Giovani e istruzione: un gap c’è, ma non è quello che si pensa

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Giovani e istruzione: un gap c’è, ma non è quello che si pensa

Il 42% dei giovani italiani è insoddisfatto dell’istruzione che sta ricevendo. La ragione? Troppa teoria e poca aderenza al mondo del lavoro. I risultati della ricerca Unipol Changes realizzata da Kkienn su un campione di Millennials e Generazione Z.

Negli ultimi anni è aumentata l’attenzione verso l’istruzione e la formazione come leve per la ripresa e il rilancio del nostro Paese. Un report di Save The Children ha innescato grandi polemiche, sostenendo che la metà dei quindicenni italiani non è in grado di comprendere un testo scritto. In altre parole, la scuola non starebbe assolvendo al suo compito di trasmettere cultura e competenze di base per gli italiani del XXI secolo.

Questa interpretazione è in parte condivisa dai giovani italiani: il 42% di essi è infatti insoddisfatto dell’istruzione ricevuta, contro il 32% dei maturi. Anche nel confronto con l’Europa la scuola italiana, a loro dire, non ne esce bene: oltre metà (53%) ritiene che essa sia peggiore rispetto a quella degli altri grandi paesi europei.  

Un problema, insomma, c’è. Non è però quello della scarsa efficacia nel trasferire competenze culturali, ma piuttosto quello di un’impostazione improntata alla teoria (50%) e alla distanza dal mondo del lavoro (51%). In altre parole, la scuola e l’Università non preparano i ragazzi al lavoro. E di certo questo non li aiuta a trovarlo.

Un modello diverso di istruzione

I giovani hanno in mente un modello di istruzione radicalmente diverso, che preveda un’eguale rilevanza tra obiettivi diversi:

  • culturali (56%) – trasmettere il sapere
  • di cittadinanza (59%) – formare buoni cittadini
  • professionali (53%) – preparare al mondo del lavoro

Secondo i giovani, attualmente l’obiettivo meno raggiunto è l’ultimo. Proprio per questo, le iniziative che avvicinano gli studenti al mondo del lavoro (come l’alternanza scuola lavoro) sono accolte positivamente dalla maggior parte (58%).

Essi smontano la narrazione di un’eccessiva tensione “produttivistica” della scuola italiana: è vero il contrario.

Lo studio #Nuove Generazioni è stato realizzato per Unipol da Kkienn Connecting People and Companies

La parte dello studio trattato in questo articolo è disponibile qui.  

​E' composta da giornalisti professionisti che danno vita al magazine digitale del Gruppo Unipol, capace di proiettarsi nel futuro, raccontandolo in ogni sua forma.