I rischi di una geopolitica multilaterale

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I rischi di una geopolitica multilaterale

In un’epoca segnata dalla fine delle certezze globali, emergono regionalizzazione economica, ritorno dell’autoritarismo, crisi delle democrazie liberali e rivoluzioni tecnologiche che ridefiniscono il potere. Ne parliamo sul nuovo numero di Changes magazine.

Sono passati quasi quaranta anni dalla caduta del muro di Berlino e il mondo diviso in due blocchi è ormai solo un antico retaggio della guerra fredda. Un argomento classico da libri di storia contemporanea. Oggi lo scenario è molto più complesso, accanto agli Stati Uniti che cercano, qualche volta in maniera scomposta, di mantenere la leadership mondiale abbiamo visto crescere negli ultimi decenni in modo esponenziale il ruolo della Cina. Un gigante economico e demografico che dopo le guerre dell’Oppio è rimasto ai margini dello scacchiere internazionale per circa un secolo e mezzo ma che ora vuole giocare un ruolo da prima potenza mondiale, pur con tutte le debolezze e fragilità tipiche di una giovane leadership. Intorno a questi due perni si muovono diverse potenze regionali come la Russia e la Turchia che cercano di recuperare da un lato i fasti del vecchio impero sovietico e dall’altro quelle che erano le sfere di influenza dell’Impero Ottomano. Senza dimenticare poi ciò che accade nel continente africano ed asiatico dove abbiamo nazioni che per demografia o ruolo geografico possono recitare un ruolo decisivo, almeno in alcune aree del globo. In tutto ciò l’Europa ha perso centralità in questo mondo multipolare e in tutta franchezza non ci sono elementi di ottimismo che lascino presagire un possibile riscatto. La frammentazione delle scelte in politica estera dei singoli Stati, la mancanza di un esercito comune non promettono nulla di buono. Lo scenario attuale è già molto più complesso rispetto solo a qualche decennio fa e le cose non si semplificheranno in futuro. Ci sarebbe bisogno di uno scatto di reni per ritrovare l’unione di intenti dei vecchi padri fondatori dell’Europa gettando le basi per un restyling profondo della Ue adatto alle necessità di un nuovo mondo, altrimenti esiste un solo destino: l’ininfluenza. Figuriamoci poi quale ruolo possono avere i singoli Stati europei alle prese con la loro crisi profonda economica e politica. In un contesto così complesso, decidere di dedicare un numero alla geopolitica da parte di Changes era ineluttabile, non solo perché sono di estrema attualità la crisi tra Russia e Ucraina e il sempreverde (ahinoi) conflitto tra Israele e Palestina nella martoriata Gaza, ma per la semplice ragione che ci occupiamo da sempre di anticipare le tendenze in atto con i relativi rischi per cercare di scorgere opportunità. Se osserviamo la geopolitica ci rendiamo conto che rappresenta, senza ombra di dubbio, uno dei rischi più importanti per i prossimi decenni insieme a quello demografico. Senza considerare poi che la demografia ha sempre avuto un impatto decisivo nel corso della storia politica ed economica mondiale.   Leggi e scarica qui il nuovo numero di Changes Magazine
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Dalle redazioni alle media relations, in ogni caso sempre con l’attenzione focalizzata sulle notizie. Fernando Vacarini ha iniziato come giornalista collaborando con il quotidiano La Repubblica dove si è occupato della redazione di articoli per il dorso economico Affari&Finanza. Ha scritto inoltre per Mf Milano Finanza e Panorama Economy, e dal 2004 è passato dalle redazioni alla comunicazione corporate, prima come Responsabile ufficio stampa Financial services di Allianz, incarico che ha ricoperto per quasi due anni, e poi come Coordinatore ufficio stampa di Gruppo. In seguito ha ricoperto il ruolo di Vice capo ufficio stampa corporate in Generali. A fine 2007 entra nel Gruppo Cariparma Crédit Agricole come Responsabile relazioni con i Media di quello che presto diventerà uno dei principali gruppi bancari nazionali. Nel dicembre 2013 ritorna nel settore assicurativo assumendo l’incarico di Responsabile relazione con i media del Gruppo Unipol e delle sue controllate. In questa posizione si dedica anche allo sviluppo della comunicazione digitale portando l’azienda a muovere i suoi primi passi verso il mondo dei social network e degli influencer online in ottica corporate con l’obiettivo di migliorare la reputazione del Gruppo.