitante nel Piano Strategico 2019-2021; l’inserimento della Reputazione come obiettivo nel sistema di incentivazione dei dirigenti del Gruppo (Mbo); la costituzione di organi specificamente dedicati alla gestione della reputazione; la formalizzazione di processi per la gestione del rischio reputazionale.
Nel 2020, l’anno in cui la fiducia delle persone verso istituzioni e media ha toccato il suo minimo secondo l’ultimo Trust Barometer di Edelman, le imprese – pur coinvolte anch’esse dal clima di sconforto dovuto alla incertezza generata dalla pandemia – hanno saputo, in ogni settore, rispondere efficacemente alle aspettative, guadagnando posizioni sia in termini di leadership che di trasparenza. Dato questo contesto, nel settore assicurativo Unipol si è confermato il player che ha saputo consolidare maggiormente il proprio posizionamento, sia in termini assoluti sia di crescita nell’anno, mantenendo il proprio vantaggio sui competitor e, anche di fronte alle mutevoli richieste della collettività verso il settore specifico, ha dimostrato capacità nel reagire con tempismo, facendosi apprezzare per affidabilità dell’offerta, trasparenza, innovazione e solidità.

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Ci sono traguardi che è importante celebrare, come l’aver saputo mantenere una reputazione “forte” presso il general public in tutti i mesi dell’anno, in un 2020 che non ha fatto sconti a nessuno. Ma ci sono anche ampie aree di miglioramento per ogni stakeholder che indicheranno l’agenda delle priorità per il lavoro di questo 2021. E c’è la consapevolezza di operare in un mercato che non è tra i più semplici, perché le assicurazioni vendono promesse di protezione per il futuro e, per quanto si possa essere bravi, resta un mestiere meno controllabile del vendere prodotti tangibili. Mantenere questi eccellenti risultati è più complesso di quanto sia stato raggiungerli. La differenza, in questa nuova fase, la farà la convinzione che integrare il pensiero degli stakeholder all’interno delle proprie decisioni sia un’opportunità, per dimostrare che le nostre azioni aggiungono valore alle comunità in cui operiamo. Ed è questa profonda consapevolezza che abbiamo celebrato quest’anno.

​Sono Responsabile Corporate Reputation and Digital PR Gruppo Unipol. La reputation è il mio cup of tea da quando ho capito che si fonda sulla corrispondenza lineare tra pensiero-parola-azione, che è anche il mio mantra nella vita. Giornalista pubblicista, adoro la fantascienza, mi farei ibernare pur di esserci quando il futuro arriverà.​